VILLA MINOZZO (23 marzo 2010) - Ritrovato privo di vita in fondo a un dirupo, posizionato a circa 400 m sotto la verticale da dove era stato trovato il cellulare con un dislivello di quota sui 150 m. I soccorritori questa mattina hanno deciso di cercare lunga la verticale del telefonino partendo sia dall'alto con le corde che dal basso; dopo circa un centinaio di metri sono stati trovati un coltellino e un accendino; una cinquantina di metri sotto un orologio con il cinturino rotto; dopodichè i soccorritori che salivano dal basso poco sopra la Gatta-Pianello, nel fitto della vegetazione, trovavano il corpo di Rivi contro una pianta. Verificato il decesso a cura dei sanitari e ottenuta l'autorizazione dal magistrato, veniva potata un po' di vegetazione per poter effetuare il recupero della salma con l'elicottero.
E' questo il triste epilogo della scomparsa di Carlo Rivi, originario di Casalgrande e residente a Poiano di Villa Minozzo, che si era allontanato da casa venerdì 19 marzo.
Il ritrovamento è avvenuto alle ore 10,20 circa, in una zona molto impervia tra la pista Gatta-Pianello, dopo le fonti, e l'abitato di Poiano, durante le fasi di ricerca mai interrotte da parte della Polizia provinciale, del Soccorso alpino, dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale dello Stato. La vicenda si è conclusa con questo tragito epilogo che ha scosso tutta la comunità villaminozzese. Le cause vanno probabilmente ricarcate nella disgrazia, stante il terreno molto ripido e scivoloso.
L'ultimo contatto risaliva alle 16 del 19 marzo quando venne visto gettare la spazzatura. Fuori del’abitazione del pensionato la sua macchina e dentro casa tutti i suoi effetti personali compreso il portafoglio. Tutto questo aveva portato a concentrare le ricerche nella frazione di Poiano e nel territorio montano del comune di Villa Minozzo.
Era già stato ritrovato il cellulare a 500 metri da casa, sempre in una scarpata. Ora il triste ritrovamento del corpo dell'uomo. I sanitari inviati dal 118, dopo il primo esame, ne constatavano l’avvenuto decesso per i politraumi riportati dopo la caduta. La salma è stata posta a disposizione della Procura reggiana. L’ipotesi più accreditata e che il decesso del 63enne sia da porre in relazione ad una disgrazia che l’ha visto scivolare dal sovrastante sentiero per finire giù per il dirupo.