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I Carabinieri effettuano controlli a tappeto su esercizi pubblici e bazar di Castelnovo ne’ Monti: multe e una denuncia penale

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I carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Castelnovo ne' Monti insieme ai colleghi del Nas Parma ed ai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Emilia e con la collaborazione della locale Polizia municipale, hanno dato corso, nel capoluogo montano, ad un mirato controllo di esercizi pubblici (bar e ristoranti) e di un esercizio commerciale (bazar cinese), rilevando numerose infrazioni, di cui una anche di carattere penale, oltre a constatare, in alcuni casi, gravi carenze igieniche dei locali e gravi inosservanze relativamente alla modalità di conservazione dei cibi.

In particolare presso un ristorante i carabinieri del Nas hanno proceduto al sequestro di circa 100 chili di alimenti di varia natura (carne e pesce) stipati all’interno dei congelatori privi delle indicazioni obbligatorie riguardanti la tracciabilità (lotto, data di produzione, data di scadenza, bollo sanitario, denominazione, specie), oltre a rilevare gravi carenze igieniche nei locali cucina e magazzino come del resto accaduto anche presso un altro bar oggetto dei controlli.

Complessivamente sono state contestate 9 violazioni e comminate sanzioni per un totale di oltre 6.500 euro. Le violazioni amministrative riguardano la mancata esposizione di autorizzazioni e tabelle relative alla consumazione degli alcolici ed in un caso la mancata esposizione in un bar della tabella dei giochi proibiti, che è costata al titolare la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. Presso un bazar i militari dell’ispettorato del lavoro hanno contestato l’installazione delle telecamere di sorveglianza all’interno dell’attività in assenza della preventiva autorizzazione.

Dettaglio delle sanzioni contestate agli esercizi pubblici:

1) in un bar di Castelnovo ne' Monti i carabinieri hanno proceduto a contestare all’esercente le violazioni degli articoli:

- 180 Regolamento esecuzione del Tulps (mancata esposizione autorizzazioni): sanzione 308,00 euro;

- 110 Tulps (mancata esposizione tabella giochi proibiti): denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia;

2) in un esercizio commerciale (bazar) di Castelnovo i carabinieri hanno proceduto a contestare all’esercente le violazioni degli articoli:

- 4 L. 300/70 sost. dall’art. 23 co.1 D.LGS 151/2015 (installazione impianto audiovisivo senza preventiva autorizzazione);

- 180 Regolamento esecuzione del Tulps (mancata esposizione autorizzazioni): sanzione 308,00 euro;

3) in un bar di Castelnovo i carabinieri hanno proceduto a contestare all’esercente le violazioni dell’art. 6 c.2 quater D.L. 117/2007 (mancata esposizione tabella dei sintomi correlati all’uso degli alcolici): sanzione 400 euro;

4) in un bar di Castelnovo i carabinieri hanno proceduto a contestare all’esercente violazioni per carenze igienico sanitarie: sanzione di 1.000 euro;

5) in un ristorante di Castelnovo i carabinieri hanno proceduto a contestare all’esercente le violazioni dei:

- art. 180 Regolamento esecuzione del Tulps (mancata esposizione autorizzazioni): sanzione 308,00 euro;

- art. 6 c.2 quater D.L. 117/2007 (mancata esposizione tabella dei sintomi correlati all’uso degli alcolici): sanzione 400 euro;

- mancanza igienico-sanitaria e inosservanza modalità conservazione cibi contesta da Nas (sequestro amministrativo di cento chili di cibo non tracciato).

I controlli nelle attività commerciali ed esercizi pubblici, assicurano dal comando provinciale, proseguiranno anche in altre zone della provincia con il fine di garantire l’igiene e la sicurezza alimentare nonché il rispetto delle norme sul lavoro.

* * *

Aggiornamento 11 febbraio 2017 ore 13,35

In merito all’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Castelnovo ne' Monti, supportati dai Nas di Parma, dai Carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Reggio Emilia e dalla Polizia municipale di Castelnovo, che ha portato a diversi controlli e sanzioni in esercizi e locali del paese e al sequestro di 100 chili di alimenti non sicuri, interviene il sindaco di Castelnovo, Enrico Bini: “Voglio ringraziare i Carabinieri e gli agenti della Polizia municipale per questa importante operazione, che ha un risvolto consistente anche sulla sicurezza e la salute dei nostri cittadini. Proseguiremo in collaborazione con le forze dell’ordine attività di vigilanza e controllo sulle autorizzazioni e sulla piena regolarità delle attività commerciali e gli esercizi del paese, non con un obiettivo 'punitivo', ma al contrario per premiare e sostenere quelle attività che operano nella piena regolarità, spesso anche a costo di grandi sforzi e sacrifici, e il più delle volte con margini di guadagno limitati”.

16 COMMENTS

  1. Sempre grazie alle forze dell’ordine ma, come molti, vorrei si potesse dirigere maggiore attenzione ad acchiappare i farabutti sempre pronti ad entrarci in casa e, magari, a farci anche del male. In giro, sempre più spesso, si notano presenze dubbie, li vedo solo io?

    (Silver)

    • Firma - silver
  2. Sarebbe giusto (non è competenza di Redacon ma di organi istituzionali) comunicare i nomi degli esercenti in caso di irregolarità sanitarie; sapere di chi si tratta per non fare di ogni erba un fascio, per non mettere in dubbio chi al contrario lavora seguendo le regole.

    (Francesca)

    • Firma - francesca
  3. Grazie anche a Redacon per tenerci aggiornati. Ma dalle istituzioni vogliamo il nome del ristorante. Anche il sindaco lo sa, e se qualcuno andasse a mangiare in quel posto e si sentisse male? Quindi, caro sindaco, fuori il nome. Arrestano una persona con un grammo di erba per uso personale e lo buttano sul giornale con tanto di nome, cognome, residenza e foto. Quindi penso che sia ora di fare il nome.

    (Andrea)

    • Firma - Andrea
  4. A parte i discorsi delle mancate affissioni che non provocano nessun danno al cittadino, sarebbe opportuno che a chi commercializza beni e soprattutto alimenti di dubbia provenienza e qualità fosse sospesa l’autorizzazione; il sequestro della merce non impedisce di continuare ad operare in modo scorretto. Le regole sono tante e a volte anche difficili da mettere in pratica, ma se ci sono esercizi che spendono soldi ed energie per mettere in pratica il piano HACCP, questa regola deve valere per tutti. Chi opera in questo modo mette in pratica una concorrenza sleale e i cittadini dovrebbero essere informati sia a tutela della loro salute che per premiare chi con sacrificio rispetta le regole.

    (Silvana Aguzzoli)

    • Firma - aguzzoli silvana
  5. Questi controlli sono fatti per controllare appunto che le regole siano rispettate, da tutti italiani e stranieri. Non servono per far chiudere bar o ristoranti, quindi è doverosa la privacy sui nomi. Saracinesche chiuse in montagna ne abbiamo anche troppe. Credo che da oggi questi locali saranno più sicuri degli altri, considerando le sanzioni elevate. Complimenti infine ai Carabinieri e alla Municipale.

    (Ale)

    • Firma - Ale
      • È vero, la gogna è ingiusta, però tutti parlano di un ristorante in particolare che potrebbe essere quello interessato dai controlli, ma anche no! Supponiamo che non lo sia, sarà destinato a chiudere senza colpe mentre quello fuori regola la passerà liscia… sarebbe giusto se avvenisse tutto ciò? Se invece venisse dichiarato il colpevole e fosse condannato a chiudere sarebbe solo colpa sua e l’esempio per chi vuole fare il furbo sulla salute dei clienti.

        (Cg)

        • Firma - Cg
  6. Caro signor Ale, si legga la legge sulla privacy. Se c’è pericolo per la salute e incolumità delle persone le stesse sono tenute ad essere informate dagli organi preposti. Poi ognuno la interpreta come vuole, ma la legge è legge.

    (Andrea)

    • Firma - Andrea
  7. Ci sono regole e regole, non credo possa esercitare l’attività di ristoratore chi serve cibo non conforme alle regole igienico sanitarie a scapito della salute dei cittadini, magari a prezzi concorrenziali, e di chi somministra in modo corretto e che proprio per questo deve applicare tariffe più alte. Il cittadino deve sapere (anche se ormai tutti abbiamo forti sospetti), magari anche per non nutrire infondati dubbi.

    (Silvana Aguzzoli)

    • Firma - Aguzzoli Silvana
  8. Non è una sanzione da 400 euro che scoraggia un ristoratore disonesto a servire cibo scadente e/o privo di controlli e/o in precarie condizioni igienico sanitarie. Nell’acquistare quel cibo, lui ha risparmiato molto di più. E continuerà a farlo. Se invece gli venisse chiusa l’attività per un mese e si pubblicasse il nome di quel ristorante, allora la cosa cambierebbe per lui. Non c’è miglior pubblicità (sia positiva che negativa) del passaparola.

    (Giuliano Rossi)

    • Firma - Giuliano Rossi
  9. Concordo in pieno con Giuliano Rossi, tanto rumore per nulla, se le sanzioni sono ridicole! Cittadini normali, che non causano danni alla salute o incolumità di altre persone ricevono quotidianamente multe assurde per la dimenticanza di un pagamento di un bollo o, fino all’anno scorso, di un canone Rai. La privacy è una scorciatoia che ormai si usa troppo spesso. Siamo tutti monitorati non appena accediamo ad internet e un ristoratore che guadagna mettendo a rischio la nostra salute deve essere protetto?

    (Alessia Zaniboni)

    • Firma - Alessia Zaniboni
  10. Ok il controllo sui cibi, ma nonostante il sindaco si compiaccia le multe riguardano stupidaggini, come per esempio la mancata esposizione della tabella dei sintomi dell’alcool. Sembra proprio invece aggiungere delle gabelle a chi lavora onestamente tutto il giorno con guadagni limitati, pagando già un alto tributo allo Stato. Speriamo che le forze dell’ordine spendano le stesse energie per punire chi delinque veramente.

    (Fernando)

    • Firma - fernando
  11. Mi chiedo come mai avete tagliato parte del mio commento. Non erano presenti nè parole sconvenienti, nè frasi perseguibili penalmente. Tra le righe, con ironia facevo trapelare due dei ristoranti imputati e penso tutti i cittadini abbiano il diritto di saperlo. Ma come sempre in Italia tendiamo a nascondere ed infangare la verità. La mafia, camorra o qualsiasi forma di omertà come questa la aborro e sono quelle che hanno portato l’Italia al baratro. Aspettiamo che qualcuno si intossichi o rischi la vita prima di fare i nomi. Scusate non approvo e ho il diritto di dirlo

    (Alessia Zaniboni)

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    Respingiamo recisamente le accuse di essere mafiosi, camorristi ed omertosi, perché nomi e cognomi vengono resi noti dalle forze dell’ordine o dagli organi preposti, non dal passaparola o dalle chiacchiere da bar, nè possono essere oggetto di ironia gratuita. Le ricordiamo che quello che può dire e quello che può provare possono essere cose diverse ed assai distanti tra loro ed il nostro ruolo è esattamente quello di pubblicare notizie certe. Qualora ci comunicassero i nomi li pubblicheremo, prima di allora ognuno è libero di dire quello che vuole, oltre che di risponderne, ma non di vederlo pubblicato.

    (red)

    • Firma - Alessia Zaniboni