CORTOGNO (Casina, 7 agosto 2016) - Siamo sicuri che la popolazione del nostro Appennino sia in continuo ed inesorabile calo? Ormai la negatività degli ultimi anni ci porta a dire e pensare cose che, in realtà, sono sorprendentemente diverse. Dopo decenni di esodo verso la città non è forse vero che è ricorrente leggere sui giornali di nuove attività che si sono insediate nella nostra montagna? Tanti giovani hanno deciso di abbandonare il monotono e logorroico computer di Reggio Emilia per dedicarsi al più genuino bovino di Ligonchio o alle pecore di Villa Minozzo. Altri hanno pensato: meglio percorrere 60 chilometri al giorno ma alla sera e nei week end voglio vivere in serenità e armonia; l'aria sembra più respirabile, il sole sembra più limpido, le persone sembrano più gradevoli. Forse è davvero così, o forse non lo è… ma noi siamo convinti di questo e pensiamo che dalle nostre parti si viva davvero bene!
Due giovani che la pensano sicuramente in questo modo sono Alessandro ed Eleonora De Stefani. Alessandro di cognome fa Torri, quindi l'Appennino reggiano lo conosce molto bene. Eleonora invece era abituata a vedere ogni mattina la vetta del Pizzo Stella (provincia di Sondrio), adesso ogni mattina invece vede la “Valtassobbio Valley”.
Allora cerchiamo di capire per quale convergenza astrale i due ragazzi sono capitati a Cortogno.
Eleonora, come hai conosciuto Cortogno o chi ti ha suggerito il paese?
A dire la verità, per caso. Abitavamo a Reggio in affitto, ma cercando su internet abbiamo visto le foto della casa e ci siamo innamorati subito senza sapere dove fosse. L'annuncio riportava "zona Sarzano". Allora siamo partiti alla ricerca e l'abbiamo trovata.
Come stai a Cortogno?
Bene. Non conoscendolo prima non mi aspettavo che fosse così ricco di iniziative estive. Il bello di Cortogno pensiamo sia la comunità, dove tutti ci si conosce e si può scambiare sempre due chiacchiere volentieri. Tutta un'altra cosa rispetto a Reggio dove si respira il freddo nei rapporti umani. Pensa che il giorno che abbiamo fatto il trasloco non abbiamo fatto in tempo a chiudere la macchina che si erano già rubati lo zerbino.
Cosa non ti piace di Cortogno?
L'unica cosa che non ci piace è che non ci sia un pullman o comunque un servizio che colleghi Cortogno a Casina, poi a dirti il vero io sono nata sotto le Alpi. Ecco se ci fossero le Alpi intorno a Cortogno ti potrei dire che sarebbe perfetto. Alessandro si sforza di farmi amare il Gigante e l'Alpe di Succiso, ma purtroppo non sono la stessa cosa; prova a cercare Pizzo Stella su Google e poi dimmi se non ho ragione...
Come si concilia il tuo lavoro con il vivere da queste parti?
Partiamo da un concetto che abbiamo fatto nostro. La distanza che separa un montanaro da Reggio Emilia, è diversa dalla distanza che separa un "pianzano" da Cortogno. La strada noi la mettiamo in conto, pensa che io prima abitavo a Chiavenna e lavoravo a St. Moritz. Però tornare nella tranquillità la sera e nel week end ne vale la pena.
(Matteo Domenichini) *
* Per gentile concessione di “Cortogno” www.cortogno.it