A Carpineti, nella splendida cornice della piazza Matilde di Canossa, l’amministrazione e i consiglieri comunali hanno salutato il maresciallo Raffaele Mancino che lascia dopo ventisei anni il comando della locale stazione dei Carabinieri.
L’omaggio è stato porto il quattro novembre in occasione della celebrazione della giornata dell’Unita d’Italia e delle Forze Armate cui l’Arma dei Carabinieri appartiene.
Al termine del saluto ai convenuti per la commemorazione, fra i quali cittadini, studenti delle medie e loro professori, autorità religiose e militari, membri di associazioni volontaristiche, militari e di liberazione, il sindaco di Carpineti Tiziano Borghi ha ricordato che con il quattro novembre il maresciallo Mancino compiva la sua brillante e apprezzata ultraventennale esperienza professionale nel territorio carpinetano. “Nei miei tre anni di mandato devo molto al maresciallo Mancino”, ha affermato Borghi. “Si è reso disponibile fin da subito e vedendomi magari inizialmente concentrato per alcune scelte che dovevo compiere, ha messo a mia disposizione senza esitazioni il suo vissuto e le sue esperienze. Veramente una bella persona”, ha dichiarato il primo cittadino.
Tanti apprezzamenti del lavoro di Mancino - che ultimamente aveva organizzato un folto gruppo di carpinetani su WhatsApp con lo scopo di segnalare alle forze dell’ordine eventuali atteggiamenti sospetti di individui o auto - sono stati espressi sui social dai cittadini che hanno voluto riconoscere al Maresciallo la propria testimonianza di stima.
Alla fine della cerimonia il sindaco di Carpineti ha consegnato al maresciallo Mancino una pergamena con la seguente motivazione: "Vero e proprio punto di riferimento per tutti i carpinetani, un ringraziamento profondo per il lavoro svolto in tutti questi anni nel nostro territorio con profonda stima e ammirazione da parte dell’amministrazione comunale".
Il maresciallo, prendendo la parola, non ha nascosto la sua sorpresa per il gesto dell’amministrazione, non annunciato ma gradito. Ha poi ringraziato tutti ed ha concluso dicendo che il suo è un arrivederci in quanto Carpineti è il paese dove lui ha vissuto più di metà della propria esistenza, quella più ricca e fervida, quindi non lo può dimenticare.