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Nessun ristorante reggiano in finale al concorso “Menù a km zero”

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Upvvium biosfere gastronomiche menù a km zero

Nella riserva della biosfera Unesco dell’Appennino tosco-emiliano si è concluso con la semifinale il concorso Upvvium biosfere gastronomiche menù a km zero.

La giuria, composta da Cesare Zucca giornalista blogger italo-americano, Natalia Maramotti assessore al turismo del Comune Reggio Emilia responsabile di "Destinazione Emilia", Giuseppe Vignali, direttore del Parco Appennino, Monica Giovanelli, dirigente scolastico alberghiero "N. Mandela", Matteo Berti, direttore didattico Alma, Michele Alfano, docente del "Mandela" e Giacomo Bullo giornalista di enogastronomia, ha scelto i vincitori, tra dieci ristoranti selezionati.

La semifinale che ha visto gli chef impegnati nella realizzazione dei loro menù ha decretato vincitori i ristoranti Montagna Verde di Apella Licciana Nardi (MS), Podere Conti di Filattiera (MS) e Podere Cristina di Lesignano Bagni (PR).

La sfida con i finalisti delle riserve della biosfera Unesco del Delta del Po e delle Alpi Ledrensi e Judicaria si svolgerà ad Alma scuola internazionale di "Cucina italiana" il 26 marzo 2018. La semifinale, che si è svolta presso l’Istituto alberghiero "N. Mandela" di Castelnovo ne' Monti, è stata un evento di grande successo che ha visto come spettatori tanti amministratori dell’Appennino e tante persone entusiaste.
Gli chef dei dieci ristoranti selezionati per la finale hanno saputo ricreare e interpretare il vero spirito della tavola dove i commensali condividono cibi genuini e identitari; vere tavolozze di colori che ognuno può combinare secondo il proprio gusto.
Tema d’edizione della rassegna quest’anno era, infatti, la convivialità: condivisione, armonia e socialità questi gli elementi da esaltare, mesciando tradizione e innovazione.

“Alla decima edizione del concorso sulla enogastronomia d'Appennino - commenta il presidente del Parco, Fausto Giovanelli -  si è vista a occhio nudo la grande crescita professionale che c’è stata in questo campo. È migliorato nettamente il rapporto coi produttori agricoli locali. È cresciuta la professionalità di chef, cuochi, piatti, servizio e ristoranti in genere. Anni fa la ristorazione in Appennino significava un servizio - spesso un buon servizio - a turisti e visitatori. Oggi molti ristoranti sono più che un servizio, sono attrattiva essi stessi; si propongono come meta e motivo della visita o del viaggio in Appennino. Al di là di chi sia stato selezionato per la finale abbiamo visto coi nostri occhi la qualità, la passione e la competenza. Meritano davvero tutti almeno una visita, che siano arrivati in finale o no".

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