La notizia ancora una volta l'ha data il Comitato "Salviamo le cicogne". Il caso, dopo quello di Pavullo nel Frignano, è di un nuovo parto in emergenza di una giovane madre montanara, la cui piccola, dopo la corsa in ambulanza e dopo il cesareo, versa in condizioni critiche all’ospedale di Reggio.
Il dato forse ancor più strabiliante è che, autonomamente, sono 1200 (al mattino di oggi mercoledì 14 novembre) le persone che hanno condiviso sulla propria pagina Facebook questo post del comitato.
“Una neomamma – scrivono le "Cicogne" - ieri ha subito un cesareo urgente (a Reggio) dopo visita a Castelnovo per bradicardia fetale. Tempo perso per organizzare il trasporto e tutto il resto”. Un copione che si ripete e, ovviamente, in caso di neve non c’è elicottero che decolli. Come ieri appunto. “Con il viaggio in ambulanza e la bimba non sta affatto bene: è nata che non respirava più. L'hanno intubata e messa in crio… e non si sono ancora espressi se si salverà o quanti danni potrebbe aver riportato. La madre era alla 38esima settimana. Superfluo dire che siamo vicine alla famiglia, ma lo siamo davvero, la nostra vicinanza è reale”.
“Abbiamo pianto questa mattina quando ci hanno dato questa notizia – continuano le mamme d’Appennino - Lungi da noi strumentalizzarla. Ma è per il pericolo che fatti come questo potessero accadere che siamo nate è contro questo che abbiamo lottato e continueremo a farlo. È questa la sicurezza tanto auspicata nei documenti tecnici a sostegno della chiusura per noi donne di montagna e per i nostri bambini?”.
Un ultimo post scriptum riservato appunto al tema della distanza. Causa neve “con vari blocchi stradali e l'elisoccorso non può neppure alzarsi in volo”.
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Centinaia i commenti di lettori, anche della città. Jacopo, giornalista, scrive: “E’ una discriminazione verso i residenti di quelle zone che non possono godere degli stessi servizi di altri territori”.
Altra mamma giornalista, Elisa: “La drammatica realtà dei fatti risponde purtroppo alle narrazioni ufficiali che volevano spiegare perché è giusto chiudere un punto nascita in montagna... A me continua a non sembrare giusto".
Tra i lettori c’è anche Giovanni, infermiere, che si dichiara a conoscenza dei fatti e sa come funziona il discorso sul punto nascita: “Posso essere d'accordo con Lei sul fatto che un ospedale vicino possa essere migliore di un ospedale lontano, ma ci devono essere le condizioni perché tutto ciò accada... e per svariati motivi questo – a Castelnovo - non c'è...”.
Tra le tante repliche quella di un altro ospedaliero, Valerio: “Egregio Giovanni, anch' io sono un ospedaliero ed ho lavorato in sanità per oltre 35 anni 20 e più anni tra pronto soccorso e rianimazione. Non ci nascondiamo dietro un dito. Le condizioni di sicurezza le creano l'organizzazione e la volontà di tenere aperto un punto nascita. Far turnare i professionisti invece delle madri in ambulanze od elicotteri è più sicuro che chiudere un punto nascita e far partorire le donne nei posti più disparati. Quando si vuol tenere aperto un punto nascita si tengono i professionisti facendogli fare l'aggiornamento professionale. La sanità in montagna costa di più che in pianura, ma non così tanto di più e soprattutto in termini di vite umane. Noi come Crest (Comitato regionale emergenza sanità Toscana) lo scorso anno siamo stati in Trentino dove c' era un punto nascita a Cavalese che aveva i parametri migliori di tutti i punti nascita d'Europa, pur non avendo la rianimazione neonatale, eppure l'hanno chiuso. Quindi non ci nascondiamo, è solo questione di volontà politica e di peso politico; voti e politici locali. Quando si vuol far chiudere una struttura che funziona basta togliere uno alla volta i requisiti, professionisti, incominciare il tam tam che non c'è più sicurezza, i numeri calano ed il giochino e fatto”.
Poi, via via, moltissimi altri. Tra cui Federica, mamma vettese: “Una notizia che fa davvero piangere il cuore... una notizia apolitica e una notizia che non ti fa essere felice per aver avuto ed avere tuttora ragione nel sostenere il nostro punto nascita, una sconfitta per tutti... ma soprattutto sono vicina a quella povera creatura, a quella povera mamma che soffre in un momento in cui dovrebbe esserci solo gioia!".
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Aggiornamento
Le precisazioni dell'Ausl sull'accaduto.
Alcune precisazioni in merito alle notizie sul parto della signora del Distretto di Castelnovo ne' Monti, avvenuto all’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia il 12 novembre scorso.
In primo luogo ci preme esprimere pubblicamente la nostra vicinanza alla famiglia, già espressa in privato dai professionisti che assistono la coppia.
Non potendo entrare nel merito della vicenda con particolari clinici che sarebbero lesivi della privacy della famiglia, che è nostro dovere tutelare, precisiamo alcuni aspetti a fronte di gravi inesattezze riportate dalle notizie pubblicate oggi dai quotidiani locali.
- Non si è trattato di travaglio di parto in atto, ma di controlli ambulatoriali non programmati richiesti dalla signora relativi ad una gravidanza a rischio per la quale era stata posta da tempo indicazione per un taglio cesareo programmato in una struttura specialistica di terzo livello.
- Durante i controlli effettuati a Castelnovo ne' Monti non è mai stata posta indicazione per l’esecuzione di un taglio cesareo in urgenza.
- Il taglio cesareo è stato deciso nel centro di terzo livello dopo una valutazione degli specialisti, non in relazione all’evoluzione del travaglio, mai iniziato, ma per le condizioni fetali.
- La neonata è assistita presso la terapia intensiva neonatale del S. Maria Nuova e sono in atto accertamenti per determinare le cause della patologia in atto.
Per queste ragioni riteniamo che il percorso clinico-assistenziale sia stato appropriato.
Associare questa vicenda alla chiusura della funzione di punto nascita dell’Ospedale di Castelnovo ne' Monti è fuorviante e sbagliato in quanto, anche in presenza del punto nascita, in questo caso specifico si sarebbe proceduto ad avviare la signora ad un centro specialistico di terzo livello, trattandosi di gravidanza a rischio, come peraltro è avvenuto e avviene tuttora in casi analoghi. Ricordiamo che il trasferimento della donna in gravidanza ai centri specialistici è sempre da preferire al trasporto assistito del neonato, in quanto quest’ultima procedura può essere gravata da complicanze aggiuntive per il neonato stesso.
Riteniamo che diffondere notizie incomplete, infondate e incontrollate, oltre che procurare un ingiustificato allarme nella popolazione, sia lesivo dell’immagine aziendale e dei professionisti che ogni giorno si adoperano per la tutela della salute dei cittadini.
Per questo abbiamo dato mandato all’ufficio legale dell’azienda di valutare se esistano gli estremi e i presupposti per procedere nelle sedi competenti.
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Morta la bambina nata in condizioni critiche (7 dicembre 2017)
Ecco: a parte la preghiera per il neonato, è doveroso chiedere cosa ne pensano ora i promotori della chiusura del punto nascite. Dove sono i toni rassicuranti della senatrice Pignedoli? A silenzio, si aggiungerà silenzio da parte del PD, ma non è “il silenzio degli innocenti”…. È un altro film.
(MA)
Una domanda: i piani di emergenza elaborati sono “più sicuri” del reparto appena chiuso? Il fatto è che non lo si può sapere perchè non esiste un’ analisi storica fatta con dettame degno dello scopo e MIRATO ALLA SITUAZIONE APPENNINICA, ed a meno che non si voglia iniziare ora, sulle spalle dei cittadini, a fare statistica, è bene che ci sia un rewind di tutta la situazione.
Un reparto viene considerato “non sicuro” e lo si chiude: la sicurezza la si crea con formazione e strumentazione, e queste le si decidono e mettono a disposizione a livello politico e amministrativo (ad esempio si pagano le tasse per innescare questi meccanismi!).
Queste persone DEVONO ascoltare le esigenze della popolazione, non si stanno facendo i capricci; purtroppo però dimostrano (e lo fanno benissimo) di essere solo sterili funzionari di bilancio. La politica è ben altra cosa, merce rara ormai, ma qui purtroppo nessuna traccia.
(Andrea Ganapini)
che tristezza….
Piena solidarieta’ alla famiglia e…
Piccola non mollare!!
(alle)
Sicuramente una preghiera per la piccola perchè possa farcela, ma per le grandi menti che hanno ideato questo obbrorio che continuano a definire sicuro per le partorienti della montagna, c’è una sola cosa: una denuncia alla Procura della Repubblica per i vari Nicolini, Venturi, Bonacini ecc. per lesioni gravissime, e forse, viste le scelte scellerate, ipotizzare il reato di omicidio e tentato omicidio. Il loro protocollo alternativo alla chiusura del punto nascite di Castelnovo nulla ha di più sicuro del normale funzionamento del reparto suddetto.
MB
(MB)
Ecco la sicurezza prospettata dai ns politici hanno già due casi sulla coscienza.
Vergogna.
(Lollo)
Mi associo alla speranza che la piccola esca da questa situazione e sono vicino col pensiero ai genitori
(Simone 26)
In nome della sicurezza i nostri amministratori sinistrosi ci hanno scippato del nostro punto nascite! Eccone un esempio lampante della tanto conclamata sicurezza!
Una preghiera per la piccola e per i suoi genitori, vittime di questo scempio!
(Stefano)
Sapete come si chiama la vostra sicurezza ????
Si chiama “TAGLI DI 60 MILIARDI ALLA SANITA’ !!! ”
Per precisione dal 2010 al 2020.
Vergognatevi tutti…
(mattia rontevroli)
Finché le statistiche non faranno capire se è più sicuro chiudere un punto nascita sotto i 500 parti annui o lasciare un territorio come la nostra montagna scoperta, non ci saranno orecchie pronte ad ascoltare! Purtroppo sono proprio questi i casi che hanno bisogno di tempestività e non di perdita di tempo!
Tutta la nostra montagna è vicino alla famiglia e spera tanto che la situazione possa evolvere per il meglio. Un grosso abbraccio alla famiglia
(Laura)
Esprimo la mia più profonda vicinanza alla famiglia della piccola, anche se credo che al momento se ne facciano poco,purtroppo.
Dove sono Venturi, Bonaccini e compagnia bella? Questo è partorire in sicurezza per voi? Vi fa comodo dalla vostra bella poltrona aprire bocca solo per dare aria, ma MAI (e sottolineo MAI) per dare un sostegno concreto alle neo/future mamme? I vostri protocolli di sicurezza, dove sono? Questa è la sicurezza per voi? Siete penosi. Un branco di politici avvezzi solamente alla poltrona e ai diktat di partito. Tutti, e non escludo nessuno, siete vomitevoli. Ma sappiate che, per fortuna, esistono ancora persone che non si lasciano imbambolare dalle vostre paroline.
(Isabella Geti)
E’ purtroppo l’epilogo di un copione già scritto. La politica o chi dir si voglia fa schifo. Ti girano la frittata come vogliono, ma alla fine la scelta di chiudere il punto nascite è stata più che sbagliata e bisogna porvi rimedio in qualche modo. Sono vicino alla famiglia coinvolta e prego per la loro bimba. So cosa si prova visto che anche mio figlio è nato prematuro ed è stato in neonatologia per quattro mesi e dopo tutto e stato a lieto fine. Spero di cuore che anche per la bambina vada tutto bene.
(C219T)
Una preghiera per la piccola ed una per mamma e papà.
(Elio Peri)
Eccola la vostra sicurezza!!! Non ci sono parole.. É una vergogna!!! Sono vergognosi!!!
(Elena Magliano)
Mia sorella lavora in ostetricia a Reggio Emilia e visto cosa arriva da Castelnuovo Monti è molto favorevole alla chiusura del centro nascita. Non dimenticate la sicurezza delle vostre mogli e dei vostri figli.
(Lorenzkill)
Chiunque abbia avuto a che fare con il punto nascite negli ultimi anni ha potuto toccare con mano la difficoltà del personale che si è dovuto confrontare con buchi organizzativi ed economici sempre piú grandi, non c’è bisogno di essere ospedalieri per capire , con il senno di poi, che quella che all’inizio poteva sembrare trascuratezza in realtà è stata una vera e propria opera di sabotaggio, fatta apposta per creare i presupposti che ci hanno portato alla chiusura. Se avessero voluto rendere sicuro il reparto sarebbe bastato attuare le misure che erano state decise, come la corretta rotazione del personale.
Adesso i responsabili, di fronte ai risultati delle loro decisioni, dovrebbero solo tacere in segno di rispetto
(Dany)
Se si vuole trovare un colpevole per queste cose e per questa situazione basta guardarsi allo specchio la mattina! Mi spiace ma dare sempre la colpa a qualcun altro o qualcosa d’altro non porta da nessuna parte.È ora di assumersi le proprie responsabilità di cittadino/a pensante e consapevole!
(Andrea)
Non ho parole, a parte preghiere per questa famiglia e altre. Sperando che non accada mai più una cosa così. 🙁
(NR)
Allucinante……. non ci sono parole……. questa è la “sicurezza” che continuano a venderci ……. o che credono di venderci……
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Attendiamo risposte e considerazioni da chi ha voluto chiudere il punto nascite….
Chiediamo sicurezza e di essere tutelate noi come i nostri futuri figli…
(Ilaria)
la regione emilia Romagna risulta – da articolo di stampa on line – aver stanziato euro un milione e settecentomila per realizzazione di Arenacampovolo a Reggio Emilia
(rossella ognibene)
Pur pregando con tutto il cuore per la piccola creatura, non si può non provare rabbia per quanto sta succedendo. La legge del Dio denaro non può essere pagata con le sofferenze di creature innocenti e dalle loro famiglie, è possibile che si sia perso così di vista il buonsenso e l’umanità ? Non credo che chi ha portato avanti la decisione di chiudere il punto nascite e chi lo ha approvato, possa avere una gran coscienza ma spero che paghino per quanto sta succedendo. Sono state dette e scritte mille parole per fare riflettere su cosa avrebbe provocato chiudere questi reparti, inutilmente, ora, alla luce dei fatti, bisogna fare in modo che chi ha deciso, ne risponda. Non parlo di vendette o di violenza, parlo di giustizia; se ancora un po’ di giustizia esiste, bisogna fare ricorso presso qualche giudice o magistrato perché si annulli questa assurda decisione.
(Antonio D. Manini)
Preghiamo per la piccola e per i genitori .Avrei molto da commentare sulle scelte fatte sulle nostre teste ma penso sia inutile parlare con persone prive di dignità.
(Simonetta)
Mi vergogno..mi vergogno di abitare a Castelnovo .. dove stanno chiudendo piano piano l’ospedale e poi chiuderanno anche le scuole del crinale.Ma Bonaccini ha visto quanti negozi stanno chiudendo? Mi vergogno di abitare in Italia, dove le cose importanti sono la Nazionale, lo Ius soli e il salvataggio delle banche. Mi vergogno di essere governata da una classe politica che si scambia favori come i posti di lavoro, come se fossero noccioline. Sono proprio stanca e non vedo soluzioni.
(Una mamma)
Sono vicino con la preghiera alla famiglia, vi garantisco che non sono momenti paicevoli, nel 2005, quando è nato mio figlio, aveva una sofferenza respiratoria, importante, travaglio in neonatologia a Castelnovo poi parto cesareo in emergenza a Castelnovo alle 4 del mattino; e non finirò mai di ringraziare i medici allora presenti in reparto. in certi casi la tempestività è tutto, non oso immaginare cosa sarebbe successo se fosse venuto al mondo oggi.
Massimo
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Avevo già scritto in occasione del neonato da Pavullo morto a Sassuolo e dovrei fare solo un copia-incolla a proposito della legge …..ribadisco “urologica”. Rispondo all’infermiere Giovanni; non dare giudizi tecnici….prima ti iscrivi al’Università di Medicina, studi, prendi la Laurea e magari la Specializzazione.e poi puoio dare qualche giudizio tecnico. Per ora stai al tuo posto e non difendere l’indifendibile!!!!
(Dott.Roberto Cavana)
E così siamo alle minacce. Sembravano lontani i tempi in cui qualcuno non poteva dire quel che pensa o divulgare le notizie così come appaiono dal punto di vista della gente, invece chi si azzarda viene minacciato di ledere l’immagine aziendale e di doverne rispondere. La verità deve essere una sola, la loro e noi dobbiamo attendere i loro comunicati ed assentire in silenzio, non siamo competenti.. La mia è una riflessione amara ma purtroppo cambiano i colori dei bastoni ma le schiene sono sempre quelle della povera gente.
(Antonio D. Manini)
“lesivo dell’immagine aziendale…” Bah! Signori ASL, la vostra immagine aziendale, in montagna, temo sia talmente lesa dallo “storico” Delle vostre dichiarazioni, che per disseppellirla e riportarla alla luce non basterebbero due terne. E ciò, badate, è lo spontaneo frutto del vostro agire.
(MA)
La minaccia di interessare i legali da parte di Nicolini & c., di per sè ridicola, è solo tesa a dire, tradotto: “Piantatela, cari montanari, di rompere i cosiddetti”. Bisognerebbe proprio provarci, ad andare in tribunale, per capire cosa si deve intendere quando la Costituzione dice che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”. Perchè se un luogo di cura è distante non c’è nessuna tutela; tutt’al più “speranza” che non succeda nulla d’irreparabile. Rompere i cosiddetti dovrà continuare ad essere il nostro pane quotidiano. Non diamogliela vinta: ci contano, sulla rassegnazione. Credo stiano sbagliando i conti, perchè, per più motivi, ormai tanti cittadini sono “a livello” rispetto a questo modo oltraggioso di governare.
(Gino)
Gentile sig. Gino, qualche tempo fa, ai tempi del famoso ‘fate presto!’, è stato aggiunto in Costituzione l’art. 81, che prevede il cosiddetto ‘pareggio di bilancio’. Questo significa che, oggi, la Repubblica tutela la salute quando riesce. Purtroppissimo, di questi giorni, le spese sono così tante che, per fare pari, bisogna tagliarne un tot, tra cui, naturalmente, la spesa sanitaria. I giudici costituzionali si sono subito adeguati (per esempio: la sentenza sui rimborsi delle pensioni su cui era stato sospeso l’adeguamento; il rimborso non c’è stato, perché non era compatibile con il pareggio di bilancio). Dunque, sig. Gino, possiamo iniziare a ragionare nell’ottica dei ‘diritti cosmetici’, cioè quelli che non costano nulla allo Stato. Per esempio, ha mai pensato di sposare la sua adorata gatta? O il pesce rosso?Presto potrà farlo, senza oneri per lo Stato, si intende. Ma lasciamo stare la salute, che costa!
(commento firmato)
La metodica è questa:anzichè potenziare il centro nascita,lo hanno depotenziato, così ora sono nel giusto dicendo che Castelnuovo non è all’altezza della situazione ne’ delle emergenze.
(cittadina di ventasso)
Cari tutti, siamo stati lesi dalla chiusura del Punto Nascita e la ferita è ancora aperta e duole. Nel caso specifico oggetto dell’articolo, purtroppo trattasi di gravidanza a rischio per cui, anche un anno o sette anni fa, la Signora sarebbe stata portata a Re. Lì il neonato trova l’equipe che può assicurarne il futuro, come è accaduto adesso. Il fatto che i familiari non abbiano denunciati alcuna mancanza, dice tutto!! Purtroppo non sempre il parto è un lieto evento, questo dispiace a tutti e ci fa stringere calorosamente intorno alla famiglia.
Dobbiamo tutti digerire il lutto che L’Ostetricia non esiste più, fomentare gli animi fa male alle donne che vivono attualmente una gravidanza e agli operatori che fanno i conti con il loro dispiacere, la riorganizzazione, lo studio di nuovi protocolli… tutti loro hanno bisogno di una tregua e di più serenità.
Grazie dell’ascolto.
Realista
(Realista)
Ripeto per Realista: 2005, mio figlio con importante insufficienza respiratoria è nato con cesareo d’urgenza a Castelnovo. Oggi sarei purtroppo nei panni di questi genitori.
Massimo
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Caro realista 7 anni fa le gravidanze a rischio e soprattutto le emergenze venivano perfettamente gestite a Castelnovo Monti. Nel mio caso specifico ho subito all’epoca un cesareo fatto in emergenza. Se fossi dovuta arrivare fino a Reggio probabilmente sarebbe finita in tragedia sia per me che per mio figlio. Invece al Sant’Anna sono intervenuti con TEMPESTIVITÀ e COMPETENZA ed ancora oggi ne siamo grati. In certe situazioni anche pochi minuti possono fare la differenza, peccato che alle mamme montanare ed ai loro figli ad ora la tempestività sia NEGATA.
(una mamma)
“Fomentare gli animi fa male alle donne…” Mi sembra appropriato citare una famosa canzone: “E sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al Re, fa male al ricco e al cardinale, diventa tristi se noi piangiam”! Ecco, stiamo buoni e zitti, e non disturbiamo il manovratore, che ci porterà nel Sogno Europeo, di cui qui abbiamo i primi flash. Ci arriveremo; nudi, ma alla meta.
(commento firmato)
Visto che gli addetti ai lavori leggono vorrei fare una domanda tecnica: se ci fosse stato il punto nascita operativo, davvero in caso di bradicardia fetale avrebbero mandato comunque la madre a Reggio o in realtà avrebbero fatto un cesareo d’urgenza a Castelnovo per poter trasportare la neonata con la certezza che potesse respirare? Non chiedo un’opinione, immagino che ci sia scritto da qualche parte qual’è la procedura no?
(Cinzia)
Stendiamo un velo pietoso sul tentativo di intimidire le cicogne con la minaccia di ricorrere alle vie legali, il classico comportamento da politici criticati dall’informazione libera
(Cinzia)
Cara signora realista, faccia il conto di quanti bimbi sono morti all’ospedale di Castelnuovo in settant’anni. Per favore, cerchiamo di essere obiettivi. Ci vede anche un cieco che qua è la politica che comanda, basta guardare quanti interventi hanno fatto i nostri cari sindaci a difesa dell’ospedale e dei suoi cittadini.
(Marika B.)
Concordo con realista, competenza e sicurezza, ci vengono dati dal S. Maria… sempre e comunque… Smettiamola con tutte queste strumentalizzazioni inutili, che fanno danno a tutti… Saluti.
(Maria)
P.S. – Ha ragione l’azienda a procedere… basta calunnie gratuite…
Anche quando il punto nascite era aperto siamo corsi in ambulanza da Castelnovo a Reggio perché il reparto di montagna non riusciva a risolvere l’emergenza che si era presentata… poi per fortuna tutto è andato per il meglio… se fossimo stati direttamente a Reggio avremmo rischiato di meno… quindi non strumentalizziamo tutto quello che succede… solo rispetto, preghiere e rispettoso silenzio… anche perché cosa succede davvero lo sa solo chi è direttamente coinvolto… e chi le esperienze le ha vissute sulla propria pelle…
(MF)
Gli ultimi tre sminuiscono il problema, ma non si rendono conto che sono i primi passi per arrivare a chiudere il nosocomio completo, forza montanari difendiamo il nostro ospedale anche con i denti.
(C219T)