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“Parliamo di sanità e di Ospedale S. Anna confrontandoci coi dirigenti sanitari”. Al Parco Tegge di Felina lunedì 18/12 ore 20,30

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E' una iniziativa del coordinamento zona montana del Partito democratico, ma è aperta a tutti i cittadini che vogliano confrontarsi con alcuni dirigenti della sanità provinciale sul futuro del S. Anna, sul "se", sul "come" e sul "quando".

L'appuntamento è per lunedì 18 dicembre ore 20,30 al Parco Tegge dove si parlerà dello stralcio, già formalizzato dalla giunta regionale, del Pal degli ospedali della provincia, a favore del S. Anna che dispone una serie di interventi di potenziamento, da realizzare in tempi brevi, per diversi servizi.

Le domande a cui si vuole rispondere sono le seguenti:

  • quale futuro per l'ospedale S. Anna?
  • ci sarà il potenziamento e lo sviluppo dell'area chirurgica e della emergenza-urgenza?
  • quali saranno le modalità, i tempi di attuazione e le professionalità coinvolte nella riorganizzazione dell'ospedale?

Dopo una introduzione del coordinatore Pd della montagna Guido Tirelli, i cittadini potranno confrontarsi con:

  • la dottoressa Annamaria Ferrari, direttore dipartimento emergenza-urgenza;
  • il dottor Guglielmo Ferrari, responsabile della chirurgia senologica;
  • il dottor Giovanni Bianchin, responsabile della audiologia;
  • il dottor Roberto Rossi Cesolari, responsabile urologia del S. Anna.

Hanno assicurato la presenza, in rappresentanza delle Anpas coinvolte nei processi di emergenza-urgenza, Iacopo Fiorentini, vicepresidente regionale Anpas, ed Elio Ivo Sassi, coordinatore provinciale Anpas.

 

10 COMMENTS

  1. Un incontro, come quello recente, soprattutto “tempestivo”. Inutile-ma-non-inutile fare la solita domanda: chi è al governo a Roma, a Bologna, a Reggio? E siamo sempre qui ad ascoltare prediche dagli stessi. Tolgono i servizi e poi buttano sabbia, cioè soldi, negli occhi; con condimento di promesse, che insaporiscono sempre il piatto. Certo, il nodo a monte è riacquisire sovranità di spesa, sfilandosi dalla sottomissione ai poteri esterni al nostro paese, cui questa maggioranza ha invece aperto le porte, a cominciare a suo tempo dall’ingresso nell’euro; ma, per stare al nostro piccolo, chiedo: perchè chiudere un “avamposto” montano invece di, se proprio costretti (costretti), abbassare le serrande a ospedali come Montecchio o Scandiano, rispettabili ma a un tiro di schioppo da Reggio? Sono le domande dei semplici…

    (Giovanni V.)

    • Firma - Giovanni V.
    • Mi fa piacere vedere che, per una volta, non ci si ferma agli effetti, ma si guarda anche alle cause. Fino a che le cause di questa situazione non saranno chiare a tutti, purtroppo non ci sarà modo di affrontare il problema. C’è un lato drammatico, però: la situazione sarà chiara a tutti quando ognuno sarà stato colpito nella sua persona o nei suoi beni (il che accadrà, se non cambiano le cose; è solo questione di tempo – “arriverà la Troika e si prenderà i tuoi occhi”). Fino a quel momento ognuno penserà che il problema riguarda qualcun altro, o che è colpa della casta, o della cricca, o della corruzione.

      (Commento firmato)

      • Firma - Commento firmato
  2. Questi incontri mi paiono ridicoli a cose fatte e decise da anni, ma soprattutto offensivi per la comunità poichè cercano di scaricare le responsabilità sull’uomo nero, che poi alla fine sono loro e di salvarsi la faccia. Che tristezza vedere che ci considerano così poco intelligenti, ma forse in fondo hanno ragione, visto che pochi si sono accorti del loro giochino.

    (Una mamma)

    • Firma - una mamma
    • No, secondo me si sono accorti del passo falso, ovvero del “non passo” compiuto a difesa del diritto di nascere in montagna. Perciò ora corrono maldestramente al riparo… Avranno sentore che le loro poltrone traballando e fanno bene ad allertarsi.

      (MA)

      • Firma - MA
  3. Mi piacerebbe partecipare per chiedere a questi “Soloni” il motivo che li ha spinti a chiudere anche il Laboratorio Analisi dell’ospedale di Castelnovo e se hanno intenzione di ridurlo ad un semplice presidio di pronto soccorso, visto come stanno trattando l’utenza e come non stanno gestendo i dipendenti. Ma si sa, al solito se la canteranno e suoneranno a loro piacimento. Vedo che non è presente fra i relatori la sen. Pignedoli, come mai? Ha già dato tutto quello che poteva?

    (MB)

    • Firma - MB
  4. Mi piacerebbe che i rappresentanti delle associazioni volontarie che lavorano in emergenza/urgenza, essendo quest’ultime apartitiche e apolitiche, non partecipassero a iniziative di partiti politici dalla parte degli oratori. Ma tant’è, ormai si mescola tutto.

    (MB)

    • Firma - MB
  5. Questo P.D. montano ed i suoi responsabili ha proprio la faccia come… Vogliono rifarsi una reputazione prima delle elezioni? Bene, riaprano immediatamente i servizi essenziali che hanno chiuso. Meno chiacchiere e convegni e più fatti concreti. #iostoconlecicogne

    (F.D.)

    • Firma - F.D.
  6. Il futuro dell’ospedale S. Anna. Mi chiedo a cosa possa servire questo incontro. Certamente saranno parole su parole, siamo già in campagna elettorale e perciò è usanza fare promesse e trovare qualche contentino per rimediare le malefatte di qualcuno. Purtroppo le malefatte sono quelle fatte con poca obiettività ai piani superiori, sordi alle giuste richieste ed esigenze dei cittadini della montagna, attenti soltanto a tagliare per centralizzare e fare grandi opere in città. Ai piani di sotto hanno l’ingrato compito di alleggerire, di levigare, di ingoiare e fare ingoiare. Se mi consentite uno spassionato, quanto ormai inutile suggerimento, penso che per recuperare concretamente un po’ di credibilità occorre ammettere pubblicamente ed onestamente l’errore, ripristinare subito il punto nascita e metterlo in sicurezza. Scegliete pure il come ed il mezzo. Altrimenti la credibilità nella politica, già da tempo a zero, scenderà ancora più velocemente sotto lo zero. Poi si possono giustamente discutere, promettere ed attuare miglioramenti anche negli altri reparti, aumentare il personale, il pronto soccorso e tutto quello che volete. Da inesperto mi chiedo: ma che futuro ha un ospedale senza il punto nascite, per di più distante molti chilometri dal centro più vicino, con strade di montagna e collocato proprio nel bel centro dell’Appennino e del Parco? Non era più logico chiudere ospedali distanti 10 minuti da Reggio? Mi chiedo ancora: se si presenta una partoriente al pronto soccorso S. Anna con una nascita imminente, cosa suggerisce il protocollo? Di caricare la sofferente sopra una ambulanza con la effettiva possibilità dell’evento lungo la strada? Oppure farla partorire dentro al pronto soccorso? Quindi sarà attrezzato anche per le nascite? E’ questa la maggiore sicurezza tanto invocata? Quante domande… a me tutta la questione sembra una colossale e tragica presa in giro per i montanari!

    (Elio Bellocchi)

    • Firma - eliobellocchi
  7. Siamo passati da: “bisogna rivalutare il parto in casa in quanto è una cosa naturale e basta un’ostetrica per renderlo praticabile” a “l’Ospedale S. Anna non è sufficientemente sicuro per potere partorire in sicurezza”. Boh, sento puzza di bruciato…

    (Ivano Pioppi)

    • Firma - Ivano Pioppi