Molto disappunto e stupore per una foto inopportuna. E' quella che si sono voluti fare alcuni giovani saliti, con seggiovia, sulla sommità del Cusna. E, quindi, a 2120 metri hanno deciso di "assaltare" la croce per una "sguaiata" foto ricordo. A loro volta, però, sono stati immortalati da qualcuno attorno. E il post di Rosanna Bandieri su Facebook, nel gruppo "Quelli che l'Appennino...", denuncia il fatto e ha incassato molte rimostranze verso i giovani autori del gesto che, comunque, pare siano stati richiamati da qualcuno del loro gruppo.
Intanto, un altro utente ha riproposto una foto analoga di un altro tempo e, forse, anche con un altro stile.
Segno di degrado mentale e maleducazione, concordo con il militare e gli appartenenti alle associazioni d’arma che sarebbe una buona cosa ristabilire il servizio di leva o fare effettuare almeno 3 mesi di leva per inculcargli un senso civico adeguato.
(Enrico Zini)
Gesto di cattivo gusto e a mio avviso maleducato, sia oggi che ieri.
(Alessandro)
70 anni fa non era maleducazione?
(Crinale)
Mi sembra che si cerchi di montare uno scandalo senza fondamento. L’ho fatto anch’io, nella mia gioventù, sul Monviso e su altre vette del gruppo Monviso. L’ho fatto a Sassotetto, nelle Marche, e sul Gran Sasso. E non era di sicuro istinto di profanazione, di insulto o quant’altro. Anzi, era il contrario! La profanazione, il dispetto, l’insulto non facevano parte del nostro essere! Era solo il desiderio di dimostrare a me stesso che potevo salire ancora più in alto, qualche metro in più. O preferiamo che i nostri giovani vivano appiccicati ai nuovi strumenti elettronici per poi lamentarci perché si rincitrulliscono? Credo e spero che il gesto e la foto siano solo un bel modo di dire: siamo arrivati fin quassù, con i nostri mezzi. In tal caso, ragazzi, vi dico: Bravi! Quella croce può sostenere le vostre aspirazioni, le vostre conquiste e il vostro entusiasmo!
(Savino Rabotti)
Se qualcuno si faceva male: elisoccorso ecc.(a spese della comunità, ovviamente!) ma proprio il confine tra educazione e divertimento non esiste più?
(Luciano Ferrari)
Anche io non ci vedo nulla di vandalico, o maleducato, o inopportuno in una foto sorridente in vetta. Sedersi su una struttura metallica imponente (o aggrapparsi ad essa) non la pregiudica minimamente. Detesto chi non rispetta la montagna, chi butta rifiuti, chi sporca. Ma stiamo parlando di altre cose.
(Giuliano Rossi)
Esatto, stiamo parlando di altro, anche se il commento precedente non ha evidentemente nemmeno il coraggio di nominarlo, cioè stiamo parlando di un “sentimento”, in particolare del “sentimento religioso” per il quale che anche uno spirito “laico”, se veramente tale, dovrebbe chiedere semplicemente rispetto.
(Stefano Curini)
Finalmente sento riecheggiare uno spirito che da tanto tempo si era ingiustamente sopito. Non potendo punire questi infedeli colpevoli di eresia e sacrilegio con metodi tradizionali, ne invoco il rogo mediatico e abiura social-coatta. Grazie Redacon per esserne sacro e divino strumento.
(Tommaso Torquemado)
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Stia sereno Tommaso. Abbiamo solo riportato quanto ampiamente discusso sui social. E come vede dai commenti le posizioni – giustamente – sono differenti, pro o contro. Il rogo, forse, è solo negli occhi di chi legge.
(red)
Credo che da una foto simile non si possa dedurre con certezza se c’è stato rispetto o no per il simbolo. Credo che solo gli stessi ragazzi sappiano il vero spirito e approccio di questo scatto. Certo che il richiamo generale al buon senso in montagna e nei simboli che contiene non faccia male comunque a nessuno, senza però emettere sentenze con il rischio di essere sproporzionate ai reali fatti.
(LA)
Penso che non ci sia nulla di male nel loro gesto, credo che, come hanno già commentato altri qui, era solo un modo di dire “abbiamo conquistato la vetta tutti insieme”. Ci vedo solo un bel gruppo di ragazzi felici di essere lì! In questo gesto non ci vedo nessuna mancanza di rispetto, ma solo una cosa: amicizia e spensieratezza.
(Stefano Cuccolini)
Probabilmente non ci sono argomenti altrettanto importanti di cui parlare. Non è necessario parlare (anzi scrivere) a tutti i costi e su tutte le cose (scusatemi, non voglio offendere proprio nessuno e lascio ad ognuno la libertà della propria opinione) che a mio avviso, come in questo caso, davvero non contano nulla o comunque poco. Parliamo e scriviamo di cose davvero importanti, non di 4 ragazzi che si arrampicano sulla croce di Cusna! Grazie e saluti.
(Vittorio Bigoi)
Personalmente conosco i ragazzi (ottimi) e queste discussioni non sono altro che una conferma di quanto (a volte) la rete sia capace di sputare sentenze affettate e prive di fondamento. Va beh, vado a caccia di Pokemon…
(Duccio)
Per fortuna che c’è ancora qualcuno che viene su dalle nostre parti. Quando poi non verrà più nessuno, mi auguro di no, non avremo più problemi di questo tipo ma altri ben più seri.
(Dc)
Molto bello l’articolo dei ragazzi. Bella la foto. Bella l’idea di festeggiare la laurea sul Cusna. Servirebbero centinaia, anzi migliaia, di ragazzi che frequentano la montagna. La croce, sulla cima delle montagne, è fondamentalmente il simbolo della vetta. Non trovo nulla di sguaiato o di irrispettoso. Il paragone con il David a Firenze non ci azzecca (la croce sulla vetta non è un monumento, lì l’unico vero monumento è il Cusna e la montagna – forse troppo spesso – martoriati da seggiovie, tralicci ma anche da un eccesso di lapidi, riferimenti religiosi, ecc.). La foto, personalmente, mi evoca solo pensieri positivi e mi trasmette un senso di gioia.
(Alessandro Govi)