“Nell’occasione vogliamo celebrare due straordinari personaggi della Resistenza nel periodo del secondo conflitto mondiale, l’onorevole e medico Pasquale Marconi, ‘Franceschini’, e don Domenico Orlandini, ‘Carlo’, di cui quest’anno ricorrono il quarantacinquesimo e il quarantesimo della scomparsa”: così Elio Ivo Sassi, vicepresidente dell’Associazione liberi partigiani italiani - partigiani cristiani (Alpi-Apc) di Reggio Emilia, annuncia l’incontro sul tema della Resistenza in montagna, in programma per sabato pomeriggio (28 ottobre) a Minozzo, nel salone della casa mezzadrile dell’antica Pieve.
“Il ritrovo - spiega Sassi che, oltre ad essere responsabile dell’organizzazione, dirigerà e presiederà l’evento - è previsto per le 14.30, con accoglienza nel piazzale antistante la chiesa, mentre dalle 15 inizieranno ufficialmente i lavori con i saluti del sindaco Luigi Fiocchi e dell’onorevole Danilo Morini, presidente provinciale di Alpi-Apc. L’iniziativa della nostra associazione è patrocinata dal Comune di Villa Minozzo e dall’Unione dei Comuni, con l’adesione degli altri territori del comprensorio, Castelnovo ne’ Monti, Carpineti, Casina, Toano, Vetto e Ventasso, e la collaborazione della Federazione italiana volontari della libertà, del gruppo Alpini di Villa Minozzo, della locale Croce verde, dell’Arcipretura, del Centro studi Fiamme verdi e degli Usi civici di Minozzo, nonché dell’Associazione carabinieri di Villa e Toano”.
Dopo l’intervento introduttivo di Elio Ivo Sassi, il professor Paolo Gandini, il dottor Tarcisio Zobbi e il capogruppo degli Alpini, Marco Zobbi, presenteranno in anteprima la guida “La via delle Fiamme Verdi”. Si tratta di una pubblicazione “che - sottolinea il vicepresidente dell’associazione Alpi-Apc - ricalca i luoghi e i percorsi che hanno caratterizzato le azioni della 284.a Brigata ‘Italo’, appartenente alle formazioni partigiane di ispirazione cattolica impegnate nella guerra di Liberazione, fondata da don ‘Carlo’ nell’estate del 1944, con proiezioni di immagini relative a questo progetto editoriale”.
Seguiranno le relazioni del professor Giuseppe Giovanelli e di monsignor Giovanni Costi, che parleranno in modo approfondito dei partigiani Pasquale Marconi e della sua “azione nella Resistenza” e di Domenico Orlandini, “prete e comandante nelle Fiamme Verdi”.
Conclude il vicepresidente Alpi-Apc Sassi: “L’incontro avrà termine col dibattito e un momento conviviale. Sarà anche possibile ammirare diversi cimeli della seconda guerra mondiale, messi cortesemente a disposizione da alcuni privati. Crediamo che quello di sabato prossimo sia un appuntamento davvero significativo per approfondire, fra l’altro, le figure di due protagonisti della Liberazione nell’Appennino reggiano, ma non solo, il cui ruolo non è stato ancora svelato in tutta la propria grandezza”.
Ringrazio sentitamente quanti si sono prodigati per questa bella iniziativa che contribuisce a mantenere la memoria di coloro che durante il secondo conflitto mondiale hanno dato molto per la liberazione del nostro Paese. Come nipote di don Carlo sono poi particolarmente emozionata nel vedere quanto amore e passione vengono messi nella realizzazione di questa manifestazione. Voglio ricordare con gratitudine anche tutte le le manifestazioni fatte nel passato e spero, anzi sono sicura, che ce ne saranno anche in futuro. Grazie.
(Rita Scali)
Nel cuore di ognuno di noi basterebbe un piccolo spazio ove riflettere sul bene e sul male.
(Pietro Zobbi)
So di essere (come sempre) una “voce fuori dal coro”, ma poiché la commemorazione si svolge nella splendida cornice della Pieve minozzese, non riesco a sottacere che sarebbe stato d’uopo ed opportuno (per non dire necessario), onorare anche la memoria del compianto Arciprete Don Venerio Fontana, del quale ricorrono 55 anni dalla scomparsa. Partigiano a sua volta, con fratello di Don Carlo, intimo amico e collaboratore dell’onorevole Marconi, tenace oppositore delle tracotanti soperchierie teutoniche. Non sempre alla storia sono tributate le dovute verità!
(Fioroni Giglio)
E’ giusto e doveroso ricordare e onorare questi due Grandi personaggi del nostro Appennino Reggiano per quello che hanno fatto nella loro vita; hanno combattuto per la resistenza rischiando la loro vita, ma il loro valore e i loro meriti, come quello di tanti altri partigiani, non si è limitato a questo; hanno sempre lottato e combattuto per fare del bene e per aiutare chi aveva bisogno. In un periodo in cui una guerra fratricida portava a condannare e a uccidere con estrema facilità anche persone innocenti, il loro impegno era mirato a salvare più vite possibili; a loro, il Costruttore del mondo riservi gli onori che meritano.
(Franzini Lino Sindaco di Palanzano)
Sia ridata alle Fiamme Verdi la giusta importanza nella lotta di liberazione.
(MA)
Caro Fioroni Giglio, se avrai modo di venire a questo incontro sono certo che ti accorgerai che non ci siamo assolutamente dimenticati di Don Venerio e nemmeno di tanti altri… anzi!! Questo è solo l’inizio di un progetto che vuole proprio ricordare tutti coloro che in un qualche modo hanno appoggiato e/o aiutato le “Fiamme verdi” (formazione di patrioti legati al nostro territorio e di convinta ispirazione cattolica). Ci sembrava appunto doveroso partire dall’inizio, cioè dai padri fondatori, per poi arrivare fin dove le varie ricerche e documentazioni ci hanno portato. Io personalmente spero che chi sarà presente capisca il significato di questa “cosa” e che magari qualcuno da qui in avanti si renda disponibile con eventuali documenti, oggetti, fotografie, testimonianze, ecc. ecc., di cui non siamo a conoscenza, per poterne ampliare la risonanza e la ricerca di altre “Verità”. Grazie!
(Marco Zobbi)
Finalmente qualcuno esce dal guscio nel quale per decenni ci hanno rinchiuso i partigiani comunisti. Diamo spazio anche a chi ha combattuto con lealtà senza ideologie totalitarie di stampo sovietico.
(Zamboni)