"Non solo punto nascita... Ospedale per una montagna più forte": è lo slogan scelto per introdurre all'assemblea pubblica indetta per mercoledì 5 aprile prossimo a Castelnovo ne' Monti.
Promotore è il gruppo consiliare composto da Robertino Ugolotti e Daniele Valentini. "A poca distanza dai comunicati stampa del consigliere della Lega nord Gabriele Delmonte - il cui documento annunciava che la decisione quanto alla chiusura del punto nascita di Castelnovo era già stata presa, come comprovato da documenti regionali - c’è stata la replica quasi immediata dell’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, che cercava di dare alcune risposte, a dire il vero non molto confortanti".
"Dopo di che - ricordano i due consiglieri - siamo entrati in un turbinìo di polemiche che sembrava non lasciare più spazio a una qualche possibilità di confronto e collaborazione; ma nonostante questo clima piuttosto infuocato, noi come lista civica abbiamo in primo luogo riaffermato che non eravamo interessati a schierarci con l’una o altra tifoseria, interessandoci soprattutto la chiarezza, anche da parte della Regione, e ci eravamo altresì proposti di trovare un momento di incontro fra quanti avevano dato fin qui il proprio contributo con spirito unitario, per salvaguardare non solo il punto nascita ma l’Ospedale nel suo insieme".
Secondo Ugolotti e Valentini "ora stiamo dando per l’appunto seguito a quel nostro proposito e impegno, promuovendo un incontro che abbiamo previsto per mercoledì 5 aprile, alle ore 21, presso la sala consiliare del Comune di Castelnovo ne' Monti, giusto per riavviare quel percorso unitario e riprendere il filo di una situazione che ha visto il susseguirsi di diversi interventi, da quello del Comitato delle 'Cicogne' e del sindaco Bini a quello delle diverse forze politiche e sociali, fino all’ultima pronuncia dell’assessore Venturi, che rinvia ogni decisione al Ministero della salute".
Orbene: "La delusione e la sfiducia che in queste giornate e ore abbiamo avuto modo di toccare con mano non ci permette di 'sgombrare il campo', sia perché vanificheremmo il lavoro svolto sia perché vogliamo ragionare in positivo non escludendo a priori di poter ancora trovare margini di trattativa; e per questo l’incontro è aperto a tutti i cittadini, oltre ai rappresentati delle amministrazioni, associazioni di volontariato, forze politiche e sociali, in modo da comprendere meglio quale sia in questo momento il 'sentire comune'”.
"Confidiamo pertanto in una buona partecipazione all’incontro del 5 aprile, che faccia ritrovare quello spirito unitario che, pur nelle diversità, ci ha visto lavorare insieme con l’obiettivo di dimostrare che il nostro ospedale è una inequivocabile risorsa per il nostro Appennino ma rappresenta nel contempo una eccellenza che può dar modo all’Emilia-Romagna di configurarsi come un modello per la sanità italiana".
Non mi è chiaro un passaggio di Ugolotti e Valentini. Dicono: “Noi come lista civica abbiamo in primo luogo riaffermato che non eravamo interessati a schierarci con l’una o altra tifoseria, interessandoci soprattutto la chiarezza…”. Qui faccio fatica a vedere terze posizioni. Mi pare si parli per frasi fatte che tutto hanno meno il dono della chiarezza. Va bene che la politica è l’arte del possibile, ma qui non vorrei scendere a ricordare una frase su cos’era per lui la politica – quella sì molto chiara – dell’allora onorevole Rino Formica, spalla di Craxi. Probabilmente Ugolotti, che politica la fa da lunga data, la conosce. Quella sì che era chiarezza! E se si deve giocare così, allora è inutile andare troppo per il sottile. Si ritiene giusta una battaglia? La si combatta! Si può perdere, ma non “non schierandoci con l’una o altra tifoseria”. Anche perchè così affermando si ritiene, implicitamente, la Regione una controparte e non un partner istituzionale, quale dovrebbe essere, per cercare soluzioni a beneficio dei cittadini (delle città ma pure i “caproni” che si ostinano a voler stare in montagna). Usare le forbici e via è troppo facile e qualcosa d’altro e di meglio ci si aspetterebbe, sia pure in una fase difficile (ma ove si vuole i soldi, chissà perchè, saltano sempre fuori), dalle meningi di personaggi strapagati per fare il lavoro che fanno.
(G. Romei)
Questa tribolata “storia” non sembra essere stata una gran bella pagina per la politica “governante”, che ha dato l’idea, perlomeno nelle apparenze e da quanto abbiamo potuto apprendere dal di fuori, di non saper o voler prendersi la responsabilità delle scelte fatte. Possiamo in certo qual modo consolarci perché una parte della politica, nella fattispecie di opposizione, non si è lasciata distrarre più di tanto dalle dispute in corso, non demorde e guarda al sodo, anche con questa iniziativa, puntando a “strappare” quanto più è reso possibile in questa fase, ossia nella situazione data, la quale, non va mai dimenticato, è nelle mani di “decisori” politici divenuti tali per il voto ricevuto, cioè per volontà degli elettori (anche della montagna).
(P.B.)
Stando al primo commento, fa sempre piacere il sentir ricordare i tempi della stagione craxiana e quella frase di allora, così vivace e colorita e se vogliamo realistica, andò poi a significare che la politica è terreno di scontro molto duro, che a tempo debito richiede anche una buona dose di tenacia e caparbietà, usando se il caso le forbici, ma sapendo nel contempo ricucire, senza lasciarsi prendere la mano dalla animosità ed essere altresì consapevoli che si sta rappresentando la propria comunità (si agisce cioè per conto di qualcuno e delle sue aspettative). A me sembra che ad Ugolotti e Valentini non manchi questa consapevolezza e se da un lato possono provare insoddisfazione e disappunto per le decisioni fin qui prese in “alto loco”, sanno pur tuttavia che la Regione, piaccia o non piaccia, è l’interlocutore istituzionale con cui bisogna rapportarsi e confrontarsi onde “cercare soluzioni a beneficio dei cittadini” e mi pare che si stiano muovendo proprio in tal senso, nel tentativo di rimettere insieme una pluralità di “soggetti” così da essere più convincenti nei confronti della Regione stessa.
(P.B.)