Riceviamo e pubblichiamo.
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La Convenzione internazionale sui diritti per l’infanzia definisce all’articolo tre (Superiore interesse del minore): “In tutte le decisioni relative ai minori il superiore interesse del minore deve essere preminente”. In parole semplici: tutti gli adulti nelle decisioni che prendono devono considerare prima di tutto i diritti e gli interessi dei bambini e dei ragazzi. Se questo fosse stato rispettato il caso ormai noto dei bambini lasciati senza pasto a Adro non sarebbe avvenuto. Vicenda triste e poco rispettosa del bambino inteso come persona, è prepotentemente ritornata d’attualità in questi giorni in seguito alla decisione di un cittadino generoso che ha deciso autonomamente di pagare le rette arretrate e future di quei bambini che erano stati esclusi dal servizio mensa perché non in regola con i pagamenti delle rette. Decisione che l’ha reso popolare nonostante avesse chiesto di rimanere anonimo.
Ha così deciso di inviare una lettera al Corriere della Sera, titolandola: ”Io non ci sto” Dove afferma: “Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità.[…] Ho studiato molto e oggi ho ancor intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene e per questi motivi ho deciso di saldare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica”. “A scanso di equivoci, premetto che: non sono comunista, alle ultime elezioni ho votato Formigoni .Ciò non mi impedisce di avere amici di tutte le idee politiche. So perfettamente che fra le 40 famiglie ci sono dei furbetti che ne approfittano, ma di furbi ne conosco molti. Alcuni sono milionari e vogliono anche fare la morale agli altri. In questo caso nel dubbio sto con i primi. Agli extracomunitari chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi ma lo chiedo con fermezza e educazione cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell’educazione.[…]”.
Afferma ancora: “Vedo che intorno a me una preoccupante e crescente intolleranza verso chi ha meno. Purtroppo ho l’insana abitudine di leggere e so che i campi di concentramento non sono nati dal nulla; prima ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. I miei compaesani si sono dimenticati in poco tempo da dove vengono […]”.
“Ma dove sono i miei sacerdoti… il segretario del partito per cui ho votato… i consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie degli ultimi dieci anni. Tanto per farci capire come pagano le loro belle cose. […]”. “Io voglio urlare che non ci sto … e che ci sono cose che non si possono comprare. Firmato: un cittadino di Adro”. La lettera completa è sul sito del Corriere della sera.
La lettera ha scatenato ovviamente polemiche. I giornali e le televisioni informano quotidianamente su questo o quel pensiero dei cittadini di Adro. Ma sarebbe bastato ricordare la Convenzione e l’articolo 3; ma soprattutto che i bambini non sono pratiche, non conoscono i bonifici, non sanno cosa sono le cambiali e i solleciti di pagamento, ma sono semplicemente persone con dignità. Grandi quei bambini che hanno quel giorno diviso il loro pasto.
(Cinzia Formentini)
il baratro
C’e’ una Italia che resiste , una Italia di destra, di centro, di sinistra, che riesce ancora ad indignarsi.
Quella lettera e’ un documento prezioso che andrebbe diffusa, letta e commentata in ogni comunita’, luogo, consesso civile e religioso
ove le persone si ritovano vivono insieme.
“..nel nostro seme si nascondono e si riproducono germi di desideri infetti..” canta Franco Battiato nella bellissima
“Ermeneutica”.
Ecco, quella lettera è un antidoto alla barbarie prossima ventura.
(Luigi Bizzarri)
I furbetti del paese
E anche questa volta si “levano gli scudi” contro quei cattivoni della LEGA NORD che se la prendono con i “poveri” bambini. Anche ad ADRO come in altri paesi del NORD ITALIA il sindaco ha voluto sanare una situazione debitoria di alcune (pare una cinquantina) famiglie che risultavano CRONICAMENTE INSOLVENTI verso il Comune per le rette dei pasti dei loro figli, e anche questa volta come altre volte è saltato fuori che le famiglie di questi “poveri” bambini non erano esse stesse POVERE ma “ci facevano” e quindi il Comune era arrivato ad avere una situazione debitoria di € 16.000 per colpa di questi “FURBETTI DI PAESE”.
Dopo le lettere di sollecito ancora nessuno aveva provveduto ai pagamenti, ma dopo l’articolo del @CCorriere#C, dove veniva messo in croce il primo cittadino che cercava solo di fare il suo DOVERE e far pagare il giusto A TUTTI, guarda caso delle 50 famiglie 39 hanno subito pagato il dovuto e le altre si sono messe in contatto con il Comune per definire le modalità del saldo debitorio. Nessuna di queste risultava iscritta alla lista dei “bisognosi” del Comune. Sta di fatto che due giorni dopo la pubblicazione sul @CCorriere#C di quanto è accaduto in paese, una delegaziobe di 230 mamme e papà di ADRO hanno in diversi modi manifestato solidarietà con il loro sindaco per aver scovato i SOLITI FURBETTI. Ma chissà perchè questa notizia non viene riportata da chi ha scritto l’articolo sul @CCorriere#C e da chi lo ha ripreso qui. Peccato. Il pluralismo editoriale viene rivendicato solo a fasi alterne. Strano paese l’Italia!!!!!
(Fabio Mammi)