Forse pochi se ne sono accorti, ma la “befana” ha portato una sostanziale novità in via Roma dove spesso i negozi cambiano le insegne pur notandole soltanto in ritardo o dopo un poco di tempo. E’ successo anche alla stazione del Corpo forestale dello Stato, dove il classico contrassegno ovale di Stato ha mutato la dicitura in… Carabinieri.
Tranquilli, non si tratta di uno scherzo carnevalesco, tantomeno di un giochetto della nonnina che cavalca la scopa, ma è frutto del decreto di riforma (cosiddetto Madia), che è stato emanato lo scorso luglio ed è comparso sulla “Gazzetta ufficiale” a settembre e dal primo gennaio di quest’anno ha trasformato i “forestali” in carabinieri.
Il passaggio, inutile negarlo, non è stato dei più semplici, se si considera che il Corpo forestale ha avuto i suoi albori nell’ottobre del 1822, quando il re Carlo Felice decretò con le regie patenti la nascita di una amministrazione forestale per la “custodia e la vigilanza nei boschi”.
Da allora ad oggi la più comunemente conosciuta “Forestale” è stata oggetto di numerosi interventi legislativi che ne hanno valorizzato l’attività di tutela naturale e paesaggistica e il profondo senso del dovere. Il decreto “Madia”, finalizzato alla razionalizzazione delle risorse, ha così inglobato una delle cinque forze di polizia nazionali nei carabinieri, consentendo (sulla base di alcuni titoli) che alcuni “forestali” venissero destinati ai Vigili del fuoco, alla Polizia di Stato ed una percentuale ridottissima alla Guardia di finanza.
Naturalmente i compiti di “custodia e vigilanza dei boschi” che furono individuati nel lontano 1822 continueranno in seno al “Comando unità per la tutela forestale, ambientale ed agroalimentare”, ma l’amministrazione da cui dipenderanno sarà quella militare e non più civile.
Onore al merito, dunque, al Corpo forestale dello Stato, che proprio nell’ambito appenninico ha svolto importanti compiti di tutela e salvaguardia del più grande patrimonio italiano, quello naturale.
Questo delicato ed importante passaggio che vede l’inquadramento del personale del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, non può esimerci dal rivolgere un amichevole saluto ed un forte ringraziamento ai colleghi che con grande professionalità hanno svolto per anni un ruolo rilevante nella salvaguardia del patrimonio naturale della nostra montagna. A ciò si unisce la collaborazione che spesso ha visto nascere momenti operativi comuni. L’operato dei “forestali” continuerà e sarà valorizzato all’interno dell’Arma, che certamente coglie appieno l’eredità di un Corpo verso il quale siamo tutti grati. Un rinnovato augurio di buon lavoro al personale che indosserà la nuova divisa ed ai colleghi dei Carabinieri, che certamente garantiranno al nuovo comando di tutela paesaggistica un grado di operatività uguale e superiore a quello fino ad oggi degnamente svolto dalle donne ed uomini del Corpo Forestale dello Stato.
(Sost. Commissario Roberto Rocchi, Comandante distaccamento Polizia Stradale Castelnovo ne’ Monti)
Speriamo che questa riforma, sotto tanti aspetti poco chiara, lasci sui territori come questo intatta la presenza degli agenti della Guardia Forestale, i quali sono sempre stati un riferimento importante a cui rivolgersi per le problematiche ambientali che anche qui non mancano. Auguri agli agenti perché possano svolgere il loro compito con efficacia e con la collaborazione della gente.
(Antonio Manini)