L’Organizzazione mondiale del turismo dell’Onu (Unwto) ha assegnato, a Madrid, un prestigioso premio per l"innovazione nel turismo" alla cooperativa La Valle dei Cavalieri di Succiso, centro visita del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.
La cooperativa-paese italiana, selezionata tra i finalisti, è salita sul podio come seconda classificata (la prima è un’impresa dell’India), ottenendo così un riconoscimento internazionale che rafforza l’immagine del nostro Appennino tosco-emiliano, in linea con l’inserimento di questo territorio tra le riserve della biosfera dell’Unesco.
La cooperativa paese di Succiso, nata 25 anni fa per garantire la sopravvivenza al borgo colpito da una grande frana e dallo spopolamento, ha prima garantito l’apertura dell’unico bar e negozio, poi ha avviato attività agro-silvo-pastorali e negli ultimi anni attività sempre più qualificate di ristorazione, ricettività, educazione ambientale (come "Neve natura e cultura d’Appennino") e via via servizi turistici e di ospitalità nel segno dell’autenticità e dei valori locali.
Succiso non era mai stato prima una meta turistica. In occasione della solenne cerimonia, "La Valle dei Cavalieri" ha avuto la possibilità di presentare i suoi progetti, in parte realizzati in collaborazione con il Parco nazionale, al Unwto awards for innovation in tourism. Il forum, giunto alla 14esima edizione, rappresenta una piattaforma mondiale per condividere le tendenze più innovative del settore e le buone pratiche di sviluppo sostenibile.
“C’è una piccola meravigliosa realtà dell’Appennino riconosciuta dall’Onu come eccellenza mondiale nella 'innovazione d’impresa' nel campo del turismo – afferma il presidente del Parco, Fausto Giovanelli - È di Succiso. È la Coop Valle dei Cavalieri, centro visita del Parco nazionale. Il Parco ha investito e creduto da sempre nei valori etici, economici, sociali e ambientali di questa esperienza e delle persone che l’hanno realizzata. Questa non è una notizia di cronaca da bruciare in una giornata. E' un segno di speranza e fiducia nei valori e nelle potenzialità del nostro territorio. Vorremmo che tutti i centri visita e i comuni del Parco nazionale, tutta la regione e la destinazione turistica Emilia, tutta la riserva della biosfera dell’Appennino tosco-emiliano condividessero il senso di questo riconoscimento e la soddisfazione dei premiati . È ancora di più le opportunità e responsabilità che ne derivano. Grazie ai 'ragazzi' di Succiso che hanno lavorato con convinzione per raggiungere questo storico successo, delle persone rimaste, di quelli che vi tornano e di quelle che vi sono arrivate. E anche delle generazioni precedenti che hanno lasciato uno spirito e un senso di appartenenza straordinario”
Il ricordo di Armido Malvolti
Complimenti sinceri: si tratta di un successo meritato per Succiso e i suoi abitanti. Siatene fieri! Colgo l’occasione per condividere un ricordo.
Seconda metà degli anni settanta (la memoria non mi permette di indicare gli anni precisi), la Cofar era nata da pochi anni e io ne ero il presidente.
Ragionando con i dirigenti del Cpca su cosa si potesse fare per sfruttare i pascoli abbandonati del crinale nacque l’dea di sperimentare “il pascolo estivo delle manze da carne” allevate in pianura, alla Bernolda.
La Cofar aveva un consistente gruppo di soci a Succiso e furono loro a indicare i terreni posti a monte del paese.
Seguirono riunioni su riunioni nel bar di Bragazzi per illustrare il progetto e convincere gli abitanti a farci recintare la zona individuata. Si iniziava in prima serata e poteva capitare di continuare fin oltre la mezzanotte. Una sera partimmo, io, Enrico Bucci e Archimede Manari, che già nevicava. Il ritorno, ben oltre la mezzanotte, fu particolarmente difficoltoso e rischioso nonostante il Land Rover sul quale viaggiavamo fosse ben attrezzato, ma entusiasmo e voglia di fare erano tali da farci superare ogni difficoltà.
Convincere alcuni contadini che nella zona interessata sfalciavano ancora piccoli appezzamenti non fu facile, ma alla fine un accordo fu raggiunto: la Cofar li avrebbe ripagati con un certo numero di balle di fieno prodotto altrove.
In poco tempo il territorio fu recintato e il bestiame arrivò. Ricordo ancora la soddisfazione degli adulti alla vista di autotreni carichi e la meraviglia che si poteva leggere sul volto dei bambini. Praticamente tutto il paese accompagnò le manze fin su ai recinti, con Davide Bragazzi, nominato capo mandriano, a fare da guida.
La notizia di quell’esperimento varcò i confini del comune (l’anno successivo l’estendemmo a Busana) e quelli della provincia. Mi capitò di parlarne in un convegno organizzato a Genova dalla Regione Liguria suscitando molta curiosità. Ricevemmo richieste di informazioni e ospitammo alcune delegazioni. Ne ricordo una proveniente da Pisa guidata da un docente di agraria e un’altra da Vercelli guidata da un assessore della provincia. A fine estate le manze tornarono in pianura e i conti economici diedero piena soddisfazione sia alla Cofar sia al Cpca.
Si replicò per due o tre estati (non ricordo bene), poi i programmi del Cpca cambiarono e non ci fornì più il bestiame, mettendo così fine alle vacanze estive in montagna delle manze da carne della pianura. Negli anni successivi non mancarono le occasioni di parlare di quella bella esperienza e il nostro parlare era rivolto anche a cercare la risposta a una domanda: “Cosa possiamo fare per dare continuità, anche in altre forme, a quell’esperienza di gestione associata, comunitaria, di terreni altrimenti destinati alla marginalità e all’abbandono?”.
Da allora sono passati molti anni, gli imprevisti della vita mi hanno portato a compiere altre esperienze, molti dei protagonisti di allora (mi riferisco principalmente ai soci della Cofar di Succiso) non ci sono più, ma, probabilmente, il seme che assieme gettammo non è andato perduto. E’ bello immaginare che altri, le nuove generazioni, lo abbiano fatto germogliare e, anno dopo anno, lavorando sodo di braccia e di immaginazione, abbiano fatto crescere una pianta rigogliosa che oggi ha il nome di Cooperativa Valle dei Cavalieri.
Il Successo di Madrid mi rende felice anche per un altro motivo. Con Succiso ho un feeling particolare che dura da prima che mi fosse chiesto di caricarmi sulle spalle la guida della Cofar. Risale a quando, segretario di zona della Cgil, per due anni di fila fui invitato a pronunciare a Succiso Alto il discorso del Primo Maggio. I miei due figli erano piccoli e li portavo con me.
Qualche tempo fa mi è capitato di ascoltarne uno ricordare con entusiasmo proprio quelle Feste che coinvolgevano (e coinvolgono a quanto mi è dato sapere) un paese intero, compresi i tanti emigrati che proprio per parteciparvi tornavano lassù.
Ancora complimenti ragazzi, proseguite così che siete sulla strada giusta.
Bravi, anzi bravissimi e complimenti, l’assegnazione di un premio così prestigioso è davvero importante per tutto il nostro Appennino.
(Manuela Guazzetti)
Complimenti davvero, siete l’orgoglio del mondo cooperativo e della montagna tutta.
(Marco Zanetti)
I complimenti più sinceri, il vostro. successo è una grande soddisfazione anche per tutti noi; voi avete raggiunto la Vetta, ma tanti di noi, che si sentono parte della vostra bella e grande famiglia, è come se avessimo dato un piccolo contribuito al raggiungimento di questo grande risultato. Sono certo che fino a quando ci saranno persone come voi la nostra montagna avrà una speranza di vita. Un abbraccio a tutti voi e grazie.
(Lino Franzini, sindaco di Palanzano)