Credo di fare cosa gradita ai tanti che erano al funerale del maestro Ido Barchi, e non solo, inviando copia del “Grazie” che è stato letto a nome del figlio Pier Paolo, al termine della messa di suffragio nel Santuario del Carrobbio. Non credo sia necessario fare commenti. E’ sufficiente leggere, meditare e raccoglierne insegnamenti.
Antonio Bergianti, collega di Ido Barchi, a Paullo, nell’anno scolastico 1964-65
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- Grazie per aver contribuito a che tuo figlio crescesse in un paese libero. Solo chi aveva visto quanto dolore fosse costata questa libertà poteva trasmetterne il vero e compiuto significato come tu hai fatto con me;
- grazie per avermi insegnato cosa possa essere (e come purtroppo non sia) la politica. La tua azione politica era la diretta conseguenza della tua fede, dei tuoi ideali, della tua etica e pertanto significava impegno totale e profondo per gli altri, ascolto delle esigenze di tutti ma specialmente degli ultimi. Penso che il tuo fare politica fosse uno dei tuoi tanti modi di pregare e testimoniare tra la gente comune la tua grande fede;
- grazie per avermi fatto studiare quando studiare, specialmente in una scuola privata, era un privilegio per me ed un grande sacrificio economico ed affettivo per te e la mamma. Anche per il mio percorso scolastico non hai scelto un educatore a caso ma l’educatore per eccellenza: San Giovanni Bosco;
- grazie per avermi evitato discorsi retorici. Sei sempre stato di poche parole, essenziale, semplice. Mi è sempre bastato un tuo sguardo. Hai sempre insegnato con l’esempio quotidiano il valore del sacrificio, la generosità, la disponibilità specialmente nei confronti degli ultimi, la sincerità, la lealtà, l’onestà intellettuale, la prevalenza del sapere rispetto all’avere. Mi hai insegnato a decidere con fermezza pur nella consapevolezza dei limiti a cui è sottoposta la natura umana. Mi hai insegnato uno stile di vita semplice, sobrio, essenziale dove le vere gioie della vita scaturiscono solo dai grandi sacrifici. Mi hai insegnato come sia bello e ti renda libero il poter fare a meno di tante cose;
- grazie per avermi insegnato l’importanza della preghiera. A casa nostra tutte le sere recitavamo la terza parte del Santo Rosario a onore e gloria del Signore nostro e della Madonna a suffragio dei nostri morti. Signore! Se sono nelle pene del purgatorio portali in paradiso con Te che possano intercedere per noi come noi preghiamo per loro. Il rosario ha retto le disgrazie, le catastrofi, le guerre, le rivoluzioni, l’occupazione nazista, il pericolo comunista e quindi avrebbe protetto, come tu e la mamma sostenevate, da ogni avversità la nostra famiglia.
In questi ultimi anni in cui vedevo lentamente spegnerti e contemporaneamente spegnersi nella società civile i valori per cui ti sei sempre battuto è cresciuta in me quella rabbia e quella ribellione che immagino ti abbiano spinto a combattere per la libertà sulle nostre montagne alla fine dell’ultimo conflitto mondiale. Non potendo sperare di combattere da solo questa nuova battaglia ti chiedo almeno di intercedere da lassù affinchè io possa almeno trasmettere una minima parte dei valori civili e cristiani, di cui tu eri portatore, ai miei figli.
Ciao papà ed ancora grazie.
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