Riceviamo e pubblichiamo.
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Anche i centristi per il sì, a Reggio Emilia, hanno organizzato un Comitato in occasione del referendum costituzionale di domenica 4 dicembre. Un comitato presieduto dal sottoscritto Robertino Ugolotti (dimissionario da presidente provinciale Udc-Reggio Emilia), consigliere comunale di Castelnovo ne' Monti, da un coordinamento composto dal consigliere comunale di Correggio (ex segretario provinciale Udc Reggio Emilia), Enrico Ferrari, Samuele Bertazzoni e Angela Bertazzoni, Giovanni Ferrari, già candidato alle elezioni regionali nelle liste Ndc-Udc, Giovanni Pezzella, un comitato aperto a chi si riconosce nel cammino riformatore dei moderati italiani.
Centristi che si riconoscono nelle posizioni espresse in questi mesi dal coordinatore nazionale on. Mauro Libè, dal ministro Gianluca Galletti, dall’on. Giampiero D’Alia e dal sen. Pierferdinando Casini, che considera imprescindibile l’approvazione di una riforma costituzionale che contribuisca alla modernizzazione del sistema paese in un'epoca di cambiamenti globali.
Un voto favorevole perchè tutte le costituzioni sono emendate e quella italiana è già stata modificata 15 volte.
L’abolizione del bicameralismo perfetto, caratteristica tutta italiana, consentirà un processo legislativo più agevole.
La presenza di un altro ramo del Parlamento dedicato alle autonomie locali che ci adegua ai moderni sistemi istituzionali, l’elezione dei suoi componenti con una votazione di secondo grado, non lede assolutamente i principi democratici in quanto eletti alle cariche comunali e regionali dai cittadini.
Si completa l’abolizione della province e si ampia l’attuale normativa sulle leggi a iniziativa popolare aggiungendovi una opportunità in più: con 150mila firme c’è l’obbligo del Parlamento di prendere in esame le proposte che oggi invece vengono archiviate.
Il riordino del titolo V sarà un ulteriore processo di ammodernamento del sistema che fino ad oggi invece ha prodotto solo confusione tra le responsabilità tra Stato e regioni.
Pertanto un'occasione unica, una concreta opportunità, un indifferibile dovere civico di consolidare la democrazia repubblicana nello spirito dei padri costituenti.
Già attiva la pagina fb “Centristi per il sì Reggio Emilia” e l’indirizzo email @Siperreggioemila.
(Robertino Ugolotti)
Mi permetto di far presente che il bicameralismo perfetto o paritario non è una “caratteristica tutta italiana”, dal momento che se non erro vige in quell’esteso Paese cui convenzionalmente si guarda come alla più grande democrazia del mondo occidentale – anche se naturalmente può esservi chi non la pensa così – e questo dovrebbe già essere una discreta credenziale. Il sostenere poi che la sua abolizione “consentirà un processo legislativo più agevole” sembra dimenticare che norme controverse, e di un certo peso quanto ad effetti e ricadute, sono state approvate in tempi piuttosto rapidi, sull’ordine dei 20 giorni da quanto si legge, in presenza per l’appunto del bicameralismo paritario, il quale può essere semmai visto come fattore di bilanciamento e garanzia. A mio modesto avviso un sistema istituzionale dovrebbe mettere insieme la governabilità, che può venire dal cosiddetto “premierato forte” o dal “presidenzialismo”, con gli elementi di contrappeso e garanzia, cioè di riequilibrio, entro i quali può giustappunto collocarsi il bicameralismo paritario. Quanto alla abolizione delle province, che con questa riforma costituzionale andrebbe a completarsi, non andrebbe dimenticato che sono in discreto numero coloro che non hanno visto con molto entusiasmo anche la prima fase della abolizione, ossia quella già in atto.
(P.B.)