Home Cronaca “Ho creduto che si fosse toccato il fondo e invece mi sbagliavo”

“Ho creduto che si fosse toccato il fondo e invece mi sbagliavo”

16
15

Riceviamo e pubblichiamo.

-----

Nei giorni scorsi, con tempismo e un altissimo senso civico che le fa onore, Cinzia Formentini ha reso noto e denunciato il deprecabile episodio accaduto a San Sepolcro con protagonisti attivisti della Lega. Ho creduto che si fosse toccato il fondo e invece mi sbagliavo. Oggi i tg (tg2 e tg3, il primo non lo guardo più da quando lo dirige Minzolini) hanno dato notizia di un fatto accaduto a Montecchio Maggiore, un ricco comune del vicentino a guida Lega-PDL. Ieri il comune ha imposto alla mensa scolastica di servire solo pane e acqua a nove bambini (7 di origine straniera e due di origine italiana) le cui famiglie non erano in regola con il pagamento delle retta. La scuola, dopo il comprensibile sconcerto del momento, si è ribellata e dai tg della sera si è appreso che è intervenuta la Caritas. Un paio di insegnanti hanno spiegato come quelle famiglie siano vittime della crisi e una ha riferito di un altro bambino che non frequenta più la mensa da quando il padre è stato licenziato.

Ascoltando una così sconcertante notizia, ho provato istintivamente indignazione e rabbia. Ho due nipoti che frequentano le scuole elementari e mi sono detto che potrebbe capitare anche a loro se i genitori dovessero avere la doppia sventura di perdere il lavoro e di vivere in territori leghisti.

Di fronte a fatti tanto incredibili credo che il dovere primario di ogni persona con un cervello e un cuore sia quello di non fermarsi alla denuncia, ma di aiutare coloro che si sono lasciati influenzare dai vuoti slogan della Lega a riprendere il controllo di se stessi. E non mi si venga a dire che sono estremizzazioni isolate: ormai i casi sono troppi! No, quella è l’applicazione del pensiero leghista, secondo il quale chi non ha gambe per camminare si arrangi e si trascini per terra, chi è diverso è da respingere e da emarginare, chi è figlio di genitori in difficoltà si deve accontentare di pane e acqua. Forse nemmeno nel medioevo…
Spero mi legga qualcuno dei giovani che sciupano il loro tempo ad allestire banchetti padani davanti alle scuole o a declamare la loro fede leghista su Facebook e mentre leggono questa sincera reazione di un nonno, mi auguro gli prenda uno scrupolo di coscienza. Per aiutarli suggerisco questa domanda che ognuno dovrebbe fare a se stesso: “E se capitasse a qualcuno della mia famiglia?”.

Per finire una domanda al signor Romano Albertini, candidato della Lega alle regionali. Lei concorda con questo atto o si dissocia? Lei a me pare una brava persona, caduta non mi so spiegare come nella tela di ragno della Lega. Se è d’accordo non potrà più andare in giro con la sua accattivante faccia da buon montanaro e i suoi concittadini, invece di votarla, non potranno che biasimarla; se non è d’accordo non ha alternative: dovrà dimettersi dalla Lega e da candidato altrimenti tutti saranno autorizzati a pensare che lei non è credibile.
Stessa domanda e stesse conclusioni per Fabio Filippi.

Una considerazione per finire. Il nord-est, dove la Lega è più forte, è la parte d’Italia più colpita dalla crisi con numerosi casi di suicidi provocati dalla disperazione. L’Emilia, governata da sempre dalla tanto bistrattata sinistra, è ancora in testa a tutte le classifiche sia che parliamo di economia che di servizi, di socialità o di qualità della vita e di civile convivenza. Vorrà pur dire qualcosa, no? O vogliamo ancora credere a coloro che andavano in giro a dire che i comunisti mangiano i bambini mentre a Reggio il comunista Malaguzzi inventava gli asili più belli ed educativi al mondo, copiati anche da svedesi e americani?

(Armido Malvolti)

15 COMMENTS

  1. Null’altro da aggiungere
    Caro Armido, meglio di cosi non potevi scrivere. Concordo e condivido tutto. Attendo ora le risposte di chi è stato da te interpellato. Faccio un solo inciso: anche nella scuola di cui sono il presidente del Consiglio di istituto l’Amministrazione comunale ci ha rinfacciato che i pasti che serviamo e che consumano anche gli insegnanti nelle ore di sorveglanza e servizio mensa sono un costo eccessivo a carico delle casse comunali. Per inciso € 4.000,00 circa all’anno. Situazione comune a tutti gli istituti; infatti lo Stato che dovrebbe garantire questo servizio eroga circa il 30% del costo dello stesso. Somma che la scuola gira pari pari all’Amministrazione. Ma basta leggere il @CCarlino#C di oggi, a proposito di scuola e “ministri” per farsi chiara l’idea di dove stiamo andando.

    (Massimo Bonini)


  2. Invece di fare attacchi assurdi alla Lega la invito a leggere bene cosa è successo. O è la solita scusina per fare un attacco politico alla Lega? Tanto non serve a niente… perchè la gente capisce che c’è chi paga, c’è chi non paga (per problemi e per cui va aiutato sempre e comunque, italiano o straniero e maggiormente un bambino) e chi fa il furbo, ripeto furbo.
    I furbi sono quelli che nonostante gli fosse stato chiesto di pagare e, se non potevano pagare di compilare un modulo per i sussidi del Comune, non hanno fatto nè uno nè l’altro. Ed è brutto da dire che un comune mette di mezzo i bambini ma è ancora più brutto dire che ai genitori non frega niente dei figli, in un paese dove nessuno è mai stato lasciato solo (per fortuna). Siamo stanchi di pagare per i furbi… Grazie Lega.

    (Cristian)


  3. Caro Armido, grazie del tuo intervento che condivido completamente, compreso l’appello ai giovani a scuotersi da percorsi pericolosi, a riprendere l’entusiasmo verso il bene comune e, soprattutto, a ragionare con la propria testa. I leghisti usano il termine extracomunitario per condurre la propria tragica campagna di odio e di ignoranza; in realtà se c’è qualcuno che è davvero “extra”, cioè fuori, sono proprio loro. Fuori dalla nostra storia, fatta di lavoro, di impegno ma di solidarietà, di apertura all’altro. Fuori dalla esperienza dei montanari, migranti per secoli, ma capaci sempre di tornare e di portare il nuovo, l’innovazione, spesso la libertà che nelle nostre terre non potevano trovare. Fuori dalla fede tradizionale (“ero straniero e mi avete accolto”) che anima da secoli le nostre comunità, il nostro territorio fatto di pievi, ospizi, ospedali, luoghi di accoglienza per chiunque passi e/o viva qui. L’episodio di Montecchio vicentino ci illumina su cosa sia essere amministrati da simili individui. Anch’io credo che per molti elettori leghisti la scelta fatta sia un abbaglio, magari in buona fede, un cedere alla rabbia, alla disperazione, alla “pancia”, aiutati in questo dalla incapacità anche di parte della classe dirigente locale a uscire dagli uffici e scendere sul campo per ritrovare le persone. Importante è comunque non tacere, non fare come se fosse tutto “normale”. La cosa peggiore, di fronte alla decomposizione politica e morale della nostra società, di cui la Lega è un sintomo, non certo la causa, è l’indifferenza, il chiuderci nella nostra casetta, a contemplare il nostro ombelico sempre più inutile e solo.

    (Massimo Storchi)

  4. Felici di odiare
    “La Lega è naturalmente e felicemente xenofoba. Essa ha scoperto cioè da una ventina d’anni quanto il suo ‘popolo’ sia felice nell’odiare qualcuno, come se fosse una curva di tifosi perennemente in guerra contro un’altra curva. E quindi, paradossalmente, la Lega ha bisogno dell’immigrazione e dell’insicurezza” (Alessandro Dal Lago, Università di Genova)

    (Ellebi)

  5. Caso Montecchio viola i diritti dell’uomo
    Caro Armido, condivido al 100% la tua lucida nota socio-politica. Questo episodio è un’aperta violazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo, riconosciuti dall’Onu e dalla nostra Costituzione, che ha generato delle conseguenze importanti. La prima è una negazione delle regole essenziali della convivenza civile: non si scaricano sui figli (addirittura all’asilo) le eventuali colpe dei genitori. L’umiliazione subita dai due bambini italiani e dai sei stranieri che si sono visti servire, davanti a tutti, pane ed acqua come punizione, perchè i loro genitori non possono permettersi il pagamento di poche decine di euro, suscita una condanna morale senza appello. La tanto declamata integrazione, che deve partire soprattutto nelle scuole dell’infanzia, è stata brutalmente violata in nome di un principio, quello economico, che è agli antipodi del concetto di tutela della dignità della persona umana. Si troveranno i soldi per ripianare il buco nel bilancio di un piccolo comune veneto, ma intanto l’offesa subita e l’infanzia violata rimarranno non solo nella coscienza dei diretti interessati, ma anche in quella di tutte le persone dotate di senso civico, di sensibilità, di carità.

    (Alessandro Pignedoli)

  6. Antilega
    Propongono un’utopia senza colore. Quella federalista. E perchè dar loro torto… (ma sempre di utopia si tratta). Provate a chiedere il federalismo a un cinese: io l’ho fatto! E di fatto buttano populismo, populismo. Movimento medievale che piace ai nostri ragazzini. Finirà presto. E ce ne saranno altri.

    (mn)


  7. Atto che non merita un commento o forse sì: vergogna! Condanno fortemente il gesto dell’Amministrazione comunale che definisco deprecabile poiché è una cosa imbarazzante togliere il pasto a dei bambini. In Veneto la Lega è al potere e lo sarà con numeri maggiori anche dopo le elezioni di domenica e lunedì; noi da parte nostra cerchiamo di guardare a casa nostra, di cose che non vanno ne abbiamo anche qua ma teniamo chiusi gli occhi perchè parlare di certe cose è… imbarazzante! A cosa mi riferisco? Parliamo ad esempio dell’ottima amministrazione Delrio a Reggio Emilia, che non ha soldi per le giovani coppie (italiane o straniere) ma in compenso ha speso un bel po’ di soldi per fare i campi nomadi… In Veneto non si sarebbe nemmeno aperto un dibattito in questione.
    Ultima domanda: ma chi di voi conosce realmente il Veneto? La mia regione che amo e di cui sono orgoglioso per tutto (Emilia) e il Veneto sono due regioni completamente diverse da 60 anni a questa parte poiché là ha sempre governato la DC e qui il PCI e questo ha prodotto numerose differenze in termini di manovre politiche (qua si favorisce il welfare, là il lavoro). Il Veneto, pur passando un grande periodo di recessione, è ancora e sarà per sempre una regione che fa da traino per l’Italia.
    Cerchiamo di analizzare le cose da un punto di vista preciso e non politico.

    (Luca)

  8. Il cavallo di troia
    Qualche tempo fa scrissi sulle pagine di questo sito come potesse analizzare un giovane come me i misfatti di Craxi in Italia, dato che non li ha vissuti in prima persona. Oggi invece mi chiedo: come mai ci sono tanti elettori ex-pd (margheritini o diessini non so) che stanno scegliendo Lega nord e non votano più i partiti della sinistra? Forse che la loro offerta politica sia troppo scadente? Forse che si sono stancati di litigi, truffe, malgoverni (tipo Bassolino… chissà mai che non salti fuori lo stesso per Errani!), battaglie contro mulini a vento, incompetenti ecc…? Non so, io non voto lega e non sono mai stato di sinistra, anzi. L’unica cosa che posso sapere è come, da una parte, la Lega si rovini da sola con fatti o episodi roboanti che minano la sua credibilità politica (vedi sapone); dall’altra posso facilmente dedurre come essa rappresenti una minaccia importante per i partiti di sinistra: non vedrò mai (per fortuna!) un ex-pc votare Pdl, anche se fosse stufo e arcistufo della sua ridicola coalizione; ma vederlo votare Lega non sarebbe certo una novità. Tipo cavallo di troia.

    (Alessio Zanni)

  9. Tutto bene, ma…
    Sacrosante parole, caro Sig. Malvolti, l’avvenimento in oggetto è sicuramente da condannare, ma adesso mi spieghi lei una cosa. Dalle sue parole si evince chiaramente che i governi di destra (siano essi nazionali, regionali, provinciali o comunali) sono la rovina del paese, mentre quelli di sinistra ci portano al benessere alla prosperità economica e attuano sempre le migliori scelte. Però quando queste scelte così lungimiranti La toccano da vicino (vedi area bocciodromo) sono oggetto di cause, raccolta di firme e quant’altro. Prima di fare campagna elettorale, caro Malvolti, si metta d’accordo con se stesso…
    Cordialmente.

    (Gianni)

  10. Proviamo a ragionare
    Sarebbe troppo facile modificare l’ultima frase del misterioso signor Cristian e farla diventare “Siamo stanchi di pagare per i coglioni”. A me però interessa ragionare in quanto credo che le parole possano aiutare a capire l’errore. Prima di mandare a @CRedacon#C la mia opinione mi sono documentato come faccio sempre. Il giorno dopo l’esplosione del caso il sindaco di quel comune ha cercato di giustificarsi adducendo la mancanza di un modulo. A Roma il governo di cui la Lega fa parte fa un decreto per riammettere liste irregolari, qui si mettono nove bambini a pane e acqua per mancanza di un modulo (ammesso che il modulo manchi davvero): credo non servano commenti. Ha dichiarato la preside Anna Maria Lucantoni: “Trovo dispregiativo dare un pezzo di pane, se avessimo immaginato, avremmo fatto una raccolta di fondi”. Significa che nemmeno la dirigente scolastica era stata informata. Potrei finirla qui, ma dato che il misterioso signore termina con un “Viva la lega” rivolgo anche la lui la domanda fatta alcuni giorni fa a un ragazzotto che frequenta le scuole superori a Castelnovo: “Mi vuole spiegare quali sono le radici storiche, culturali e sociali della Lega? Quale modello di società ha in mente? Qual è il suo programma politico sulle grandi questioni mondiali?” Quel ragazzotto ha biascicato alcune parole poi se n’è andato gridando: “Viva la Lega”. Comincio a pensare che i leghisti sappiano dire poco altro.
    E allora voglio spiegarlo io a entrambi cos’è la Lega. E’ il partito che negli ultimi venti anni è stato di più al governo (oltre che Berlusconi ha sostenuto anche Dini)quindi è il maggiore responsabile del degrado economico, politico e morale del paese, così come è responsabile del record di pressione fiscale raggiunto negli ultimi mesi. Assieme a Berlusconi non avevano promesso di diminuire le tasse? E’ il partito che al nord predica contro gli sprechi mentre a Roma approva il Ponte sullo Stretto e la Banca del Sud, riedizione del carrozzone Cassa per il Mezzogiorno (è a quella banca che Romano Albertini chiederà i soldi per la fondovalle Secchia e la diga di Vetto che va promettendo in campagna elettorale?). E’ il partito che con il candidato Zaia rifiuta le centrali nucleari in Veneto, mentre a Roma lo stesso Zaia ha approvato la costruzione di nuove centrali.
    E’ il partito i cui capi hanno costruito la loro fortuna politica al grido di “Roma ladrona”, ma gli stessi da vent’anni si ingrassano per bene a quella greppia.
    E’ il partito che urla “Ognuno padrone a casa propria” senza accorgersi (e senza fare nulla per impedirlo)che i padroni della regione in cui è più forte delocalizzavano in gran numero le attività produttive lasciando sul lastrico non solo gli extracomunitari, ma anche gli operai italiani e i piccolissimi imprenditori (se ne sono suicidati oltre dieci per la disperazione). E’ il partito che ha fatto dell’odio una delle ragioni della propria esistenza. E’ il partito più fedele a Berlusconi tanto che è logico chiedersi se si tratta di un partito (ha mai fatto un congresso vero?) o di una delle tante aziende della Holding Berlusconi. Un’azienda che deve produrre parlamentari che poi il padrone utilizza per fare approvare le leggi che gli servono, comprese quelle che gli permettono di fuggire dai processi.
    C’è poi un altro aspetto che mi inquieta da tempo. Ho conosciuto abbastanza bene il dramma Jugoslavia. Cos’erano i vari capetti delle regioni jugoslave se non dei Bossi locali? Sappiamo tutti com’è andata a finire.
    Io sono da sempre molto critico verso Casini, però su di una preoccupazione che esterna da giorni mi trova d’accordo: “Fermiamo la Lega prima che sia troppo tardi”. Cosa significa? Significa che se i capi della Lega dovessero portare alle estreme conseguenze (non è auspicabile ma non impossibile) il loro delirio secessionista sarebbe inevitabilmente guerra civile. Come in Jugoslavia. Possiamo correre il rischio? Io credo di no. Per questo rivolgo un accorato appello ai leghisti in buona fede: il voto è un’arma, usatelo con il cuore e con il cervello.
    “Non c’è bisogno di indovini/per sapere che arriverà il futuro/Speriamo che la rabbia dei bambini/non ci presenti un conto troppo duro” scrive Bruno Tognolini nel libro Rime di Rabbia. Dobbiamo reagire oggi se vogliamo evitare che domani i bambini, nel frattempo creciuti, ci presentino il conto.

    (Armido Malvolti)

  11. Ad Alessio
    Forse non sarà un ex Pc, ma “per sfortuna tua” un esponente di spicco del Pdl, Sandro Bondi, è stato sindaco di Fivizzano con una maggioranza di sinistra e da esponente dell’allora Pds. E non è un esempio unico. Su una cosa hai perfettamente ragione: spesso i giovani non ricordano.

    (Commento firmato)


  12. A me dispiace che tutto questo trambusto sia frutto di una cosa successa ai bambini che dovrebbero rimanere fuori da certe cose… Però vorrei fare notare che questo articolo non è a difesa dei bambini ma bensì un attacco alla Lega frutto di invidia, della non capacità di riconoscere che la politica fatta da persone come il sig. Malvolti hanno portato alla disfatta della sinistra e alla sostituzione del vecchio Pci con la nuova Lega (dal punto di vista di far politica, di parlare alla gente, di capire i problemi…). Lo so, sig. Malvolti, che tutto ciò la fa star male ma dovrà farsene una ragione; tanti italiani l’hanno capito e hanno capito che la politica non è solo attaccare la Lega o Berlusconi ma è proporre programmi, soluzioni e nonostante tutto finora solo la Lega l’ha fatto… Io ripeto w la Lega e da martedi nel coro ci saranno tante voci a ripeterlo; e questo coro le risuenerà nelle orecchie nelle prossime notti insonni… Una volta ho visto un ragazzo con la maglia del “Che” e gli ho chiesto: sai chi fosse? La sua risposta è stata un medico cubano antiamericano… Detto questo, difendiamo i bambini schiavi nelle fabbriche cinesi, i bambini zingari schiavi ai semafori e tutti i bambini sfruttati e vittime che non sono più bambini e non solo i bambini di un comune leghista…

    (Cristian)

  13. Ferma un attimo
    Ho forse attaccato la Lega? Penso proprio di no, anzi in altri articoli mi sono dichiarato un “leghista” che però ripudia prepotentemente queste manovre da circo perché il sapone per gli immigrati o il pane e acqua ai bambini sono cose che non meritano un commento. Detto questo, io penso che il buon governo non ha colore politico: in Veneto la destra governa bene, in Lombardia uguale e così anche la sinistra governa MOLTO BENE in Emilia e in Toscana. Il colore politico dal mio punto di vista non c’entra, quello che determina il successo o no di una regione sono le persone come noi, l’economia, il tessuto sociale e poi per ultimo la politica.
    Ultima precisazione sulla vicenda: è vergognoso che a pagare siano i bambini, questo è sicuramente sbagliato, ma il comune deve per forza di cose intervenire perché non è giusto che qualcuno la faccia franca quando ci sono molte famiglie che tirano la cinghia per pagare i buoni mensa per i propri figli.
    Omonimo Armido, sono d’accordo con te nella tua visione della Lega nord a livello nazionale: è un partito che vuole mantenere il potere e vota tutte le PORCATE di Berlusconi come quella fatta a Catania. Stai tranquillo che se a fine mandato non manterrà le promesse fatte nel 2008 perderà molti elettori che come già accaduto nel 2006.
    Ultima precisazione: dare la colpa alla Lega del degrado economico nazionale mi sembra un sbagliato, io non condivido questa analisi.

    (Luca Malvolti)

  14. Vi inviterei a mangiare una pizza, ma…
    Gentili signori Cristian, Luca e Gianni, se sapessi chi siete vi inviterei a mangiare una pizza per continuare a tu per tu il confronto d’idee. Sono convinto che in comune abbiamo più di quanto vogliamo ammettere. Alla Scuola del PCI a Frattocchie, nel lontano 1965, mi insegnarono che i comunisti italiani contrastano e combattono le idee e le azioni politiche che non condividono, ma rispettano le persone. Mi insegnarono anche che in un partito, così come nella società, ci si sta non per tifare ma per contribuire con le proprie idee alla formazione della linea del partito (intellettuale collettivo) e a far crescere la società. Mi insegnarono pure il valore della critica e dell’autocritica, della parola spesa e della capacità di saper ascoltare le parole degli altri. Ecco perché non ci troverei nulla di strano a mettermi attorno a un tavolo a discutere con voi.
    In attesa che l’evento si compia, permettetemi qualche integrazione.
    Intanto vi informo che da vent’anni non ho più tessere di partito in tasca. Ero e sono convinto che chiudere il PCI sia stato un errore: la sua storia poteva anche avere delle ombre, ma le luci erano sicuramente in maggioranza. Se ci fosse stato ancora Berlinguer, probabilmente sarebbe andata diversamente. Io non provo imbarazzo a parlare di nulla (decine e decine di articoli e di interventi in varie sedi lo testimoniano), così come non trovo alcuna contraddizione nel continuare a essere idealmente schierato a sinistra e criticare e contrastare scelte di amministrazioni locali di sinistra se quelle scelte mi sembrano sbagliate. Ribadisco ciò che sostengo da sempre: far costruire supermercati (ricordo che mi battei anche contro la Coop nel Campo delle Noci) su suoli pubblici destinati ad altro è amministrativamente e concettualmente un errore che penalizza la collettività. Quindi con me stesso sono perfettamente d’accordo.
    Io non sono affatto invidioso, non starò male se la Lega avanzerà e non passerò notti insonni. Sono preoccupato, questo sì. Preoccupato soprattutto per il danno che i vuoti slogan leghisti stanno arrecando alla capacità dei ragazzi di ragionare criticamente. Quanto ai programmi della Lega… Ho visto il ministro Calderoli fare un falò di scatole vuote in una caserma dei Vigili del Fuoco: davvero un bel programma, pagato dai contribuenti. “I soldi dei veneti devono restare in Veneto”, è uno slogan di Zaia amplificato in altre regioni dopo averlo adattato alla località in cui il propagandista di turno si trova. Questa è la Lega di lotta. Scesi a Roma, i leghisti contribuiscono a tagliare i fondi per la scuola, la sanità, la sicurezza, la cultura e altro. Lega di governo. In Lombardia come altrove, nelle scuole pubbliche mancano i soldi anche per la carta igienica, però la maggioranza Pdl-Lega utilizza fondi regionali per dare contributi alle ricche famiglie dell’alta borghesia di Milano che mandano i figli alla scuola privata. Questa che Lega è: di lotta o di governo?
    Se questi sono i programmi della Lega… si salvi chi può.
    La verità è che la Lega, nata come reazione al malcostume politico ed economico imperante in Italia all’inizio degli anni novanta, poi si è messa al servizio di un miliardario che di quell’Italia è stato il maggior beneficiario, divenendone anche l’erede politico. Quasi ogni lunedì Bossi va ad Arcore: per caso va a prendere il programma della settimana? Questa è la realtà, basta volerla vedere. Ma per vederla occorre smettere di essere tifosi e ragionare ponendosi domande. Io non ho invitato a votare per qualcuno, mi sono limitato ad argomentare fatti reali: se la conoscenza dei fatti porta a mettere in guardia dal sostegno alla Lega e al Pdl, non è con me che ve la dovete prendere, ma con chi quei fatti ha prodotto. Non replicherò più perché diverrei noioso, però l’invito in pizzeria resta valido.
    Buona settimana.

    (Armido Malvolti)

  15. A commento firmato
    Caro commento firmato (vorrei chiamarti col tuo nome ma non lo hai messo…),
    so bene che non solo nel pdl, ma anche nella lega ci sono tanti ex pc, ex sinistra eccetera (come il caso vergogno di Capezzone) ma la vera domanda è: che mme frega?
    Io parlavo di elettori, stufi e arcistufi di una sinistra inisgnificante, che, non potendo votare pdl per il loro odio (condivisibile) verso Berlusconi, votano lega pensando di dare la preferenza ad un’alternativa.
    Una sorta di cavallo di troia che fa entrare all’interno delle mura pidielline tanti elettori ex-sinistra chiusi in una scatola buia che non fa vedere l’esterno.
    Forse è per questo che desta così tanta paura il partito di Bossi tra le file mancine.

    (Alessio Zanni)