Oggi è una giornata importante per la montagna reggiana tutta (e non solo). Sotto il segno dei santi Anna (a lei è dedicato l'ospedale) e Gioacchino, genitori della Madonna, che la Chiesa proprio oggi, nel calendario, ricorda e onora.
Per questa serata di mercoledì 26 luglio, con inizio alle ore 20,30, i variegati gruppi “Salviamo le cicogne” e “Insieme per l’Ospedale Sant’Anna” hanno organizzato una manifestazione pubblica a sostegno del nosocomio locale, con ritrovo in via alla Pieve, nel piazzale posto a fianco del campo sportivo parrocchiale.
Lo scopo della manifestazione è quello di circondare l’ospedale - imprescindibile presidio sanitario che non deve essere destrutturato - con tutti i partecipanti per realizzare un simbolico ma concretissimo abbraccio a difesa della sua interezza.
I promotori invitano tutti i cittadini a partecipare numerosi alla manifestazione per dimostrare che la montagna è unita e ha a cuore il proprio luogo di cura.
Anche perchè una semplice domanda non trova risposta: perchè quando c'è da tagliare a pagare devono essere sempre i territori più deboli che avrebbero invece bisogno di tutto il sostegno di una politica degna di tal nome (il cui unico impegno pare essere invece quello di accumulare riunioni, tavoli & chiacchiere)? I servizi primari devono essere garantiti a tutti (non chissà dove) e per questo si pagano primariamente le tasse. Altrimenti diventa facile l'equazione: non mi fornisci i servizi di cui ho bisogno? E a quale titolo mi chiedi di contribuire al bene sociale se esso va solo a pro di una parte della comunità, quella già meglio dotata?
Se non vogliamo essere un popolo silenzioso e rassegnato stasera bisogna esserci per dare un segnale forte, spero che i montanari capiscano il valore della posta in gioco e arrivino numerosi. Su la testa, montanari, smettiamola di accettare in silenzio, ritroviamo il nostro orgoglio e difendiamo i nostri diritti. Facciamoci sentire.
(Antonio Manini)
Gli ultimi anni ci dovrebbero servire da lezione, con la rassegnazione e la sottomissione stiamo regredendo e addirittura perdendo diritti che invece dovrebbero essere consolidati. Alcuni poteri di sinistra vogliono che l’ospedale chiuda. Bene, lo chiuderanno comunque, ma stasera se siamo presenti ed uniti almeno si prenderanno le loro responsabilità e non potranno, come sempre hanno fatto, nascondersi dietro ad un lumino o a finte retoriche. Forza, facciamoci sentire! Non priviamoci della voce e della democrazia, ricordatevi che siete Italiani!
(Luca M.)
Se posso, stasera ci saranno i cittadini, le varie associazioni, il comitato, il sindacato che da subito si è attivato per sostenere il comitato e penso ci sarà anche quella sinistra di potere. La cosa che conta è che a questa battaglia non vengano messi cappelli e per una volta si pensi ai cittadini o, se volete, a tutti noi che viviamo la montagna.
(A.c.)
Stasera dobbiamo esserci tutti ed uniti a dimostrare che teniamo al nostro ospedale. Dobbiamo difendere i nostri diritti, per i quali paghiamo le tasse, e dare un segnale forte a chi ci vuole “riserva indiana” e come tale ci vede (non me ne vogliano gli Indiani). Gli sprechi e le problematiche di sicurezza sono altre, non certo il nostro ospedale.
(Una mamma)
Molti di noi da un po’ di tempo si stanno ponendo una domanda: perchè in questi ultimi anni sono stati spesi tanti soldi nell’ospedale di Castelnuovo se non vi era la certezza che fossero impiegati a buon fine, cioè per il futuro mantenimento della stessa struttura del tutto operante ed efficiente? Sarebbe una domanda da rivolgere ai committenti di tali lavori, magari alla Magistratura, alla Guardia di Finanza, giusto per escludere altri interessi poco chiari o coinvolgimenti mafiosi nell’impiego e nell’utilizzo di soldi pubblici (quindi anche nostri). Ma noi siamo certi che è tutto limpido e trasparente. Forse i committenti dei lavori si saranno dimenticati di riunire esperti di statistica per fare previsioni assennate onde evitare di sprecare denaro… O forse le ditte impegnate hanno lavorato gratis… O forse ci stanno facendo uno scherzetto, sapendo invece che l’ospedale continuerà a svolgere la sua funzione indispensabile per tutta la montagna. Sarà proprio così!
(Mgc.)