Nei giorni scorsi a Castelnovo ne’ Monti botta e risposta tra opposizione e maggioranza sull’orario di apertura dell’ufficio turistico, che è stato trasferito dal Centro culturale a via Franceschini, in centro storico, che si cerca (da anni) di rianimare.
E’ stata presentata un’interpellanza dal gruppo “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” composto dai consiglieri Robertino Ugolotti e Daniele Valentini. Orario troppo breve, sostengono, troppi giorni di chiusura perché risulti utile a chi ne abbia bisogno per informazioni o altro. Il sindaco Enrico Bini ha risposto a stretto giro, sostenendo che l’ampliamento dell’apertura era già stato deciso ma che solo un impedimento di carattere burocratico ha fatto sì che esso sia stato rimandato rispetto agli intendimenti.
Al di là del merito dello scambio di opinioni – ma naturalmente augurandoci che effettivamente l’ufficio sia messo in grado di operare al meglio – vorremmo evidenziare un’altra cosa. Il metodo, cioè. L’interpellanza, che è (insieme ad altri) uno strumento previsto dal regolamento del consiglio comunale per permettere alle minoranze di chiedere notizie, porre problemi, criticare l’amministrazione, è stata resa pubblica e subito ripresa dai media locali. A seguire, la risposta del primo cittadino, che ha ricevuto uguale trattamento. Ecco, il discorso quindi è bell’e che affrontato e discusso. Domanda: quando l’interpellanza approderà in assemblea civica, alla prima seduta, cosa resterà da disquisire? L’argomento è già stato dibattuto sui giornali (cartacei e non). E’ lì che, oramai quasi fisicamente, si è spostato il dibattito politico? Soprattutto sulla rete internet, ove chiunque può intervenire alla pari con gli eletti dal popolo, e spesso col linguaggio colorito dato dal maggiore o minore garbo e dell’umore del momento dell’interessato, che probabilmente non si userebbe in un’aula istituzionale. E il consiglio comunale a che serve più?
Non è certo la prima volta che accade, ma proprio il suo ripetersi dà la stura a qualche dubbio sull’evoluzione in corso.
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Aggiornamento
C’è una nota trasmissione televisiva delle reti nazionali che è stata definita la terza Camera, perché si ritiene che sia divenuta il luogo dove i politici che vi partecipano espongano posizioni e decisioni, che saranno poi ribadite e riproposte tal quali nelle aule parlamentari, e ivi anche ratificate quando ad anticiparle in tv fossero gli esponenti del Governo o delle forze di maggioranza.
Sappiamo bene che non è così, perché le determinazioni ultime e definitive verranno poi assunte nelle sedi all’uopo deputate, ossia i due rami del Parlamento, ma intanto quella trasmissione, alla pari di altre, rappresenta un’occasione per far conoscere il pensiero dei nostri rappresentanti “romani” ad una grande moltitudine di italiani, moltitudine che non potrebbe di certo assistere ai dibattiti parlamentari, e non avrebbe dunque modo di ascoltare in via diretta la voce di chi siede su quei banchi.
Il fatto che anche le questioni comunali seguano un po’ lo stesso meccanismo, nel senso che le opinioni degli Amministratori, di maggioranza e minoranza, compaiano e si confrontino sugli organi di informazione, prima di essere affrontate in Consiglio comunale, dà modo di venire a conoscenza delle opinioni di chi è stato eletto, sull’uno e altro versante politico, anche a quanti per ragioni varie non andranno ad ascoltare ciò che si dice nelle sedute consigliari, il che non sembra cattiva cosa (e, anzi, qualcuno di loro potrebbe fors’anche essere invogliato ad assistere alle sedute stesse dopo aver già letto qualche anticipazione)
Nel caso di Redacon c’è poi un’ulteriore opportunità, dal momento che i lettori, utilizzando le possibilità che oggigiorno la tecnica ci offre, possono formulare direttamente i propri commenti, arricchendo in tal modo il dibattito, e non è particolare di poco conto, senza nulla togliere al ruolo “decisionale” del Consiglio comunale, il quale si riunisce peraltro ad intervalli di tempo non sempre ravvicinati, se non addirittura abbastanza dilatati, talché un argomento che oggi viene fatto oggetto di una interpellanza, ecc., potrebbe venir esaminato con un certo ritardo, quando semmai ha già perso di attualità, specie se si trattava di questione da doversi affrontare con una certa “urgenza”.
(Robertino Ugolotti)
Oggi Redacon pubblica un altro articolo in argomento dal titolo “Il punto Iat di Castelnovo dovrà farne ancora tanta strada” che sembrerebbe dar ragione a quei consiglieri comunali che hanno sollevato il problema delle fasce di apertura di detto Ufficio Turistico, e quanto poi al fatto che il relativo “botta e risposta tra opposizione e maggioranza” sia avvenuto sui media locali prima di quando “approderà in assemblea civica”, potrebbe fors’anche aver accelerato in qualche modo i tempi di soluzione della cosa, come succede non di rado allorché una questione viene “resa pubblica”, il che può agire da stimolo nei confronti dei “decisori” (anche se a quest’ultimo riguardo, ossia la eventuale accelerazione dei tempi, va nella fattispecie usato il condizionale, perché potrebbe essere che l’ampliamento dell’apertura fosse già stato effettivamente deciso, come sostiene il primo cittadino, e ciò sia dimostrabile dagli atti già formalizzati in proposito).
(P.B.)