“Ospedale a rischio ridimensionamento”. Tarcisio Zobbi (Udc) “risveglia” i montanari dalla “sbronza” della recente inaugurazione della risonanza magnetica e sostiene che struttura “rischia molto”. “Faccio i complimenti al personale per la dedizione, ma in questi anni i responsabili della sanità hanno investito in strutture murarie ma non per sistemare in modo idoneo e con prospettive di sviluppo i propri dipendenti, dei servizi, dei primariati, in continuo contenimento”. E l’inaugurazione recente della risonanza magnetica? “Da Nino Ruffini so che si sarebbe potuto far meglio quanto a qualità del macchinario, ma non è stato possibile (perché qualcuno non ha voluto). I soldi erano disponibili. Le sue prestazioni saranno sotto livello e per molti esami ci si dovrà comunque spostare”. “Penso – afferma sempre Zobbi – che, come in passato, si dovrà tornare ad osservare da vicino quanto accade attorno alla nostra struttura, magari con un comitato apposito”.
Di seguito pubblichiamo i punti critici che rileva l’esponente politico villaminozzese.
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"Cos'è accaduto in questi anni? Gli eventi sentinella per capire qual è il destino del nostro ospedale.
1. Le unità operative di ostetricia e ginecologia, chirurgia, anestesia e rianimazione, recupero e rieducazione funzionale e il laboratorio di analisi sono diventate strutture operative semplici; restano, come strutture complesse, per ora, soltanto la pediatria, la medicina, l’ortopedia e la radiologia.
2. E’ continuata la riduzione dei posti letto e sono state accorpate chirurgia e ortopedia (si punta soltanto su una chirurgia breve: week surgery). A seguito della denuncia di quest’estate, in sordina, sono state aggiunte due stanze, riconvertendole a stanze di degenza, dopo averle appena fatte e destinate diversamente. Questo perché l'insufficienza di posti letto si era manifestata in modo clamoroso anche soltanto per dare risposta alla gente del distretto.
3. La seconda reperibilità ortopedica che permetteva di garantire sempre l’urgenza è stata tolta e le urgenze di notte e festivi vengono inviate altrove.
4. Nella ristrutturazione la ginecologia-ostetricia ha ulteriormente ridotto i posti letto: già qualcuno è andato a partorire altrove per mancanza di posto letto. A forza di ridurre si avranno numeri talmente esigui da dover automaticamente arrivare a scelte drastiche.
5. Qualsiasi sanguinamento delle vie digestive non viene più gestito dal personale del Sant'Anna in urgenza ma deve essere gestito da Reggio (trent’anni fa lo si faceva a Castelnovo!).
6. La reperibilità radiologica in loco è stata soppressa e non è più possibile eseguire in loco lo studio con mezzo di contrasto dei pazienti per cui di notte e nei festivi i pazienti vengono altrove trasferiti (anche nei confronti della terapia intensiva è un grave ammanco!).
7. La penuria di posti letto impone che quotidianamente, e non eccezionalmente, gli ammalati vengano ricoverati al di fuori del reparto di competenza e che non infrequentemente vengano ricoverati in altri ospedali. Spesso, se provengono da altri distretti, se ne consiglia direttamente il ricovero vicino a casa (si riduce così progressivamente l’utenza).
8. Abolizione della guardia chirurgica interna nel fine settimana e nei giorni festivi.
9. Nell’attuale trasferimento per lavori strutturali, la medicina ha perso 8 posti per acuti a favore della lungodegenza.
10. La risonanza magnetica, dono di un benefattore, è un apparecchio non congruo a rispondere al bisogno di tanti esami necessari per i pazienti".
"Quel che non si intravede - afferma sempre Zobbi - è una politica di difesa dell’esistente, manca soprattutto un’idea per il futuro. L’attuale impostazione non può che portare ad una progressiva riduzione dell’attività per acuti e ad una riduzione dei numeri, diventando così un cane che si morde la coda. E’ pur vero che se non si recupera qualche eccellenza, e non si fanno funzionare appieno quelle che si hanno (vedi cardiologia), il misero bacino d’utenza fa si che l’ospedale sia economicamente insostenibile con i numeri".
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Rischio?
Se quelli snocciolati da Zobbi sono dati oggettivi, non vi è RISCHIO di ridimensionamento, ma CERTEZZA! In attesa delle repliche (un tempo il tema era caro anche a “Persone & montagna”) mi piace rilevare che, finalmente, un candidato alle regionali si esprime su questioni CONCRETE della nostra montagna, senza limitarsi ad esporre il desolante banchetto elettorale, il lunedì, nella piazza del mercato… Strategia, quest’ultima, che ritengo essere procacciatrice di ben pochi elettori…
(u.g.)
E il comitato….
Nella campagna elettorale delle comunali avevo letto più o meno le stesse cose e si parlava anche di un comitato per una risonanza all’altezza…
(mc)
Ecco che sotto le elezioni i politici (dx e sx e centro) riscoprono cose che la gente normale ha sulle spalle tutti i giorni. Non ho parole.
(Giovanni Barozzi)
Decadenza o strada?
Infatti lo spopolamento dei nostri posti, derivato dall’evidente decadenza economica della montagna, sta lentamente portando alla mancanza dei numeri necessari per poter giustificare la presenza dei vari servizi. L’unico modo per invertire la rotta è quello di investire, c’è poco altro da dire. Se in primis non si fa una STRADA seria la vedo grigia.
Purtroppo, per ora, vedo solo promesse pre-elettorali e non la vera volontà da parte dei politici (di qualsiasi schieramento) di agire e di investire sulla nostra bella montagna.
Saluti .
(Alessandro)
Toh, chi si rivede… Chissà come mai me lo aspettavo…
(Commento firmato)
Sterile polemica strumentale in periodo preelettorale.
(Roberto Vignoli)
Ma che campagna elettorale è se si denigra e si snoccilano dati con la il solo effetto di creare panico tra la gente ed in particolare tra gli anziani? Vorrei ricordare al signor Zobbi che il servizio sanitario in Emilia-Romagna e al Sant’Anna funziona, anche se si può sempre migliorare.
(Maura)