Prosegue senza soste il pellegrinaggio di don Giordano Goccini che ieri, dopo avere raggiunto il suolo albanese, si è subito messo in viaggio per dirigersi a Gerusalemme. Come avevamo previsto (ed anche lui stesso), ha dovuto rallentare l’andatura: il continuo saliscendi delle strade e lo stato davvero precario delle stesse gli hanno creato non poche difficoltà ed ha percorso soltanto (si fa per dire…) un centinaio di chilometri.
Prima di mettersi in bici, tuttavia, è riuscito a passare da Kavaja per andare a salutare Danjela, la bambina (oggi sedicenne) che nel 1997 venne portata a casa del fratello di don Giordano per poterle consentire una delicata operazione ad una spina bifida. L’intervento, che ha successivamente comportato una lunga riabilitazione, vide Danjela rimanere in Italia fino alla settimana successiva l’ordinazione sacerdotale di don Giordano. “Uno dei più bei doni che il Signore mi ha fatto”, ha commentato il nostro don dall’Albania in una nota via e-mail.
Ripresa la bici e trovata la plurisecolare via Ignazia (Egnatia) ha poi raggiunto Elbasan, città piena di rovine romane e dove ha trovato riparo dai padri Orionini, ultima presenza cattolica in Albania. La giornata si è comunque contraddistinta per un cielo splendido, un bel sole e fortunatamente una leggera brezza che ha dato parziale ristoro a don Goccini. Lo stato di salute è ottimo, anche se alcuni fastidi alle gambe ed al braccio destro (strinato dal sole) non lo abbandonano tanto facilmente.
Nella giornata odierna, invece, dovrà affrontare le impegnative salite delle montagne albanesi ed anche in questo caso potrebbe limitare la percorrenza odierna.
Nella nota da lui inviata ha ricordato come “trascorro il mio tempo in bici pensando a me, a tutti voi che mi seguite dall’Italia, a pregare e ad assorbire tutto ciò che incontro e mi viene incontro”. L’intenzione è comunque quella di raggiungere (o avvicinarsi il più possibile) il confine greco.
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