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Il Pd di Carpineti critica ancora l’amministrazione comunale per la situazione del “Don Cavalletti”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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In un periodo così critico l'ASP "Don Cavalletti" è lasciato senza un direttore dal mese di agosto. Il Partito democratico di Carpineti evidenzia alla comunità la necessità che i soci dell'istituto si attivino urgentemente per identificare quanto prima un nuovo direttore dell'ente. Oltre a costituire una violazione statutaria, la mancanza di una figura dirigenziale impedisce alla struttura di assumere qualunque impegno di tipo amministrativo e potrebbe causare problemi nel corretto controllo di gestione dell’istituto. Siamo molto preoccupati per la scarsa cura con cui il socio di maggioranza, il Comune di Carpineti, sta affrontando la gestione dell’ente: non abbiamo riscontro dell’avvio di procedure di selezione di un nuovo dirigente, e non ci risulta che siano sono assegnate responsabilità di gestione dell’interim ad alcun dipendente della struttura. Il sindaco Borghi, in risposta alla interpellanza del gruppo consiliare Pd aveva garantito in consiglio comunale che avrebbe risolto entro pochi giorni il problema, ma evidentemente ha altre priorità.

Anche per quanto concerne il futuro della struttura e dei lavoratori che vi operano nutriamo forti timori. Lo studio del dott. Mondadori infatti affronta il tema della privatizzazione dell'ente da un punto di vista meramente contabile, e non fornisce una analisi dei processi e dell'organizzazione della struttura. Su questa unica prospettiva si è concentrata l'amministrazione Borghi. In accordo a questo unico approccio i sindaci dell'Unione soci stanno valutando l'ipotesi di privatizzare l'ente affidandolo a un gestore che, sulla base dello studio, dovrebbe essere in grado di pagare per la concessione in uso della struttura una cifra dell'ordine dei 190.000 euro all'anno. Ci chiediamo come possa un gestore privato ottenere risultati di questo tipo garantendosi al contempo un normale livello di marginalità. Ci sembra evidente che nelle condizioni date i nuovi gestori dovranno operare una forte riduzione dei costi comprimendo, temiamo, gli attuali diritti degli operatori, o saranno costretti ad aumentare le tariffe giornaliere per gli ospiti. É questo il modello di gestione del sociale che intende proporre il nostro sindaco? È questa la capacita di organizzare un servizio alla persona associato a dimensione di Unione dei comuni montani? Si pensa davvero di potere far cassa col "Don Cavalletti"? Dopo avere definito la scelta di chiudere il punto nascita "una scelta sbagliata guidata solo dai numeri" vogliamo comportarci allo stesso modo per il "Don Cavalletti"?

Noi crediamo che tutto questo non sia giusto e non siamo affatto convinti che sia necessario. Visto che lo scorso anno la struttura ha chiuso in pareggio di bilancio non comprendiamo perché affrettare la privatizzazione. Inoltre siamo ancora in attesa della proiezione della chiusura del bilancio 2017 e del primo schema di bilancio 2018, documenti essenziali per potere avanzare qualunque ipotesi di riorganizzazione. Discutere senza la disponibilità di questi dati non é serio.

Anche in virtù delle recenti indicazioni della regione che prevedono che sia presente almeno una Asp per ogni distretto sanitario, il Pd di Carpineti chiede di fermare il processo di riorganizzazione del "Don Cavalletti". Analizziamo con la dovuta calma i problemi e troviamo soluzioni condivise in grado di contemperare i diritti dei lavoratori e i livelli di servizio della struttura. Costruiamo un percorso trasparente, aperto e partecipato per permettere alla comunità di esprimere un chiaro indirizzo sul futuro della struttura. Il sindaco Borghi venga finalmente a confrontarsi con la sua cittadinanza.

(Dario Bottazzi, segretario Pd di Carpineti)