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La siccità sta mietendo numerose vittime tra la fauna locale, in particolar modo a risentirne sono i pesci dei nostri fiumi

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Estate 2017, moria di pesci nel Tassobbio (foto Legambiente Val d’Enza)

La siccità sta colpendo pesantemente anche la fauna locale, in particolar modo a risentirne sono i pesci che, senza via di fuga, si ritrovano intrappolati nelle poche pozze rimaste, aspettando invano l'acqua. Questa lenta e silenziosa agonia purtroppo sta mietendo già numerose vittime. Basta recarsi sul Tassobbio, in località Ariolo, e si vedono accanto a pesci vivi, altri agonizzanti e altri già morti. Sulla Campola la situazione è anche peggiore, il tratto da Vezzano a Votigno è quasi completamente asciutto e qua e là vi sono rare pozze che emanano fetore di pesci morti.

Questa situazione era ampiamente prevedibile in quanto a nessuno dovrebbe sfuggire il fatto che le precipitazioni sono da mesi in netto calo, se non assenti. Se non si interverrà il futuro, per la popolazione ittica reggiana, potrà diventare devastante.

Non solo il Tassobio e la Campola paiono colpiti dalla moria, ma le segnalazioni ci indicano eventi similari anche in altri corsi d'acqua. A questo punto un dubbio: l'ente competente, cioè la Regione, sta gestendo la situazione? Sta prendendo provvedimenti? Sta organizzando campagne di recupero? Ci sembra di ricordare che in passato venissero eseguite.

Ricordiamo che è in corso un progetto Life, che vede impegnati milioni di euro, per salvare il barbo, un pesce autoctono, ora non si fa nulla di fronte a questa moria più che prevedibile? Eppure tra i cadaveri ci saranno anche dei barbi.

Chiediamo anche: è in corso un controllo sui prelievi dai corsi d'acqua? C'è qualcuno che sta monitorando la situazione? Si sta gestendo il flusso minimo vitale?

Speriamo che gli enti competenti intervengano con urgenza e che non rimangano sordi di fronte all'agonia e morte di centinaia di esseri viventi.

(Clizia Ferrarini, Legambiente Val d'Enza)

2 COMMENTS

  1. Il vero silenzio è di tutti. Da mesi i meteorologi e i climatologi avevano lanciato l’allarme sul mutamento climatico. Da un anno non piove con continuità, da sei mesi quasi nulla. Vanno cambiate abitudini e stili di vita. Siamo di fronte a un mutamento climatico epocale.

    (Massimo Romei)

    • Firma - Massimo Romei
  2. Purtroppo ciò che mostra Clizia Ferrarini è la realtà che si riscontra ogni anno sui torrenti montani, non avendo questi torrenti un minimo deflusso vitale (MDV) che nessuno può dare; il MDV può essere garantito solo nei torrenti dove sono realizzabili invasi a monte in grado di trattenere le acque nei periodi di abbondanza e di rilasciarle nei periodi di siccità. L’acqua non si produce negli stabilimenti di acque minerali come il latte non si produce nei supermercati; se vogliamo l’acqua in estate dobbiamo trattenerla in inverno o primavera. Queste foto mostrano cosa succede nella realtà ogni anno; anche sull’Enza e sul Crostolo succede la stessa cosa solo perchè qualcuno riuscì a far sospendere i lavori della diga di Vetto, l’unica opera in grado di rilasciare un minimo di 1000 litri al secondo come MDV che avrebbero garantito acque limpide fino alla foce di questi torrenti, come succede sul Trebbia a Bobbio e a Rivergaro per merito del MDV della diga del Brugneto; ma questi sono concetti legati alla vita reale e non alle ideologie del “no” a tutto, anche alle cose utili e indispensabili come avere l’acqua quando serve. Qualcuno prima di dire di no a tutto, anche alla diga di Vetto (dieci volte più sicura delle dighe italiane), dovrebbe provare ad immaginare di essere uno di quei pesci che vediamo nelle foto, forse allora capirebbero,alme no lo spero.

    (Lino Franzini)

    • Firma - Franzini Lino