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Al passo coi tempi

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Il Parco ha deciso di ammodernarsi ulteriormente grazie alle potenzialità che offre il mondo della tecnologia. Quindici strutture del territorio ospitano, infatti, punti informativi del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano: luoghi in cui trovare in maniera semplice e accessibile informazioni sul territorio del Parco e dei suoi comuni. In queste strutture sono infatti stati collocati dei touch screen informativi, schermi tattili che, in maniera immediata ed accessibile, permettono a turisti e visitatori di fare una panoramica del territorio del Parco sotto diversi punti di vista: la natura, la storia, l’enogastronomia, lo sport e l’attività istituzionale e i progetti dell’Ente Parco.

Partendo dalla mappa del Parco o dal semplice menù di navigazione è possibile approfondire, attraverso testi e immagini, tutto ciò che il parco può offrire: le straordinarie bellezze ambientali del Parco, la flora e la fauna, i prodotti tipici, la storia e i beni architettonici del territorio, le attività sportive che si possono svolgere, i rifugi, le latterie, alcuni itinerari escursionistici, le sedi e i centri visita del Parco. Non solo, in una decina di strutture è presente, in aggiunta al touch screen, un computer che permette di accedere alle medesime informazioni e da cui sarà presto possibile collegarsi ad internet. Il Parco invita tutti coloro che vogliono conoscere meglio tutte le potenzialità di uno straordinario territorio a visitare questi punti informativi che si avvalgono, per essere ancora più esaustivi, anche della tecnologia.

Strutture che ospitano gli infopoint del Parco: Centro Visita “Locanda Il Castagno”, Ponteccio di Giuncugnano (LU); Centro Visita “Agriturismo Montagna verde”, Apella di Licciana Nardi (MS); Centro Visita “Agriturismo Valle dei Cavalieri”, Succiso di Ramiseto (RE); “Rifugio Lagdei”, località Lagdei, Corniglio (PR); “Rifugio della Pietra”, Castelnovo ne' monti (RE); “Albergo Giannarelli”, Passo del Cerreto, Collagna (RE); “Osteria Fonti di Poiano”, Poiano di Villa Minozzo (RE); “Rifugio Pratizzano”, Pratizzano di Ramiseto (RE); “Parco avventura Cerwood”, Cervarezza Terme di Busana (RE); Centro di Documentazione e Produzione Didattica, Pieve di Sorano, Filattiera (MS); edicola di Comano (MS); edicola di Corfino di Villacollemandina (LU); “Ristorante Ai Canipai”, San Romano in Garfagnana (LU); “Bar Centrale”, Civago di Villa Minozzo (RE); “Camping Le Fonti”, Cervarezza Terme di Busana (RE).
Da segnalare anche che entro una decina di giorni saranno operativi anche a: Rifugio della Pietra, Rifugio Lagdei (PR), Agriturismo Montagna Verde (MS), Edicola di Comano (MS), Pieve di Sorano (MS).

9 COMMENTS

  1. Davvero un’ottima idea…
    Non ho ancora avuto modo di constatare di persona una delle postazioni del Parco e i contenuti inseriti all’interno, ma questa strategia di marketing territoriale può rappresentare un veicolo e una finestra importante per l’Appennino! Sono curioso di vedere il contenuto. Nel frattempo complimenti per l’idea e per le adesioni.

    (Miriano)


  2. Bella iniziativa. L’ho vista domenica al passo del Cerreto (peccato fosse spenta). Spero solo che vada a buon fine; non come quella guida, presentata nel periodo natalizio, ma praticamente introvabile. Doveva trovarsi, dopo pochi giorni, in edicola e centri del Parco. A Castelnovo Monti, Cervarezza e zone limitrofe fino a poco tempo fa era introvabile (Iat di C. Monti, Museo del sughero…). Dovrebbe promuovere passeggiate e ciaspolate (forse che è tardi…) sui sentieri del nostro bellissimo Appennino.

    (Stefano)

  3. Marketing territoriale?
    Di marketing territoriale c’è ben poco in questi investimenti che non hanno di base alcuna strategia, a mio parere. Penso che la strategia presupponga il raggiungimento di certi obiettivi. Sarebbe bello poterli conoscere e calcolare (es: numero di prenottamenti, presenze turistiche, ecc.), ma ahimè vedo buio…
    Dovremmo semplicemente copiare senza inventarci niente in più ciò che si fa in altre regioni di successo, vedi Alto Adige, e allora capiremmo come ad esempio un sito almeno con una lingua comunitaria in più rispetto al puro italiano debba essere l’abc di un ente che voglia promuovere il turismo e lo sviluppo territoriale, che penso sia l’obiettivo dell’ente che gestisce il Parco (@Lhttp://www.parcoappennino.it@=www.parcoappennino.it#L – “under construction”).
    Da vedere dalle azioni ed investimenti ad oggi intrapresi ho seri dubbi, ma spero di sbagliarmi…
    Siamo nel 2010, ragazzi, sveglia!!

    (Francesco)

  4. Marketing? Sì però…
    Un “marketing territoriale” del Parco c è. Anche se il marketing territoriale non è il compito principale di un ente parco. Comunque la “strategia” (parola grossa) è fondata su alcune idee: a) valorizzare l'”essere Parco nazionale” (perché è una marca di pregio); b) valorizzare la parola Appennino (e non genericamente “montagna”) sottolineando la diversità positiva – montagna dolce ecc. – piuttosto che l’imitazione/brutta copia delle Alpi; c) valorizzare le quattro stagioni con i loro diversi colori, paesaggi e prodotti, in particolare quelle del maggiore isolamento e abbandono (programmi neve natura, autunno d’Appennino); d) valorizzare la specificità dell’essere sul confine climatico euro-mediterraneo e la vicinanza coi parchi delle 5 terre e delle Apuane (progetto parchi di mare e d’Appennino); e) valorizzare le sinergie e le relazioni reciproche tra i 2 versanti toscano ed emiliano (gemellaggi, scambi, i valichi ecc.) ma al tempo stesso le denominazioni storiche della singole parti (Lunigiana, Garfagnana, Bismantova, ecc.; f) valorizzare le moltissime persone residenti altrove (in Italia e all’estero) che hanno radici, interessi e affetti in Appennino, per farne non una operazione di memoria, una risorsa economica e sociale per il presente e il futuro; g) valorizzare la natura (proteggerla è il compito principale) in tutti i suoi aspetti: fauna, flora, paesaggio, emergenze geologiche, ecosistemi, fiumi, laghi e sorgenti; h) valorizzare la storia (umana) nel suo intreccio col lavoro, i prodotti e le attività tipiche, i beni culturali e architettonici…; i) altro ancora…
    Tutto ciò è ancora poco, ma è anche troppo per un parco! E – non dimentichiamolo – un parco non è una regione! Non ne ha neppure lontanamente nè le competenze nè i mezzi. Anzi, un parco come il nostro è un progetto territoriale che può affermarsi solo nella concertazione con gli enti di cui è espressione: Stato, regioni, province e comuni. I mezzi con cui il Parco contribuisce a un marketing territoriale sono pochi e semplici: un logo, un sito internet, un profilo Facebook (e su altri social network), una guida verde del Touring, una brochure illustrata, una carta dei sentieri (spesso in italiano e in inglese), centri visita di tipo nuovo in collaborazione con pubblici esercizi gestiti da privati, materiali video o mercatini di prodotti tipici in comune coi parchi di mare e d’Appennino, manifestazioni come concorso per i menù a km zero, installazione e messa in rete webcam per offrire paesaggi in tempo reale… E ora i primi info point di cui sopra… segnalazioni stradali e porte del parco sono in via di realizzazione… Di tutto ciò solo tre anni non c’era nulla. Dunque qualcosa si è fatto… Certo la cosa che conta di più è l’orgoglio, la consapevolezza e la cura di tutti gli abitanti per il proprio territorio e la sua bellezza. Cerchiamo perciò di seminare buone idee e un po’ di fiducia.

    (Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)

  5. Dagli schermi tattili…ai sentieri percorribili…
    No, non è un gioco di parole ma semplicemente un auspicio. Ben vengano gli strumenti tecnologici a supporto della diffusione delle bellezze naturali e dell’accoglienza che la nostra montagna offre. Ritengo però indispensabile passare dalla realtà virtuale a quella “selvatica” fatta di sentieri segnalati e percorribili, di fonti sistemate e recuperate, di rifugi raggiungibili e fruibili da tutti, nessuno escluso. A quando la mobilità sostenibile? A quando una sentieristica da Parco nazionale?
    Spero che in futuro il Parco possa visitarsi non solo in punta di polpastrelli ma anche con gambe e piedi per sviluppare naturalmente gli altri 4 sensi…

    (Giuseppe Bottazzi)


  6. Innanzitutto grazie per la cortese e veloce risposta e soprattutto grazie per avere messo a mia conoscenza gli obiettivi anche se abbastanza generici. Non voglio dilungarmi ma vi faccio solo presente che per me un ente pubblico è tale e quale ad una azienda, che ogni obiettivo viene di solito quantificato a priori, definite le strategie ed investimenti per raggiungerli nel tempo prestabilito e con un budget.
    Tutto deve essere quantificabile e stimabile, altrimenti gli obiettivi diventano idee e concetti socio-economici che non portano allo sviluppo ma che generano investimenti a volte senza senso, vedi la comunicazione solo in italiano nel 2010… Tutto qui. Mi auguro che dietro a queste idee, per me alquanto generiche, ci siano obiettivi numerici di sviluppo quali numero di presenze turistiche attese, incremento del fatturato di aziende private che utizzano il marchio, ecc.
    Tra gli obiettivi ci rientro pure io, vedi punto f, non sono + da tanto tempo sull’Appenino ma risiedo in Asia, sono legato alla mia terra e sinceramente non ho proprio voglia di diventare “una operazione di memoria, una risorca economica sociale per il presente e per il futuro”, mi piacerebbe invece guardare con ottimismo il futuro della mia montagna e, perchè no, poter tornare un giorno. Ma, ahimè, vedo solo la deriva della stessa che non mi spinge di certo a considerare un ritorno con la mia famiglia.
    Purtroppo seminare buone idee non è più sufficiente al giorno d’oggi se si vuole sviluppare un territorio.
    Chiudo rimandandovi ad un esempio di comunicazione/portale/marchio di successo per il quale bisognerebbe se non copiare prendere sicuramente spunto: @Lhttp://www.suedtirol.com@=www.suedtirol.com#L.

    (Francesco)

  7. Attività Parco Appennino tosco-emiliano
    Negli ultimi anni da semplice osservatore esterno ho constatato diverse iniziative interessanti portate avanti dal Parco, la maggior parte di queste tese a valorizzare più o meno direttamente il nostro amato Appennino. Il mio unico personale “timore” è rappresentato dall’idea che possa sempre più prendere piede in Appennino una visione totalmente ed esclusivamente naturalistica.
    In pratica, ok a tutte le iniziative tese a preservare l’ambiente e le bellezze naturali nel Parco, ma poi se c’è da asfaltare una strada o fare uns pista da sci per comunque incentivare attività ed economie dell’Appennino, mi auguro che per quanto il Parco abbia competenza in materia tuttavia ci sia il buon senso per non osteggiare anche attività considerate da qualcuno solo come dannose viceversa se integrate correttamente nell’ambiente circostante, necessarie per lo sviluppo e il rilancio dell’ambiente stesso con le relative comunità.

    (Miriano)


  8. @Lhttp://www.suedtirol.com@=www.suedtirol.com#L: bello, completo, spazia in tutti i campi che possono interessare un turista, ma come molti siti dell’Alto Adige usano la lingua di default sul sito il tedesco. Nella cartina la zona del Sud Tirolo è staccata dal resto d’Italia come se fosse uno stato a parte… Io personalmente vado molto spesso in Alto Adige perchè lo trovo stupendo e ricco sia dal punto di vista paesaggistico che dei servizi. Da loro abbiamo tante cose da imparare (marketing , protezione e sfruttamento turistico del territorio…), ma credo che potrebbero fare un piccolo sforzo e, finalmente, rendersi conto che fanno parte dell’Italia.

    (Stefano)

  9. E’ un piacere…
    …tornare sulle pagine di @CRedacon#C e trovare commenti positivi e negativi che hanno la straordinaria caratteristica di essere “costruttivi”. Buon segno, credo. Ben venga, a mio avviso, la postazione del parco con il @Ctouch screen#C. Ha un grosso vantaggio rispetto ai supporti cartacei: è sempre migliorabile con poca spesa e tanta resa. Ed è importante che i visitatori delle strutture turistiche abbiano la possibilità di vedere i luoghi (= le meraviglie) del nostro Appennino, della vallata a fianco, dell’altra provincia. Così come è importante che possano avere informazioni di vario genere (naturalistiche, turistiche, manifestazioni, buona tavola, ecc…). Non sarebbe male, in futuro, produrre anche dei cartacei leggeri (dai costi contenuti, tipo cartoline) che rimandino al web per approfondimenti (ovvio che prima dovranno essere bene on line, questi approfondimenti). Sul marketing territoriale… il territorio c’è, bello. La sua organizzazione dal punto di vista turistico ha luci ed ombre, ma c’è. E l’attuale promozione del territorio, pur frammentata, si muove. Non escludo che “stategie” ancora embrionali possano essere un buon punto di partenza. Se un’azione promozionale funziona appena un po’ aiuta la fruizione turistica, stimola gli imprenditori turistici a metterci del proprio e invoglia il parco (e gli altri enti, non dimentichiamoli) a muoversi (= investire) in una certa direzione. Anche partendo da piccolo, semplice @Ctouch screen#C…
    Bye.

    (Carlo Malini)