Scrivono da Bologna, agenzia stampa della Regione Emilia-Romagna.
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La sanità, per la Regione Emilia-Romagna, è sinonimo di “qualità, attenzione ai bisogni della nostra comunità, ma soprattutto sicurezza per i nostri cittadini”.
“La Commissione nascite non ha terminato il proprio lavoro e il suo compito è quello di consegnare alla Regione le necessarie indicazioni tecniche per assumere le decisioni future. Successivamente, si valuterà anche l’opzione di chiedere una conferma o meno delle argomentazioni tecniche al Ministero della salute e, di conseguenza, alla Commissione nascite nazionale”.
Così il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Andrea Rossi, nella lettera inviata oggi a Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’ Monti, rispetto alle prese di posizione assunte dal primo cittadino sul futuro del punto nascita dell’ospedale Sant’Anna.
Batte il tasto della sicurezza, il sottosegretario, “che ci guida nel fare la scelta rispetto al punto nascite di Castelnovo ne’ Monti: la sicurezza della mamma e del figlio, in quei tre-quattro giorni così delicati, che rappresentano i momenti di gioia più significativi dell’inizio di un percorso di vita”. “Il principio di sicurezza e di condivisione con la comunità scientifica - sottolinea - che ci ha guidato anche nella scelta, coraggiosa, e che oggi viene accolta da altre Regioni, di istituire l’obbligo vaccinale per i bambini della fascia 0-3 anni che frequentano i nidi”.
La sanità della Regione Emilia-Romagna “è riconosciuta da tutti come un’eccellenza a livello nazionale e internazionale grazie, non dimentichiamolo, anche ad alcune significative scelte di questa giunta, tra cui l’azzeramento delle liste d’attesa, le oltre 2.500 assunzioni in ambito sanitario, in seguito all’intesa con Cgil, Cisl e Uil, e, non da ultimo, proprio in queste ore, l’adozione dei nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr), con nuove prestazioni garantite dal sistema sanitario regionale. Perché la sanità in Emilia-Romagna vuole dire qualità, attenzione ai bisogni della nostra comunità, ma, soprattutto, sicurezza per i nostri cittadini - rimarca Rossi - che possono essere tranquilli e affidarsi a mani professionalmente sapienti e a strutture che garantiscono, anche nelle emergenze, la migliore risposta alle esigenze mediche di ognuno”.
Il sottosegretario, nella lettera, cita l’intesa Stato-Regioni, siglata nel 2010, che ha fissato, sempre in nome del principio della maggiore tutela possibile nel percorso nascita, “criteri molto chiari in materia di sicurezza”, ed è questa la ragione per la quale è stata interrogata la Commissione nascite, “per capire se oggi esistano le condizioni o meno di sopravvivenza del reparto di Ostetricia”.
Ma “il lavoro della Commissione non è ancora terminato” e si profila l’ipotesi di “chiedere una conferma o meno delle argomentazioni tecniche che arriveranno al Ministero della salute e, di conseguenza, alla Commissione nascita nazionale”.
Nella missiva, Rossi rivendica inoltre l’impegno nel sostenere le comunità montane, “mai venuto meno da parte di questa Regione”. Un impegno che in questi anni, in particolare verso Castelnovo ne’ Monti, “non trova confronto” rispetto al passato.
Il rilancio degli investimenti sul territorio montano, sottolinea il sottosegretario, “è l’unica vera soluzione alla tenuta del sistema stesso. Lo abbiamo ribadito quando scegliemmo Castelnovo ne’ Monti, nel 2016, come sede della prima conferenza della montagna, sostenendo la zonizzazione delle aree interne: l’Appennino reggiano è l’unica zona, con quella del Delta del Po, attualmente presente”. Una scelta, questa, che ha consentito di produrre e sostenere progetti utili, ad esempio, per il comparto lattiero-caseario; così come l’importante riconoscimento ad Area Mab-Unesco del Parco nazionale, “fortemente sostenuto da questa Regione, che ha consentito di destinare ben un milione e 200mila euro al Parco attraverso i Fondi europei del Por Fesr”.
In nome di quella scelta di attenzione verso quel territorio, in questi ultimi giorni, in accordo con gli altri sindaci del reggiano, il presidente della Provincia e la direzione generale dell’azienda sanitaria, “la Regione ha presentato un progetto di potenziamento dell’ospedale Sant’Anna che prevede un investimento di oltre 3 milioni di euro, con anche l’assunzione di nuove 16 figure professionali per integrare l’organico dell’ospedale. Ed è questa la cifra del nostro agire politico”.
In conclusione, una nota di rammarico viene espressa da parte del sottosegretario in risposta alle dichiarazioni espresse in questi giorni dal sindaco Bini: “Ritengo quindi ingiustificate le tue affermazioni relative all’operato di un assessore stimato quale è Sergio Venturi - per lo più associate a posizioni strumentali dell’opposizione - che in modo assolutamente professionale e competente ha operato in questi anni per rafforzare sempre di più il sistema sanitario dell’Emilia Romagna e nel quale il presidente Bonaccini nutre la massima stima e fiducia”.
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Insomma, lo volete capire che lo decidiamo noi, Partito, qual è il vostro bene, cari sudd… elettori? Ennesima dimostrazione, questo comunicato, che se da più parti hanno chiesto di dimettervi in blocco qualche motivo c’è. Spero vi arrivi da questo territorio, certamente per voi la “terronia” (mi scuso del termine, è solo per farmi capire meglio) emiliano romagnola, abitata da gente delle foreste o giù di lì, una giusta valanga di dinieghi di fiducia, alla prima occasione utile. Solo questo fa rinsavire, di solito. “Non abbiamo saputo intercettare i bisogni del territorio”. Così poi si commenta, dopo una mazzata elettorale. Ci vuole tutta, davvero tutta, a ri-dichiarare strumentale l’opposizione, che ha presentato atti e documenti a prova delle tesi sostenute. Voi avete fatto altrettanto? Non mi risulta. Carta canta, caro sottosegretario. Oppure, al contrario, dichiariamo che quella stessa carta prodotta da voi, dai vostri uffici, con la vostra intestazione, è carta straccia. Insieme alla vostra credibilità. Abbiamo scherzato, sapete… siamo dei burloni… No, no, ma sono gli altri, i cattivoni, gli “strumentali” (mettiamo su un’orchestra?), che ce l’hanno con noi, che non capiscono e non intendono, duri di comprendonio come sono, l’eccellenza internazionale della nostra sanità. Se non fosse che c’è in gioco non poco di questa disastrata e sempre più spogliata di servizi montagna reggiana, sarebbe una barzelletta da contare al bar per far ridere qualche avventore ubriaco. Patetici. Aspettiamo la prossima nota stampa per vedere se, con un po’ di fantasia, almeno cambierete qualche strofa.
(G. Romei)
Bla, bla, bla, caro sottosegretario, tanti giri di parole per difendere l’assessore indifendibile. È certamente più facile stigmatizzare il sindaco che non è allineato con il sistema. Questa difesa d’ufficio è semplicemente ridicola. A proposito, visto che ha parlato di massimi sistemi e di come questa Regione ha a cuore la montagna, che fine ha fatto la famosa legge per la montagna che aveva l’obbligo di destinare una quota, se non sbaglio, circa del 2% del bilancio regionale annuale alla montagna? Glielo ricordo io: è semplicemente stata cancellata, giusto perchè avevate a cuore la montagna. E rifacendomi a quanto pubblicato sempre su Redacon, perchè con legge regionale ultima del 2013 si dice che è possibile partorire a casa in sicurezza e non è sicuro partorire in ospedale a Castelnovo? In un Paese normale un assessore che racconta frottole non merita di ricoprire tale ruolo. Perchè l’assessore Venturi, stando alle carte pubblicate, ha dichiarato cose non vere.
(Massimo Bonini)
P.S. – Visto l’elenco di persone nominate nella nuova commissione suggerisco che facciano il primo incontro a Succiso, o al Cerreto, giusto per rendersi conto di cosa parlano e cosa vuole dire posto disagiato.
Un plauso al sindaco Bini. Siamo con te. Ed alle prossime elezioni regionali aspettiamo il presidente, l’assessore ed anche il signor Rossi per comunicare chiaro che i voti (perché a loro interessa solo questo) li vadano tranquillamente a cercare altrove. Mi sembra inoltre di cogliere leggere velature ricattatorie nel pezzo di Rossi. Non ci sarebbe da meravigliarsi, vista l’arroganza di questa giunta, ma i voti comunque li prenderà, tranquilli, gli emiliani non tradiscono il loro partito neppure se li mettono a pane e acqua.
(G.m)
Sono un ex elettore Pci poi, via via, Pd, delusissimo, da questo modo di pensare e fare politica di questi nuovi “dirigenti” che hanno a preoccupazione prima di tutto i loro interessi, a scapito anche del bene comune. E’ vero, la sanità in Emilia Romagna ha punti di eccellenza ma ciò non significa che potrebbe essere migliore, o quantomeno, non peggiorare. Mi sembra il caso del punto nascite (siamo passati da un periodo storico in cui progresso significava, partorire all’ospedale rispetto al partorire in casa, al periodo in cui se partorisci in certi ospedali la sicurezza non c’è più, mah). Io credo che al di là della questione nascite, nel particolare, nelle intenzioni della Regione, da sempre a guida Pd e nella quale io ho sempre creduto (sic), ci sia quello di ridurre l’ospedale di Castelnovo ne’ Monti a un polo di emergenza/urgenza e lungodegenza, delegando il resto al polo reggiano, tutto ciò al fine di ottimizzare i costi, a scapito dell’utente, e così garantire posizioni privilegiate per alcuni, nei quali, badate bene, rientrano anche altre tipologie di dirigenze, vedi Iren ad esempio, ecc. e chi si batte contro questo tipo di sistema è un populista o un sindaco che non ha a cuore il bene comune. Quindi un elogio a tutti i politici, di qualsiasi area, che si battono per un futuro migliore e non per interessi di bottega (sempre più rari soprattutto a livello nazionale) e una considerazione: credo di non potere fare nulla per la chiusura del punto nascite, ma sono convinto che posso non votare Pd. Buona giornata a tutti.
(Steve)
Mi stupisce molto l’affermazione del sottosegretario Rossi quando sostiene che il signor Venturi ha sempre operato in modo professionale e competente: ritiene che mentire ai cittadini sia un operato professionale? Facile parlare da Casalgrande quando si è circondati da più ospedali e si può tranquillamente scegliere dove partorire! Per prendere posizione su questo argomento bisogna conoscere la realtà della montagna. Basta difendere a priori l’operato di questo signore.
(G. Vigani)
Attendevo con ansia di leggere ancora “qualche perla” sull’argomento da parte di qualche esponente Pd e sono stata accontentata. Proviamo a fare un’analisi dei fatti accaduti:
– l’assessore ha mentito spudoratamente sulla vicenda, alla luce dei fatti non vi è possibilità di errore, visti i documenti formali ricevuti e pubblicati da Delmonte;
– Tirelli accusa e cerca di denigrare la Lega perché non doveva intromettersi, anzi doveva lasciare che la beffa nei confronti dei cittadini procedesse senza intoppi;
– poi arriva il comunicato del giovincello Rossi (che senza dubbio ambirà ad una veloce e folgorante carriera all’interno del partito), il quale elogia l’operato dell’assessore Venturi, ma soprattutto redarguisce pesantemente Bini per essersi permesso di esprimere pensieri divergenti dalla linea di comando e naturalmente non importa che tali pensieri siano supportati dall’inequivocabile oggettività dei fatti.
Non contento fa anche presente che la Regione ha dato e speso tanto per la montagna, in generale e Castelnovo ne’ Monti in particolare, quindi… Tutti e tre mi ricordano il personaggio del Marchese del Grillo che si rivolgeva al popolo dicendo “Io sò oo e voi non siete un bip“. Penso che non serva aggiungere altro, i fatti sono ancora una volta molto più eloquenti delle parole; questa non è politica, queste sono solo dinamiche di potere esercitate con arroganza da personaggi che non potranno mai rappresentare chi crede veramente nella democrazia.
(Carla O.)
Non mi pare in discussione l’eccellenza della sanità emiliana che peraltro non è stata di certo costruita solo dopo la nomina del nuovo assessore. Cerchiamo di non confondere le acque, qui parliamo di una riorganizzazione della sanità provinciale reggiana che, pare, la Regione voglia far passare attraverso la centralizzazione delle nascite nel futuro Mire e dunque con la chiusura dei punti nascita periferici, cominciando da Castelnovo ne’ Monti. Noi pensiamo che messo in sicurezza il punto nascita della montagna, operazione realizzabile attraverso la proposta inviata in Regione, si debba considerare che la prospettiva debba essere di conservare i poli ospedalieri di Castelnovo ne’ Monti, Reggio Emilia e Guastalla in tutta la loro efficienza, rinunciando a quei presidi resi superflui non solo da futuro Mire, ma anche dalla presenza a due passi di ospedali di 2° e 3° livello (Reggio Emilia, Sassuolo, Baggiovara, Maggiore di Parma). Questo è. Il resto mi pare un tentativo di giustificare errori anche di metodo allo scopo di recuperare un consenso sempre più ridotto.
(Carlo Boni)
In mancanza di un sano criterio di obiettività, dovuto purtroppo alle ambizioni politiche, avere eccellenze è certamente merito del lavoro fatto in precedenza. È vero, noi siamo stati tra i primi nella prevenzione di molte malattie grazie all’introduzione degli screening gratuiti. Allora la politica a livello nazionale e soprattutto a livello locale non era fatta solo di tagli. Altro motivo importante della nostra eccellenza che il signor Andrea Rossi non cita, sono i grandi medici che hanno speso la loro vita per migliorare la nostra vita. E ne abbiamo tanti in Emilia. Sono le persone che fanno la differenza. Il grande guaio, che nemmeno sfiora la nuova classe politica, è la mancanza di nuove assunzioni di medici e paramedici da affiancare al personale ricco di esperienza e che è già andato in pensione, purtroppo, o se ne sta andando. Concordo con quanto afferma lei che se qualcosa va tagliato, meglio eliminare un ospedale a due passi dalla città e potenziare l’unico nosocomio già presente e più lontano dai vari centri Mire e Core. Oltretutto vorrei invitare il signor Rossi a visitare il nostro ospedale e si renderà conto che tutti i medici sono all’altezza, che non manca nulla, che è tutto ristrutturato e qui abbiamo sicurezza come non esiste in un grande ospedale. Ma ricordatelo, mettetevelo in testa sempre: sono le persone che rendono grande un ospedale o qualsiasi pubblico impiego. Pensi un po’ se io, che ho settant’anni, fossi finita nelle mani del medico che fratturava femori ad anziani per provare nuove tecniche di intervento. E mi vuol parlare di sicurezza! Ogni dirigente sorvegli e vada in ogni reparto, personalmente, chieda ai degenti cosa va e cosa manca, e non se ne stia in un ufficio fuori dalla realtà, ma organizzi un servizio migliore. Si chiamano dirigenti perché debbono dirigere e come tali vengono profumatamente pagati.
(Luisa Valdesalici)
Le eccellenze di cui parla il signor Rossi non sono poi così evidenti, se capita di doversi recare in pronto soccorso e dover attendere ore. E nemmeno quando, prenotando visite mediche o esami, ci si sente dire che l’attesa è di qualche mese, ma per essere eccellenze dipende sempre con cosa ci paragoniamo. Da un po’ di tempo si vive di gloria passata. La supponenza con la quale vengono trattati i nostri problemi, l’arroganza con la quale si minimizzano le nostre richieste non sono accettabili, bene fa Bini a farsi sentire e siamo con lui. Spero che stiano finendo i tempi in cui si obbediva in silenzio, tutti allineati e subordinati alle decisioni prese dai vertici e soprattutto mi auguro che chi dissente non venga penalizzato perché sarebbe un altro brutto colpo questa democrazia tanto declamata. Dopo l’accaduto, chiedere chiarezza è quantomeno necessario e se strumentalizzazione c’è stata è successo perché sono state offerte tutte le possibilità per farlo. Va comunque preso atto che, come classe politica generale, per strumentalizzare vantiamo davvero grandi eccellenze.
(Antonio Manini)
Che “belle parole”, “rassicuranti”, dette da chi probabilmente ha un ospedale a 5 minuti di auto e che non ha fatto il corso per volontari di primo soccorso (si può partorire anche in una foresta, ti insegnano). Io ho partorito a Castelnovo e ho trovato competenza, sono stata una madre scriteriata che ha messo a repentaglio la sicurezza dei propri figli? Non credo proprio, mentre mi pare che stiano mettendo a repentaglio l’intelligenza dei “montanari”. Sarà compito dei dirigenti super retribuiti creare una turnazione tra Reggio e Castelnovo, così che i medici, infermieri e altri specialisti così preparati possano insegnare agli altri. In tutti i campi si impara e ci si aggiorna ogni giorno, in quello medico no? Spero che tutta la popolazione montana si accorga che stanno solo cercando di toglierci un servizio, con un taglio dopo l’altro, essenziale per tutta la comunità, mentre non tagliano dove dovrebbero. Che vergogna.
(Una mamma)
Mi sono andato a leggere il curriculum del sottosegretrario e, come spesso accade, mi sono trovato davanti ad una tessera di partito in corsia di sorpasso.
– Il Corriere della Sera il 19 gennaio, del sottosegretario scrive: “dopo la sconfitta “non vittoria” di Bersani nel 2013 insieme a Bonaccini capisce che senza Renzi non si vince e passa armi e bagagli da quella parte e tra i due scocca la scintilla tanto che l’ex premier lo usa a gettone per le occasioni più importanti”.
– “ In pole per sostituire Lorenzo Guerini all’organizzazione del partito”, scrive L’Huffington Post, “l’unico scoglio che lo divide dal nuovo incarico è la sua attuale occupazione. Dovrebbe infatti rinunciare alla poltrona di sottosegretario alla Presidenza della Regione, e a uno stipendio di peso, per lanciarsi nella nuova avventura”. Cosa che, aggiungo io, il sottosegretario non sottovaluta: “Se lei andasse al Nazareno, sarebbe costretto a lasciare il posto di sottosegretario regionale. Non le dispiacerebbe?” chiede Repubblica il 18 gennaio. Risposta: “Nell’ultima segreteria del Pd non mi risulta ci fossero dirigenti a tempo pieno. Il funzionario politico in questi ruoli ormai non esiste più”. Grandissimo! Questa è la persona che nell’articolo scrive: “per lo più associate a posizioni strumentali dell’opposizione”. Signor Rossi, il suo partito rispolvererà le “purghe” del famoso arcipelago? Un momento, ma al Nobili lo fanno Solzhenitsyn?
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Ci mancava il Gigione di Casalgrande a dire quello che gli dicono di dire, poi la favola era completa. Per la serie, anche le formiche hanno la tosse.
(Stefano)