“Il presidente della Camera avverte la questione della perdita di voti del Pdl al sud”, evidentemente correlato all’affermazione della Lega nel nord del Paese. E’ l’idea del sindaco di Carpineti, Leonilde Montemerli. Che aggiunge: “Fini è un politico con senso dello Stato”. Se ne andrà? Lo domanda è stata posta ieri sera e qualcosa di nuovo sulla scena politica nazionale oggi è uscito (anche se sempre abbastanza confuso). Dice Montemerli: “Forse se ne andrà solo lui…”. Vedremo cosa accadrà giovedì dopo la riunione del partito di maggioranza relativa.
Gianfranco Fini rivendica il diritto di dissenso interno al partito. Lo ha detto oggi, come riportano le cronache. Allora, c’è un problema di democrazia interna? “Assolutamente no”, ci risponde deciso Mirco Costetti, esponente della Lega Nord, il partito fedele alleato, e capogruppo della minoranza consiliare carpinetana.
Questo invece il pensiero di Michele Lombardi alla domanda su cosa pensi del rapporto col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Credo si tratti di uno scontro legato alla definizione dei nuovi assetti all'interno del Pdl, partito nato dall'unione di An e Forza Italia. Probabilmente Fini teme di rimanere ‘schiacciato’ tra Berlusconi e Bossi, quindi cerca di crearsi uno spazio, per rimanere il secondo leader all'interno della coalizione di centrodestra, e non retrocedere in terza posizione”. E cosa succederà? “Credo che non succederà nulla di particolare; alla fine i due troveranno un accordo. Una rottura nuocerebbe prima di tutto a Fini: sembra infatti che siano solo una ventina i parlamentari di disponibili a seguirlo in caso di rottura: un numero troppo limitato!!!”. In realtà oggi si sa che i parlamentari, tra deputati e senatori, ammontano a 52. Soprattutto alla Camera si sarebbero i numeri per mettere potenzialmente in difficoltà il governo.
Vedremo che accadrà. Anche se la politica italiana spessissimo abitua chi la segue a fissare momenti decisivi che regolarmente non decidono nulla.
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Singolare…
Francamente non comprendo il taglio redazionale di questo articolo. Si parla di duello Fini-Berlusconi, quindi di Pdl, e non viene interpellato NESSUN esponente di questo partito, ma 2 dell’opposizione ed uno della Lega Nord, quindi al di fuori delle logiche interne al partito di maggioranza relativa. Mi ricorda il modo di esporre i fatti di una noto talk show politico in onda su Rai 2… La mia opinione da elettore del Pdl è che le correnti interne ai partiti ci son sempre state e ci saranno sempre e che la omologazione interna non porta frutti, anzi… Credo comunque che Fini abbia sbagliato in pieno la tempistica di questa sua esternazione: sulle motivazioni ci sarà tempo e luogo per riflettere ed analizzare.
Grazie e buona giornata.
(Riccardo Bigoi)
—–
@CRisposta tecnica al lettore. L’intenzione era quella di offrire una panoramica di opinioni interpellando tutti i primi cittadini dei comuni della Comunità montana, senza riguardo al loro colore politico ma solo in quanto esponenti istituzionali. Una scelta (condivisibile o meno, questo ci sta). Li abbiamo interpellati tutti, ma purtroppo le risposte sono state, come si vede, pochine.
Grazie per l’attenzione.
(red)#C
Berlusconi-Bossi
Considerarndo i cambi di opinione sui suoi alleati del presidente del Consiglio (vedi dichiarazioni su Bossi nel 1994; sintesi: “Non farò più parte di nessuna alleanza con il Sig. Bossi, lo considero un uomo politicamente inutile… ecc…” e quelle di oggi, 2010: “Bossi è l’alleato numero uno del Pdl ed è grazie anche a lui se oggi siamo al governo… ecc…”), se fossi in Fini me ne andrei a gambe levate e sono sicura che lo seguirebbero in molti.
Vedremo… Intanto il capo del nostro governo utilizza il legittimo impedimento per occuparsi delle questioni del Paese (come questa :-)) e della crisi (che secondo il ministro dell’economia non c’è più), e intanto l’inflazione cresce, la disoccupazione pure, e Castelli dice: “Beh, dai, siamo messi meglio della Spagna e della Grecia”…
…Poveri noi!!!!
(Barbara Baroncini)
Considerazioni
Di considerazioni ve ne sono state fatte tante. Però vorrei citare una frase che mi ha colpito molto, da un forum che frequento: “È esilarante come Fini si stia attirando quantità industriali di disprezzo da parte dei pidiellini semplicemente rilasciando dichiarazioni di comune buon senso”. Il che è tristemente vero. Ora che Fini, il delfino di Almirante, ha capito che Berlusconi è soltanto un esaltato (non che prima non se ne sia accorto) ha deciso di farsi avanti. Non vuole affatto scalciare in mezzo al lettone condiviso con Berlusconi e Bossi, vuole salire “al potere”. Magari si ritornerebbe ad una destra liberale, invece che questo attuale finto partito P2ista.
Schifani dice che se vi sarà la rottura bisogna andare alle elezioni anticipate. Furbo lui, magari con la nuova riforma presidenziale, proponendo Berlusconi stesso come presidente della Repubblica, eh (ne aveva già parlato pubblicando un’intervista a Taormina, che aveva “previsto” tutto. E Taormina non è il primo comunista pescato a caso nel cesto, è l’ex avvocato di Berlusconi)? Un probabile Fini leader gli farebbe balzare alla memorie le sue vecchie considerazioni sul fascismo, lo criticherebbero i stessi che ora stanno in partito con lui, ma sinceramente preferisco un “uomo rinato” che un “lista.dei.vari.atti.processuali.che.imputano.Berlusconi.come.persona.non.credibile”.
Naturalmente la sinistra sta zitta. Mi auguro tenga la bocca chiusa per molto tempo, i consensi aumentano in tal modo!
A Costetti Mirco mi piacerebbe rivolgere una domanda: quale tipo di democrazia vi è presente nel Pdl? Così, giusto per sapere. 13 anni fa non la pensavate così voi della Lega ed il vostro “buon viso a cattivo gioco” di adesso fa ridere, tanto per farvi sapere.
Saluti.
(Asmir Lalic)
Guida a destra
Il futuro, il domani, l’unico successore possibile, un barlume di speranza dopo tanto servilismo avvilente: Gianfranco Fini. Quando uscirà dalla scena politica (speriamo presto) Berlusconi, l’unico possibile candidato a succedergli è proprio l’attuale presidente della Camera, che, maturate tutte le rimembranze di destra estrema nutrite in gioventù in un discorso democratico, si è rivelato in questi anni un ottimo uomo di Stato ed eccelso politico. Io sono con lui.
(Alessio Zanni)
Sarebbe interessante approfondire il dibattito sulla democrazia interna al Pdl, mi piacerebbe leggere le opinioni degli abituali frequentatori di @CRedacon#C di area berlusconiana, oltre a Bigoi i vari Mammi, Albertini, Tozzi, Gianferrari, Davoli… Davvero è una coalizione democratica quella il cui unico compromesso ammissibile è tra Bossi e Berlusconi?
Davvero è opinione diffusa, tra di voi (mi interessano i leghisti in particolare, quelli il cui organo di stampa titolava “Berlusconi mafioso” non molto tempo fa), ritenere utile minimizzare, zittire le inchieste e le cronache della mafia italiana (solo la sesta al mondo, dopotutto…)?
Povero Enrico Bini, chi lo avverte che non ha capito niente?
(Davide Marazzi)
Fini come Glegg?
L’ordine del giorno imposto dal premier all’auditorium della Conciliazione di Roma per la riunione della direzione del Pdl (esame del voto, riforme, attività del governo) è stata una maldestra “copertura”, l’ultimo tentativo di imbrigliare il presidente della Camera, che ha avuto l’occasione di trasformare il meeting in una straordinaria tribuna mediatica a proprio favore. Ora tutte le opzioni sono aperte. Persino il “colpo in canna” dell’espulsione di Fini dal Pdl e, se la minoranza non si piegherà, la pistola puntata in fronte delle elezioni politiche anticipate. La crisi del Pdl apre nuovi scenari per un bipolarismo a più voci “ufficiali” o addirittura per la nascita del terzo polo. La pattuglia finiana, con alleanze trasversali, può mettere a rischio i grandi progetti riformisti del premier, a cominciare dalla giustizia. Berlusconi considera le correnti nel partito un “cancro” e non farà passare la corrente di Fini, costi quel che costi. Dunque i nodi sono venuti al pettine. Ma non riguardano solo il Pdl. Bensì la struttura e la democrazia dei partiti in genere. Le correnti non sono un “bene”, ma sono meglio del “centralismo democratico” di leninista memoria e sono meglio della dittatura di uno solo. Fini non pone questioni di potere ma di contenuti. E a quei contenuti Berlusconi non può dare risposta perché sarebbe la fine del “berlusconismo”. Ieri comunque, è doveroso ripeterlo, si è celebrata la morte del sistema bipolare italiano basato sul “Porcellum”, che premia le ali estreme e elimina la moderazione, sale di una sana politica riformatrice. Il 30 per cento degli italiani non va più a votare. Un pezzo fondamentale di italiani non si sente più rappresentato politicamente. Se Fini rompe la “gabbia” imposta dallo schema della seconda repubblica può diventare l’uomo nuovo, il Glegg italiano.
(Alessandro Pignedoli)
Ma siete ben strani, veh!!!!!
Vengo chiamato in causa e quindi rispondo a MARAZZI. MA SIETE BEN STRANI, VOI DELLA SINISTRA!!!!!!! Fino a ieri vi stracciavate le vesti perchè all’interno del PDL non vi erano voci se non quella del padrone ed ora che alcune voci si sono levate vi meravigliate che qualcuno abbia parlato contro il padrone. Ma siete CARNE o siete PESCE?!! Ieri si è formato un grosso strappo nel PDL perchè uno dei due galli del pollaio ha pensato bene di alzare un po’ di polvere perchè nessuno si accorgeva di lui e forse perchè stava perdendo l’ultimo treno per la leadership del partito. Solo che le argomentazioni portate in sede di congresso mi sono parse davvero poco rilevanti (i soldi per i 150 anni della repubblica forse è meglio utilizzarli per il momento di crisi attuale). Insomma, per parlarci chiaro, a sinistra ci sono stati più strapppi all’interno del partito che non sono bastati i sarti per ricucire, tanto che per il formarsi delle numerose fronde interne il PCI ha cambiato più facce lui di un mimo professionista. Negli anni i dissidenti interni al partito sono stati epurati tante di quelle volte dalla dirigenza politica che ormai il PD non ha più una sua personalità, una sua CREDIBILITA’. Le elezioni dal 2005 ad ora lo stanno a dimostrare.
MARAZZI, io ritengo molto più interessante le idee e l’INTERVENTISMO ispirato dalla LEGA che non il CERCHIOBOTTISMO di scuola DEMOCRISTIANA che da un po’ di tempo a questa parte ha colpito il caro FINI. Forse credeva che lo spostarsi ideologicamente al CENTRO gli avrebbe fatto guadagnare i voti dei moderati, ma la lezione del PD del periodo pre e post PRODI non l’ha proprio capita. Il PD ha perso voti perchè negli ultimi anni si è IMBORGHESITO e si è CENTRALIZZATO. Il PDL sta guadagnando voti perchè ha capito che l’INTERVENTISMO e l’ideologia DEL FARE della LEGA è ciò che vogliono gli ITALIANI.
Per ultimo voglio ricordarLe, come ho sempre sostenuto nei miei interventi, che ciò che conta in democrazia sono i VOTI. Al termine del congresso, ieri, è stata posta al voto la mozione FINI e la linea del partito, la quale ha avuto la STRAGRANDE MAGGIORANZA dei consensi. Ma forse questo è sinonimo di democrazia solo quando lo fate voi di sinistra.
Comunque e come sempre BUONA VITA.
(Fabio Mammi)
Rottura imminente…
Alla fine, dopo l’incontro di partito di ieri, la rottura è quasi obbligata. C’è poco da dire, Fini discute il federalismo fiscale che la Lega vuole a tutti i costi… grosso problema!!! Bossi stamattina dichiara che c’è una rottura verticale del governo e che sta per finire la coalizione Lega/Pdl; forse ha capito che da sola Lega male male non può fare con delle nuove elezioni????? Berlusconi non si sentirà tradito dal suo alleato n. 1 con questa dichiarazione…
Oggi si sono parlati nel consiglio… cosa si saranno detti… Se dovessimo andare alle elezioni (anche se la priorità sono i problemi che abbiamo in Italia!!!!) mi auguro solo che il centrosinistra si dia da fare a trovare alternative VALIDE e magari qualche personaggio con un po’ più di brio e dialettica… Perchè Bersani (come Prodi) è un po’ spento!!!!
Se solo Fini avesse delle idee di sinistra, peccato… Lui la dialettica ce l’ha e si sa far intendere.
Vedremo…
(Barbara Baroncini)
Ma Filippi cosa direbbe?
Si, proprio lui, il buon Filippi cosa direbbe del congresso nazionale del Pdl? Io ieri l’ho visto in diretta e ho visto un Fini acceso, il solito Fini che mette in agenda punti importanti come le riforme strutturali su welfare o critiche pesanti sulla giustizia berlusconiana e poi ho visto il solito Berlusconi schivare le domande e controattaccare. Risultato? Fini è un ottimo politico che piace perché pur non condividendo le idee è sicuramente una persona competente, mentre Berlusconi… no comment. Cosa ci dicono i pidiellini in merito?
(Luca Malvolti)
Mammi, il suo è un talento naturale che pare ereditato direttamente dal nostro amato presidente del Consiglio; se mai qualcuno dovesse indicare la luna, di certo non potrebbe rimanere indifferente al fascino del dito, decantato con così grande maestria. Ma torniamo alla luna, se non le dispiace. Nessuno si stupisce del dissenso di Fini, semmai ci si potrebbe chiedere quanto ancora doveva accadere prima che il pensiero dogmatico di Berlusconi fosse messo in discussione. Quello che desta scalpore (dovrei dire “indigna”, ma per quello in Italia abbiamo già Balotelli…) è la reazione scomposta, furiosa e spropositata del caro S.B., che alla prima nota di dissenso si consuma in uno sproloquio di anatemi e illazioni contro il presidente della Camera, reo di pensiero “diversamente uguale”. Desta scalpore che si guardi bene dallo spendere una parola sul velato accenno di Fini ad una riforma che blocca le intercettazioni telefoniche, favorendo la criminalità, sul crescente potere dell’alleato “nobile”, la Lega (che naturalmente non ha perso l’occasione per alzare l’asticella…), su di una riforma della giusizia “confezionata addosso”, direbbe Vespa. Con questo non voglio rivalutare il Pd nè tantomeno Fini: leggo qui commenti solidali e professioni di stima, non dimentichiamoci che Fini non è proprio l’ultima verginella della politica, lui ha cucinato e a lui ora tocca mangiare tutto il gustoso calderone Pdl e non escludo, come dice lei, che la sua sia una banalissima mossa di ricerca di maggior influenza politica all’interno della coalizione.
Fatto sta, caro Mammi, che ora Silvione nostro è preso tra due fuochi: da un lato il “rassicurante” “alleato” “storico” che adesso rivendica il comune di Milano, dall’altro un potenziale scisma che porta via pochi parlamentari ma a mio avviso una gran bella fetta di elettori. Dopo tanto penare (e con una certa compiacenza di cui non vado fiero) devo dire che non mi è indifferente rimanere alla finestra a guardare la vostra corazzata Brancaleone che fa acqua da tutte le parti…
Che fa, mi caccia?
(Davide Marazzi)
Ma allora non ci capiamo!!?!!
Per prima cosa CHIEDO VENIA ai lettori di @CRedacon#C e prometto che questo sarà il mio ultimo intervento sull’argomento.
Ma allora, sig. MARAZZI, non ci capiamo!!? Sono convinto della sua buona fede nella risposta che mi ha dato, ma non sono molto convinto della sua buona VISTA! Ha letto tutto il mio intervento o forse lo ha solo interpretato a suo piacimento. Dove ha mai letto nelle mie parole una qualsivoglia sudditanza al pensiero del BERLUSCA? Io non mi sono mai definito un BERLUSCONIANO, ma certamente un elettore di CENTRODESTRA questo SI. E, addirittura, se Lei avesse forse utilizzato gli occhiali durante la lettura avrebbe certamente notato le mie non poi così celate simpatie verso l’INTERVENTISMO IDEOLOGICO del FARE ispirato dalla LEGA. E ancor più voglio ricordarLe e ribadire che non ha importanza chi governa il nostro paese in questo momento storico o in futuro, ma secondo me l’importante è che questa persona o questo schieramento politico siano ESPRSSIONE DEL VOTO POPOLARE. Marazzi, non è suo compito sindacare se sia giusto o meno che il BERLUSCA governi con l’appoggio della LEGA con o senza FINI. E non lo è nemmeno il mio. L’unica maniera per cambiare le cose, l’ho sempre detto, è IL VOTO DEMOCRATICO DI CIASCUNO DI NOI. Se in questo periodo storico gli italiani hanno voluto riconfermare questa coalizione, che le piaccia o no la cosa va DEMOCRATICAMENTE ACCETTATA. Se poi dovesse saltare il governo perchè FINI pensa di non avere abbastanza voce in capitolo nella sua maggioranza, sarà egli stesso ad assumersene tutte le responsabilità. I vari D’ALEMA e BERTINOTTI sono ancora impressi nelle menti dei tanti PRODIANI ed ancora oggi brucia loro il “tradimento” consumato nelle due legislature saltate grazie a loro. Nessun problema se salta il governo. Gli italiani torneranno a votare e nella loro maturità politica sapranno decidere se e come cambiare le cose; e loro si che sono gli unici che hanno il diritto di decidere “CHI CACCIARE”.
Come sempre, BUONA VITA.
(Fabio Mammi)
Per Mammi: figura retorica
Italiano maturo, un ossimoro a giorno d’oggi. Comunque è totalmente insensato il ragionamento posto in atto. Anche Hitler è stato eletto democraticamente e la Germania non mi sembra che ci sia rimasta poi tanto bene. Eh, no, non trovo affatto stupido paragonare Hitler a Berlusconi. Tra le tante cose in comune, quella più lampante (e preoccupante) è la megalomania. Fate vobis.
Precog: Evitate commenti (già sentiti) sul fatto che “uno straniero” osi affermare parole simili. Penso di tenere più a questo paese io che il 68% della popolazione (Dati Fininvest).
(Asmir Lalic)
X Lalic
Un aggiornamento per Lalic è d’obbligo… Nel primo dopoguerra, Germania, Italia e numerosi altri atati venivano chiamati STATI DI DIRITTO; in cui il parlamento era unico organo sovrano, poteva perciò modificare LIBERAMENTE la Costituzione per il semplice fatto che non vi erano meccanismi di difesa della Costituzione stessa (Corte costituzionale, Presidente della Repubblica, referendum costituzionale confermativo)… Nel secondo dopoguerra qualcosina è cambiato nel mondo occidentale, poiché è stata assunta una nuova configurazione di stato: lo STATO COSTITUZIONALE, che non permetteva più di modificare a piacimento la Costituzione… Non parliamo a vanvera, se si vuole arrivare a una dittatura al giorno d’oggi è impossibile che avvenga successivamente a un’elezione democratica; visto che nessun partito, movimento può essere dichiarato fuorilegge senza che intervengano gli organi sopracitati a stroncare il fatto.
(Fabio Bizzarri)
Per Fabio Bizzarri
Per lei che cos’è la dittatura? Dittatura è quando viene negata la libertà ad un uomo, in parte o totalmente. In Italia, in questo momento, diversi valori democratici sono scomparsi. E non mi faccia richiami storici con tanto di morale, non ne ho bisogno dato che mi basta guardarmi attorno (senza aprire un libro di diritto) per capire cosa sta succedendo. Che poi Berlusconi sta pure al guinzaglio di qualcuno, non c’è soltanto lui di cui aver paura.
(Asmir Lalic)
Per Bizzarri e Mammi
Intervengo un’ultima volta (promesso!) per rispondere a Mammi e Bizzarri, che sollevano entrambi il solito insufficiente discorso della legittimazione popolare. Se dal punto di vista puramente istituzionale il governo è inattaccabile, non credo tuttavia che siano garantite le condizioni di par condicio indispensabili a legittimare il voto democratico. Il problema non è il consenso degli italiani, senz’altro indiscutibile; il problema è, come dice Lalic, la maturità (intesa come consapevolezza) dell’elettore italiano. Una fazione politica possiede tre televisioni su sei e da quando è al governo controlla anche le altre tre. Quasi tutta la stampa, diverse banche, diverse aziende, una delle più importanti squadre di calcio. E’ insinuata mediaticamente QUOTIDIANAMENTE in tutte le case degli italiani. Sono condizioni di scelta libera e CONSAPEVOLE quelle che portano Berlusconi a vincere (senza entrare nel merito della candidabilità del personaggio)? Il fatto che un Pd colpevole e colluso (si cerchi su youtube l’intervento di Violante alla Camera) non abbia mai fatto una legge sul conflitto di interessi significa che il conflitto di interessi non esista? Datele il nome che preferite, ma non confondetela con la democrazia.
(Davide Marazzi)
Maturità
Dunque la maturità e la consapevolezza sono senz’altro negli elettori che votano a sinistra?… Non ho parole!!!! Se gli elettori avessero votato PD sarebbero da considerare MATURI?
(Commento firmato)
Purtroppo…
Per (s)fortuna faccio parte di quella schiera di persone (30%… ormai gli elettori son diventati nient’altro che numeri, il voto che esprimono è soltanto un peso, non più una scelta) che il proprio voto lo esprimono in base alle informazioni che internet oggi ci offre. Cosa che la stragrande maggioranza degli italiani non fa, che si affida soprattutto a televisioni, etc. Gli italiani non sanno neanche la differenza tra prescrizione e assoluzione, vuoi che mi stupisca se mi ritrovo come capo del governo uno che il reato (ne prendo uno tra i tanti) di evasione fiscale lo ha depenalizzato e giustificato? La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone… La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione. A buon intenditor..
(Asmir Lalic)
P.S. – Tanto per tornare in topic, il @CGiornale#C, tanto per spalare ulteriore poltiglia sul povero Fini (che come ho già detto ne sta prendendo di tutti i colori per una volta che dice qualcosa di ragionevole), ha tirato fuori una vecchia frase di Craxi il quale lo definiva un compagno. Cioè capite? Adesso Fini è pure comunista. Oh, ma son dappertutto! Poveri noi, altro che spettro che invade l’Europa, son tutti concentrati in Italia!!!
x Marazzi
La questione del conflitto d’interesse è fondamentale per un paese che si possa dire democratico… Vorrei però rammentare che Berlusconi possiede tv da circa una ventina d’anni e più volte ha perso le elezioni (nel 1995, 2001 e nel 2006), in quel periodo la gente era più consapevole e libera e il pensiero politico maturava più liberamente, quindi consapevolmente? Infine vorrei ricordare che una buona fetta dell’elettorato si informa e matura le proprie scelte politiche grazie Internet, dove la scelta è un pochino più ampia… Saluti.
(Fabio Bizzarri)
—–
@CGiusto perchè almeno i numeri siano a loro posto, diciamo che le elezioni (politiche) perse dall’attuale primo ministro sono quelle del 1996 e del 2006.
(red)#C