Riscoprire il dialetto a scuola come strumento conoscitivo dei luoghi che si abitano, occasione di legame e dialogo intergenerazionale e interculturale: questi gli obiettivi principali di Vêntās - il paesaggio in dialetto, un progetto del comune di Ventasso, realizzato grazie a un co-finanziamento della Regione Emilia Romagna (IBC) volto alla salvaguardia e valorizzazione dei dialetti, ideato e realizzato da Museum Reloaded (start-up culturale di Reggio Emilia) grazie al coinvolgimento delle scuole primarie di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto (Area MAB-Unesco).
E’ prevista una restituzione pubblica dei risultati del progetto sabato 25 marzo 2017 presso il Teatro di Ligonchio, dalle ore 9,30 alle ore 12. L’evento sarà animato dai bambini delle classi del Comune di Ventasso coinvolte e aperto a tutta cittadinanza. L'obiettivo è quello di creare un momento di condivisione con i bambini e la comunità locale che consenta l'esplorazione del paesaggio del Ventasso, tanto esteso e variegato quanto famigliare, attraverso la riscoperta dell'espressione dialettale.
Verrà presentata in questa occasione una pubblicazione digitale (ePub) che raccoglie i lavori realizzati e ricercati dagli studenti, con l'aiuto degli esperti del luogo e delle operatrici: un vocabolario creativo dei dialetti dei quattro municipi contenente disegni, racconti, registrazioni audio e testi della tradizione.
Il suddetto catalogo digitale è stato realizzato da Museum Reloaded, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Bologna e il comitato Giovani Unesco Emilia Romagna, e sarà oggetto di tesi. Sarà inoltre possibile consultarlo sul sito di Museum Reloaded: www.museumreloaded.it
Il programma didattico di Ventas – il paesaggio in dialetto è stato progettato e condotto dal team di Museum Reloaded, progetto di innovazione sociale che ha l’obiettivo di rendere gli studenti protagonisti di azioni di rinnovamento del patrimonio culturale, grazie all’utilizzo di linguaggi creativi e nuove tecnologie.
Il progetto è stato strutturato fin da subito con un forte carattere partecipativo, per rispondere all’esigenza di creare per il neonato Comune di Ventasso, nel suo primo anno di vita, occasioni di coesione sociale e animazione culturale.
Occorre considerare che l'ambito geografico del nuovo comune Ventasso è molto vasto e unisce municipi i quali, pur avendo molte similitudini, presentano una miriade di peculiarità che li rendono unici. Si è trattato, così, di accompagnare la costruzione di un nuovo sistema di relazioni tra territori e cittadini, con l'intento di favorire l'integrazione e la costruzione di una nuova identità e al tempo stesso di non cancellare - ma anzi recuperare, rielaborare e valorizzare - le specificità dei singoli municipi e del patrimonio inestimabile che racchiudono.
L’obiettivo di Vêntās è stato - ed è - quello di esplorare e rafforzare il legame identitario di studenti e cittadini coinvolti con i luoghi del territorio di Ventasso, attraverso la rielaborazione creativa del patrimonio culturale dialettale. Grazie al supporto di docenti, cittadini - anziani in particolare - poeti e esperti di storia locale, gli studenti hanno potuto prendere parte a un ricco percorso conoscitivo del patrimonio culturale identitario primario costituito dal/dai dialetto/i parlati nel territorio di riferimento.
Ogni studente ha esplorato tramite laboratori di pratica estetica la propria relazione con i luoghi che abita, per dare nuovi, personali significati all’ordinario. Tramite la ricerca, studio e catalogazione di proverbi, fole, filastrocche, modi di dire, poesie in dialetto abbiamo indagato il legame che i luoghi hanno con la lingua delle radici.
Il lavoro degli studenti, coordinati dagli operatori didattici di Museum Reloaded, col supporto degli insegnanti e con la collaborazione del Comune di Ventasso, si è protratto da novembre a dicembre 2016. Il progetto ha previsto un ciclo di quattro incontri didattico-laboratoriali in ciascuna scuola primaria dei quattro municipi del Ventasso, segnati dall'alternanza tra momenti di riflessione e di dialogo a più voci sull'importanza dei paesaggi e delle tradizioni dell’Appennino e sul legame tra luoghi e lingua, esperienze di ricerca e lettura dei testi dialettali – grazie all'intervento in classe di esperti del dialetto locale - ed elaborazioni grafiche e scritte.
Comune di Ventasso: assessore Marika Nuccini.
Team Museum Reloaded: Valentina Ferretti, Diletta Pignedoli, Giulia Sassi, Silvia Schenetti, Gloria Spallanzani.
Classi partecipanti: III, IV e V delle scuole primarie dell’istituto comprensivo Ludovico Ariosto (RE) a.s. 2016/2017.
Insegnanti: Gigliola Bottazzi, Elena Crovi, Katiuscia Giorgini, Elena Magliani, Dirce Penserini, Clelia Prosperi, Simona Ruffini.
Consulenti dialettali: Emma Caccialupi, Anna Canedoli, Pier Giorgio Ferretti, Sara Peretti, Teresina Pregheffi, Clementina Santi, Silvano Scaruffi, Pietro Sironi
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Il punto di vista dell’assessore a Scuola e Cultura del comune di Ventasso, Marika Nuccini:
Territorio.
Vêntās… Ventasso, un nome antico come un monte, giovane come il nuovo comune che ne racchiude quattro, ora fusi. Un territorio vasto, omogeneo perché montagna, variegato perché ogni piccola frazione ha una sua storia, una sua identità, un suo dialetto…
Dialetto.
Lingua che ci accomuna e ci divide, ci caratterizza e ci identifica. Ecco il perché del progetto: un elemento che al tempo stesso ci lega ma ci distingue: il dialetto. Gli stessi luoghi, le stesse tradizioni, detti con termini diversi, cadenzati da pronunce differenti che possono diventare inusuale materia di studio a scuola…
Scuola.
Luogo di cultura e di incontro: tra giovani e meno giovani, tra chi impara e chi può insegnare, tra chi ascolta e chi parla... e spesso i ruoli si invertono. Vêntās è un passo verso la costruzione di un’identità che già c’è (noi “montanari”?) ma va allo stesso tempo riconosciuta (noi “cittadini di Ventasso”).
Vêntās è un piccolo scorcio, uno sguardo su una cultura, su un territorio, sulla sua gente che da sempre lo abita, lo percorre e tanta strada ha ancora da fare insieme.
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Il punto di vista degli insegnanti delle scuole primarie di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto.
La proposta di un laboratorio dialettale rivolto agli alunni è stata accolta da noi docenti con piacere ed entusiasmo, consapevoli del valore culturale che il dialetto ha, non solo per mantenere un legame con le nostre terre ed il nostro passato, ma perché tale idioma nelle sue infinite sfaccettature è considerato comunque per noi “montanari” il modo più genuino, spontaneo e sincero di parlare: quello della famiglia, della compagnia, degli affetti, delle battute, dello scambio goliardico…
Il desiderio di tramandare alle nuove generazioni questo attaccamento alle nostre radici è stato unanimamente condiviso, proprio in nome della consapevolezza di quanto sia importante tenerci care queste parlate, dei paesi, delle frazioni, delle borgate, che esprimono la vera anima delle nostre genti.
Vero è che, dal Ventasso a Pradarena, dal Cerreto al Lagastrello, il nostro neo-comune è una babele di dialetti e questo patrimonio così vasto ed importante rischia di scomparire per la sua natura di tradizione orale e la quasi totale mancanza di una codificazione scritta. Ecco perché il lavoro fatto, tanto apprezzato da noi ma soprattutto dagli alunni, sebbene rappresenti solo un piccolo seme di ciò che potrebbe essere coltivato e raccolto, ha assunto valore di dono al nostro territorio, di embrionale tentativo di recupero, tra le mura scolastiche, di un patrimonio in cui il linguaggio è la punta di diamante, l’espressione più diretta ed immediata della nostra essenza di abitanti di Vêntās.
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Il punto di vista delle operatrici di Museum Reloaded.
Il Team Museum Reoaded ha progettato e condotto il progetto Véntās – il paesaggio in dialetto con lo scopo di avvicinare i ragazzi alla cultura materiale e immateriale locale, guidandoli nell’indagine del proprio personale coinvolgimento emotivo con i luoghi del Ventasso. Volevamo che ogni alunno avesse la possibilità di rileggere in maniera originale e creativa il paesaggio e ripensare a se stesso in questo contesto attraverso la lingua familiare di questi luoghi, il dialetto, la lingua del cuore.
La “sfida” è stata quella di risvegliare l’interesse dei bambini nei confronti di codici apparentemente legati alla generazione dei nonni, nell’ottica del dialogo interculturale e intergenerazionale. Abbiamo scoperto il dialetto come materia viva, espressione ancora legata alla quotidianità in molte case d’Appennino. Il dialetto ha dato prova delle sue innumerevoli potenzialità come oggetto di studio in classe e gli studenti si sono dimostrati quella risorsa imprescindibile in grado di tramandare e rigenerare la lingua, specchio in continua evoluzione della storia dei luoghi e delle comunità che li abitano. Nel logo del progetto si possono riconoscere i diversi profili del monte Ventasso ritratti dalle quattro prospettive dei paesi coinvolti, simbolo al tempo stesso di appartenenza e di coesistenza di multisfaccettati punti di vista.
Approfondimenti:
http://ibc.regione.emilia-romagna.it/argomenti/dialetti
http://www.museumreloaded.it/ventas-il-paesaggio-in-dialetto/