Il consuntivo 2016 viene approvato da una assemblea di 208 votanti con solo due voti contrari e cinque astenuti, ma il presidente da otto anni Ferruccio Silvetti annuncia le dimissioni dopo aver elencato in modo puntuale, nella sua relazione, i risultati ottenuti durante la sua gestione.
E' questa la sintesi della assemblea tenutasi nei giorni scorsi al Parco Tegge dell'ATC4 Montagna, l'associazione di cacciatori dell'alto appennino spesso al centro di polemiche da parte dei tanti stakeholders: agricoltori e ambientalisti, animalisti e cittadini comuni.
Il presidente Ferruccio Silvetti ha gestito per otto anni questa associazione ed ha fatto una sintesi di questa esperienza in una relazione puntuale in cui ha rivendicato:
a) la corretta gestione del prelievo degli ungulati e della selvaggina in genere con una attenzione particolare al cervo che rappresenta l'eccellenza ed un carattere distintivo rispetto altro ACT della regione;
b) i 160.000 euro erogati per interventi nel sociale, in particolare a favore dell'ospedale S. Anna, che avrebbero anche potuto essere di più se non fossero state sollevate polemiche circa la legittimità di tali donazioni accertata dagli organi superiori in più occasioni;
c) i 716.000 euro pagati agli agricoltori per i danni provocati dai selvatici, i 172.000 euro spesi per la prevenzione dei danni e i 186.000 euro per ripristini e miglioramenti per un totale di 1.075.000 a favore della agricoltura. E tutto ciò nonostante, anche nelle ultime settimane, le organizzazione agricole, pur presenti nel direttivo dell'ATC coi loro rappresentanti di cui uno è vice presidente, abbiano attaccato pubblicamente la gestione della associazione in più occasioni;
d) la corretta gestione dei piani di abbattimento e di selezione degli ungulati fatta seguendo le disposizioni della Regione Emilia-Romagna con la quale spesso la associazione non si è trovata in accordo sulle modalità scelte e criticata per l'eccesso di burocrazia imposto ad una associazione di volontariato. In sostanza ci si lamenta di "una situazione bloccata da normative ormai vecchie e anacronistiche che dobbiamo subire (gli agricoltori in primis) e che pare non si vogliano modificare".
Silvetti ha concluso la relazione con una proposta importante, già sottoposta alla attenzione dei sindaci del territorio e dell'assessore regionale, per una ridefinizione del territorio di competenza dell'ATC Montagna che dovrebbe coincidere con quello della Unione dei Comuni Montani.
In questi giorni Silvetti convocherà il consiglio per la elezione del nuovo presidente.