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Nevicata dei record: Appennino bloccato e auto sepolte da neve

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Al via la cronaca di una lunga giornata di neve. Molti borghi dell'Appennino risultano bloccati, tantissimi negosi chiusi. Si circola a intermittenza nel castelnovese.
Una prima corrispondenza ci giunge dal nostro collaboratore da Casina.

"Ecco come appariva all'alba di questa mattina il Crocicchio"

Tre auto nel cortile a Il Crocicchio di Paullo! Riuscite a vederle? Per fortuna Andrea Perisi, rappresentante di impianti ecologici ed energie alternative nonché ex vigile del fuoco, in compagnia del vicino di casa Luca Ghesini, operatore della Cooperativa Sociale “Il Ginepro”, entrambi residenti nel piccolo borgo montano, sono già all’opera.
Oltre alla viabilità, disagi anche agli impianti di riscaldamento: gli sfiati del gas, sommersi dalla neve sui tetti, coperti all’inverosimile, non lasciano partire le caldaie. Attenzione!
Ma per fortuna, in queste rustiche ed antiche dimore di montagna, ci sono anche stufe e camini con una buona scorta di legna. Chissà che, dopo l’ultima neve di primavera, nei nostri boschi semiabbandonati… non tornino a cantare “le manére”.

(Ubaldo Montruccoli)

1 COMMENT

  1. Le manére
    Il bosco deve tornare ad essere l’artefice principale della vita del montanaro. Come tutti ormai sappiamo, il lento ma inesorabile abbandono dei boschi ha combaciato con il non altrettanto lento degrado ambietale. Le cause vanno ricercate nella durezza e nel malremunerato lavoro che si compie in esso. La società (in generale) ancora non ha capito che la coltura e la cultura del bosco vanno di pari passo con il benessere dell’uomo in senso lato; ora non so: se il canto romantico delle manére tornerà a farsi sentire nei nostri boschi, in modo più probabile e meno ecologico, penso che si sentirà il rumore delle motoseghe che strozzerano in gola, la poesia in canto degli ultimi maggerini.

    (Ivan Scaltriti)