Trascriviamo per uso dei nostri lettori i documenti ricevuti dopo la riunione del Pd sulla sanità in montagna tenutasi nella sala consiliare di Castelnovo ne' Monti lunedì 10/7.
Si è svolta ieri, nella sala del consiglio del comune di Castelnovo ne' Monti, l'iniziativa promossa dal Partito Democratico sul futuro dell'Ospedale S.Anna.
L'incontro, partecipatissimo, è stato introdotto dal coordinatore del Pd zona montana dott. Guido Tirelli, "da sempre il Pd è impegnato sul tema dell'ospedale S.Anna, un servizio che riteniamo primario per il nostro territorio, per questo ci teniamo a discutere con amministratori e cittadini del documento stilato
sulle potenzialità e le criticità della struttura, sul quale si è innestato il confronto di questo ultimo anno".
Il dibattito è proseguito con l'intervento del sindaco di Ventasso Antonio Manari "credo sia molto importante illustrare il piano di investimenti che l'azienda ASL ha presentato in febbraio ai sindaci della montagna cheprevede un potenziamento complessivo. Gli investimenti per il Sant'Anna ammonteranno, infatti, a circa 2 milioni di euro per il pronto soccorso, che vanno a sommarsi a un milione di euro/annui per l'assunzione di 6 medici e 10 infermieri aggiuntivi rispetto all’organico attuale".
La senatrice Pignedoli ha sottolineato come "i cambiamenti che ci sono in atto, impongono una rivisitazione della rete degli ospedali e non singole vertenze confermando l'indirizzo che vede un centro di alto livello al S.Maria per le prestazioni ad alta complessità e attorno ospedali con "specializzazioni" . La mia proposta è di impostare un vero e proprio gruppo consultivo in cui i dirigenti ASL insieme ai sindaci e alle rappresentanze delle comunità condividano gli elementi di aggiornamento diun sistema sanitario provinciale che ha raggiunto in questi anni livelli di alta qualità". Intervento condiviso dal sindaco Bini che ha richiamato il lavoro svolto con il tavolo di lavoro sull'ospedale e riconfermato l'esigenza di un rapporto di confronto sul territorio dell'azienda Asl
Si sono detti favorevoli ad una rivisitazione della rete provinciale i sindaci ospiti Alessio Mammi di Scandiano e Paolo Colli di Montecchio che hanno sottolineato come si renda indispensabile un nuovo PAL. Troppi i cambiamenti in questi 15 anni per non avviare un processo di aggiornamenti del sistema ospedaliero ,a nuovi criteri di sicurezza, dai sistemi digitali e nuove tecnologie utilizzate in medicina, ai cambiamenti rispetto ai luoghi di cura sempre più orientati al territorio e non il presidio ospedaliero come unico punto di cura. La consigliera Roberta Mori ha illustrato i passaggi di discussione rispetto al punto nascita in sede regionale dichiarando il proprio impegno "ad un accompagnamento del percorso di richiesta di deroga del punto nascita annunciato dall'assessoreVenturi".
Incisivo l'intervento del presidente della provincia Giammaria Manghi che, nel dare la disponibilità a forme di confronto, ha sottolineato come un investimento di 3 milioni su Castelnovo Monti in un momento così difficile della finanza pubblica e il potenziamento di personale di ben 16 persone tra personale medico e infermieristico sia una prova di potenziamento e non certo di dismissione dell'ospedale,
Si sono susseguiti diversi interventi dal pubblico: singoli cittadini e comitati hanno espresso preoccupazioni e chiesto di considerare i fattori di rischio dati ad esempio dalle distanze in montagna.
Nette le conclusioni del segretario provinciale del PD Andrea Costa che ha fatto propria l'idea di forme partecipative proposte dalla Pignedoli "nel percorso di rivisitazione di un PAL che non deve prevedere nessuna chiusura di ospedali, ma piuttosto una ridestinazione di funzioni in un'ottica di specializzazione che diminuisca le liste di attesa al centro e garantisca alti livelli di prestazioni negli ospedali della provincia. L'Ospedale S. Anna - ha concluso Costa - deve rimanere uno dei punti fermi della dorsale degli ospedali provinciali, bene, quindi, il potenziamento confermato dal piano di investimenti proposto che esige ora una precisa tempistica nella sua realizzazione".
COMUNICATO DEL COMITATO "SALVIAMO LE CICOGNE"
Di seguito quanto esposto dal Comitato Salviamo le Cicogne all'incontro organizzato dal PD a Castelnovo ne’ Monti, Sede Municipale, lunedì 10 luglio 2017, sul futuro dell’Ospedale Sant’Anna.
Il Comitato Salviamo le Cicogne:
- si è sempre espresso in modo chiaro e inequivocabile sull’oggetto delle richieste: salvaguardia del Punto Nascite in sicurezza per impedire un prevedibile effetto domino sugli altri reparti dell’Ospedale;
- ha invitato ripetutamente i Responsabili Provinciali e Regionali del PD, Partito di maggioranza e di Governo, ad innumerevoli incontri pubblici con i cittadini, ma sempre qualcuno ha risposto di essere impossibilitato a partecipare e qualcun altro neppure quello, evidentemente per questi ultimi non interessava proprio;
- ricorda che la Regione, dopo aver taciuto ai rappresentanti del Comitato e del Gruppo Insieme per l’Ospedale Sant’Anna che la Commissione Nascite, prima della scadenza, aveva già assunto una decisione contraria al mantenimento del Punto Nascite, ha poi frettolosamente rinnovato la stessa annunciando l’intenzione di inoltrare comunque la richiesta di deroga al Ministero, promessa che ad oggi non risulta mantenuta;
- ricorda che la Provincia e molti altri Comuni del territorio provinciale non hanno voluto approvare ordini del giorno a favore del Punto Nascite ma preferito più generiche deliberazioni che non lo comprendessero lavandosene, in pratica, le mani;
- resta in attesa di un loro miracoloso risveglio quando in futuro dovranno affrontare le ventilate chiusure dei Punti Nascite di Montecchio e Scandiano;
- è allibito e contrario alla decisione di chiusura del Punto Nascite, anche solo per un mese, assunta dalla Direzione Generale e dal Dipartimento Materno Infantile che denota una grave mancanza di organizzazione non prevedendo sostituzioni anche temporanee delle professionalità;
- è stanco di sentire ripetere che la sicurezza sotto i 500 parti all’anno non esiste, lo riteniamo offensivo nei confronti delle Donne e degli Operatori Sanitari della nostra Struttura. Questo significa che i parti che si sono conclusi felicemente al Sant’Anna lo devono alla fortuna? Se ciò corrispondesse al vero, ci sarebbero gli estremi per denunciare i responsabili che hanno consentito di partorire inconsapevolmente in una situazione di rischio? Perché l’AUSL non fornisce i dati delle morti e delle problematiche post-partum dei nati a Castelnovo ne’ Monti confrontandoli con quelli del Santa Maria Nuova e gli altri Presidi provinciali? Teme di essere smentita?
- evidenzia che non si è voluto prendere in considerazione le soluzioni operative elaborate da una Commissione di Professionisti del settore, che avrebbero consentito di operare secondo le previste condizioni di sicurezza;
- chiede di rendere noto il conto del denaro pubblico speso per rifare i reparti e acquistare attrezzature che probabilmente, come avvenuto in altre realtà, si intende trasferire in Sedi diverse, comprese quelle donate dai cittadini espressamente per l'Ospedale Sant'Anna, sono state risorse economiche spese inutilmente? ;
- prende atto che il PD, fino ad ora, non ha voluto o saputo impegnarsi per la soluzione del problema Punto Nascite e di tutti gli altri problemi dovuti al depotenziamento subito dall’Ospedale negli ultimi anni (di cui abbiamo approntato e presentato ai Sindaci dell'Unione, presente anche il Coordinatore del PD della montagna, un documento con le criticità) e che continua tuttora, limitandosi a negare l’evidenza senza fornire dati a supporto;
- naturalmente è chiaro che non si arrenderà e continuerà con impegno a organizzare manifestazioni che coinvolgano il territorio montano, al fine di proteggere i servizi essenziali a cui i cittadini hanno diritto costituzionale e di cui i politici eletti hanno ottenuto mandato di tutela da parte degli elettori;
- la forza del Comitato è rappresentata dagli 11.000 (undicimila) cittadini che hanno dato la loro fiducia ed il compito di difendere il Punto Nascite e l' intero Ospedale;
- è prevedibile che, in ottimo politichese, il PD tenterà di far credere che il possibile sia impossibile; si auspicano fatti e non solo più parole;
alla Consigliera Mori chiediamo: nella pianificazione del MIRE si è tenuto in considerazione di quali sarebbero state le conseguenze per i Punti Nascite Provinciali che solo adesso si scopre essere ben 5 (cinque) ed essere troppi?
Il Comitato Salviamo le Cicogne 10.07,2017
Fin qui il nostro intervento di ieri sera in cui erano presenti le massime cariche del PD della nostra Provincia fino alla Senatrice Pignedoli. La loro presa di posizione a favore del mantenimento del Punto Nascite viene registrata positivamente ma NON ci fa ABBASSARE il livello di attenzione ma AUSPICARE una soluzione della questione in tempi brevi. Ora che tutti sembra si parli la stessa lingua con la rivalutazione del progetto dell' asse ospedaliero GUASTALLA - REGGIO EMILIA - CASTELNOVO NE' MONTI, dove verrebbero mantenuti tutti i servizi essenziali e primari (e il Punto Nascite è uno di questi) e con le specialistiche negli altri poli ospedalieri, il Comitato AUSPICA che le parole vengano tradotte in fatti nel minor tempo possibile. Comitato Salviamo le Cicogne 11.07.2017
DOCUMENTO DEL CISADEP (Coordinamento Italiano Sanità in Aree Disagiate E Periferiche)
Come presidente Cisadep ma soprattutto come mamma, sono sconcertata nel leggere certe affermazioni da parte di professionisti che professano la
sicurezza spingendo le partorienti a farsi 70/80 km ; A LORO DICO CHE A PORRETTA QUESTA SICUREZZA DOPO LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITE ANNI FA...NON C'E'...i parti per strada sono all'ordine del giorno, e le querele pure...
A questi professionisti e alla politica attuale dico: NOI NON CI FERMEREMO MAI PERCHE' QUESTA E' UNA BATTAGLIA CHE DEVE ESSERE COMBATTUTA FINO ALLA FINE .....IN DIFESA DEI NOSTRI DIRITTI, IN DIFESA DELLA SICUREZZA E SOPRATTUTTO IN DIFESA DELLA SALUTE DEI NOSTRI BAMBINI
Chi non ha mantenuto l'impegno politico istituzionale di tutelare e preservare la salute dei nostri figli non puo' fare parte di questa democrazia se cosi la possiamo chiamare..
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Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, replicano alle affermazioni dell’esponente Roberta Mori del Partito democratico.
"Forse negli ultimi anni la consigliera Mori ha vissuto su un altro pianeta visto che sembra accorgersi solo oggi che il suo partito, il Pd, ha intenzione di chiudere il Punto nascite di Castelnovo ne’ Monti. A lei, oltre a darle il doveroso benvenuto, vogliamo dire che l’assessore Venturi ha già preso l’impegno di chiedere una deroga al Ministero per mantenere in vita il Punto nascite proprio su espressa richiesta del MoVimento 5 Stelle. Impegno che però, a quanto emerge dai giornali nelle ultime settimane, è destinato a rivelarsi il solito bluff in stile Pd”. È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle recenti dichiarazioni della consigliera regionale del PD, Roberta Mori, sul punto nascite di Castelnovo ne’ Monti. “Forse la consigliera non si è accorta, o non ha mai capito, che le direzioni sanitarie vengono scelte e selezionate dalla politica e che in questa regione ha governare è il Pd, ovvero il suo partito – spiega Gianluca Sassi – Purtroppo sulla stampa continuiamo a leggere una serie di banalità e di informazioni trite e ritrite, probabilmente nel tentativo di elevarsi a paladina delle donne, ma dimentica che è proprio il suo partito che deciderà la chiusura del punto nascite. La Commissione nascite è una foglia di fico per tentare come al solito di lavarsene le mani e quindi non assumersi alcuna responsabilità. Peccato però che i cittadini hanno già ampiamente capito questo trucco e sanno benissimo che le responsabilità su questa questione sono molto chiare e la consigliera Mori non può far finta di non far parte di quel partito che vuole la fine del Punto nascite di Castelnovo”. “Oggi (ieri, ndr) depositeremo una risoluzione urgente per chiedere alla Giunta di allinearsi a quello che è già stato fatto in Lombardia dove la Regione ha chiesto e ottenuto deroghe per tre punti nascita, Sondalo, Chiavenna e Gravedona, che hanno le stesse caratteristiche di Castelnovo – aggiunge Raffaella Sensoli – Come abbiamo sempre sostenuto bisognerebbe prendere in considerazione non il numero dei parti effettuati nelle strutture, ma bensì il numero di parti effettuati dal personale che opera nelle strutture e la sua esperienza professionale, facendo una valutazione sulla base dei requisiti più ampi e che comprendano gli aspetti territoriali, dei livelli professionali, strutturali e tecnologici senza avere come discrimine essenziale il solo riferimento numerico dei parti annui”.
La presa di posizione del Pd, adesso, è sospetta visto che sono loro i responsabili della chiusura del punto nascite. Ma sapete, le elezioni si avvicinano e bisogna recuperare il terreno perso. Mi raccomando… tutti a votare in massa questi professionisti della politica che hanno ridotta la nostra montagna a un dormitorio.
(Commento firmato)
Credo che nessuno neghi la positività degli investimenti promessi per il S. Anna. Speriamo si realizzino in tempi non geologici. Credo che pochissimi neghino che specializzare gli ospedali possa essere garanzia di qualità delle prestazioni sanitarie. A patto che anche gli ospedali piccoli possano diventare “eccellenze” nelle quali trovino assistenza i cittadini di tutta la provincia, altrimenti sono destinati nel tempo a chiudere. A questo proposito mi piacerebbe sapere qual è il “piano delle eccellenze e/o delle specializzazioni programmate”, se esiste, e quali sono le specializzazioni scelte per il S. Anna dopo che alcune sue eccellenze sono state spostate in altri ospedali. Ci sono, però, servizi sanitari che non possono essere considerati in un “piano di eccellenze o di specializzazioni” distribuiti nel territorio provinciale (ammesso che l’orizzonte rimanga la provincia perchè le eccellenze potrebbero diventare interprovinciali, regionali, ecc.). Davvero si può pensare che per il pronto soccorso si definisca una specializzazione – che ne so – a Guastalla? No. E’ un esempio che ci fa capire come alcuni servizi debbano essere il più vicino possibile alle persone e debbano eccellere in tutti gli ospedali, anche se “in rete”. Il punto nascite è, senza ombra di dubbio e con buona pace di tutti i nostri politici, uno di questi. Cari politici, quindi, oltre ad approvare gli investimenti promessi (tali solo per ora, spero), battetevi con tutte le vostre forze sulla permanenza del punto nascite al S. Anna in modo che diventi una delle tante eccellenze necessarie.
(Elio Peri)
Adesso il Pd si muove? Forse perché ha capito che questa vergognosa vicenda ha un colore ben preciso e rischia di dare il colpo di grazia al partitone. Colpo di grazia (alla credibilità) potenziato proprio dal comportamento tenuto: prima tutti zitti, poi tripudio di riunioni quando i giochi sono fatti o quasi (tanto da poter vantare un impegno a favore del punto nascite).
(MA)
Sintetizzando, gli organizzatori si sono spesi in tante chiacchiere senza dare nessuna chiara risposta ai nostri dubbi. Tanti discorsi impostati sui se e sui ma e personaggi talmente sensibili alle più semplici contestazioni da definirle polemiche, comunque venissero espresse. Per questo in tanti si è preferito tacere. Politicamente tardiva, la serata sembrava organizzata più per percepire le reazioni che per dare risposte. Tutto secondo previsione. Bene hanno fatto le “cicogne” ad essere presenti e a sottolineare gli aspetti più importanti della questione. Ottimo l’intervento di Teneggi, chiaro ed esaustivo, ha toccato tutte le problematiche con assoluta chiarezza, cosa che riesce sempre molto difficile a tanti politici, specialmente quando debbono dare risposte scomode. Attendiamo gli eventi senza abbassare la guardia.
(Antonio Manini)
Mi permetto di far notare che fin che non ci dicono dove mettono i soldi si è autorizzati a pensare che con 2 milioni sul Pronto Soccorso e l’assunzione di personale si voglia fare del S. Anna solo un Pronto Soccorso con qualche ambulatorio specialistico, il che non è mantenerlo un ospedale.
(Carlo Boni)
Scusate, sarò anche duro di comprendonio, ma tutte le balle che ci hanno propinato con i famosi progetti pilota di Aree Interne, Mab Unesco, Parco nazionale, appennino che unisce e non divide (citazione tanto cara al senatore Giovanelli), dove sono finiti, se come scelta politica ci trattano peggio di una riserva indiana?
(MB)