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A maggioranza il Comune di Carpineti vota il riconoscimento dei debiti fuori bilancio (€ 378mila) del Don Cavalletti. AGGIORNAMENTO

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doncaRiceviamo e pubblichiamo dall'Amministrazione civica carpinetana.

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Nell’ultimo consiglio comunale di Carpineti di sabato scorso si è parlato dell’ASP Don Cavalletti di Poiago, l’azienda di servizi alla persona che opera in buona parte della montagna reggiana.

In particolare si è discusso del riconoscimento del debito di 378mila euro che l’Istituto ha accumulato dal 2008 al 2014. Una situazione non facile: “E' arrivato il momento di ripianarlo altrimenti il Don Cavalletti non sarà più in grado di garantire gli stipendi ai propri dipendenti”, ha dichiarato l’assessore al bilancio Enrica Costi. Il riconoscimento del disavanzo del periodo 2008-2014 in seno ai propri consigli comunali è un passaggio obbligato affinché il Comune di Carpineti e gli altri comuni soci possano ripianare il debito dell’Asp. Ha quindi sorpreso non poco il voto contrario in consiglio comunale giorno del gruppo del Pd di Carpineti a questo ordine del giorno, approvato quindi coi voti della sola maggioranza.

Si può disquisire sul perché il debito non è stato ripianato negli anni in cui è maturato e sulle scelte fatte di travasare le somme necessarie dalle casse del comune a quelle del Don Cavalletti rispetto alle alternative che risultano essere molto più onerose.

Non si può prescindere però dal riconoscimento del debito regresso per poter permettere all’ASP di continuare la propria attività. “Siamo certi che i gruppi consiliari del Pd degli altri consigli comunali dei comuni del distretto della montagna soci dell’Asp – ha dichiarato l’assessore Costi – saranno più responsabili e voteranno il riconoscimento del debito fuori bilancio per non portare il Don Cavalletti al collasso”.

Il Pd di Carpineti aveva fatto un’altra proposta alternativa: “La proposta del Pd di Carpineti di vendere gli immobili dell’Asp arrivati da due lasciti ultracentenari per pagare debiti di gestione, oltre che essere scoraggiata e quasi impedita dalle norme, pone una profonda questione morale”, commenta il sindaco Tiziano Borghi. “Difatti questo patrimonio ha scopi ben precisi e tuttora attuabili e la volontà dei benefattori è stata quella che la finalità si protragga nel tempo".

"La conservazione di questo patrimonio ha sicuramente incontrato molte difficoltà, comprese quelle di aver attraversato due guerre mondiali, ma generazioni di amministratori sono riusciti a farlo arrivare fino a noi certo per non essere liquidato in quattro e quattr’otto”, ha proseguito e concluso il sindaco.

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Il consiglio è iniziato osservando un minuto di silenzio in segno di lutto per le vittime di Nizza e di solidarietà per le loro famiglie.

Prima della seduta il sindaco ha consegnato una pergamena alla concittadina Sara Costi per essere stata selezionata per gareggiare al Campionato italiano di equitazione Fisdir e una pergamena al Mahjong Club delle Carpinete per aver vinto il Campionato nazionale 2016. È stata poi consegnata una lettera di commiato al coordinatore caposquadra del Comune, Gianni Tincani, per il raggiungimento della meritata pensione.

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Aggiornamento

Scrivono Dario Bottazzi, segretario del Pd carpinetano, e Stefano Baldelli, capogruppo della minoranza consiliare

Siamo abbastanza sorpresi delle dichiarazioni dell’assessore Costi. Vogliamo ricordare che la precedente amministrazione ha lasciato un avanzo di bilancio di circa 300.000 euro e che il Comune di Carpineti grazie alla convenzione stipulata con Iren Ambiente nel 2012, ha potuto beneficiare di ulteriori 84.000 euro/annui dal 2014 al 2016 per un importo di oltre 250.000 euro, che avrebbero potuto consentire all’amministrazione di fare fronte ai problemi dell’Asp.

In questi anni non abbiamo mai fatto mancare il nostro voto quando le condizioni lo hanno permesso. In questo caso però la maggioranza non ha voluto il nostro supporto. Non siamo stati coinvolti, non sono stati condivisi indirizzi e progetti sull’Asp, non è stato fatto nulla, se non chiederci di ratificare un voto quando le decisioni erano ormai prese. Queste condizioni non sono ragionevoli e non si può chiedere che su un tema così rilevante l’opposizione accetti di allinearsi in silenzio alle decisioni della maggioranza. Il voto sul riconoscimento del debito fuori bilancio è senza dubbio una delle decisioni centrali dell’intero mandato ed è giusto che l’Amministrazione si assuma interamente la responsabilità e, speriamo sinceramente per il bene di tutti, anche l’onore di questa difficile decisione.

Siamo pronti ad incontrare il sindaco e la giunta in qualunque momento per discutere del possibile futuro dell’Asp Don Cavalletti, anche perché non ci sembra che negli ultimi due anni questa amministrazione abbia espresso idee e stimoli significativi in questo senso. Sono numerosi i punti che devono essere discussi e noi crediamo di potere dare suggerimenti e indicazioni utili alla soluzione. Se c’è l’interesse di intavolare un discorso serio incontriamoci quanto prima. Se viceversa si vuole percorrere la strada delle decisioni prese in solitudine lo si faccia, ma si abbia poi anche il coraggio di approvare autonomamente i provvedimenti e di sopportarne le possibili conseguenze.

8 COMMENTS

  1. Sicuramente il PD locale non mi sembra che si stia comportando benissimo, il segretario ha sostituito di fatto la minoranza in Consiglio comunale che non si fa più sentire (scelta loro?). Trovo strano però il comportamento della amministrazione comunale che per risolvere lo stesso problema di “cassa “usa 2 pesi e 2 misure”, cioè per finanziare i lavori ai campi da tennis (di cui non si vede ancora l’inizio) non ha perso tempo a vendere le azioni Iren, per poi mettere il veto alla vendita degli immobili Don Cavalletti per chiudere un buco. Ma gli amministratori di ASP non hanno mai colpa?, passati e presenti ovviamente, che comunque sia prendono il loro compenso.

    (Bacs)

    • Firma - bacs
  2. Sono fuori da due anni dalla amministrazione, ma anche il mio comune fa parte dell’ASP, mi piacerebbe sapere se il debito è generato dalla casa di riposo o/e dai servizi sul territorio e mi chiedo: come mai il personale delle case di riposo pubbliche costa in media oltre i dieci euro all’ora, rispetto a quelle private, a parità di stipendio?

    (Savio)

    • Firma - savio
    • I dipendenti pubblici, a quasi parità di stipendio, costano molto di più rispetto a quelli del settore privato, perché l’ente paga per intero malattie, infortuni, ecc. In caso di malattia, infortunio e maternità, nel privato, ad un certo punto interviene l’Inps, l’ente pubblico paga tutto di tasca propria. Inoltre i dipendenti degli enti pubblici, sono geneticamente più portati a farsi una settimana di malattia per un banale raffreddore e questo costa tantissimo. Ecco perché il pubblico, da anni, si è orientato verso l’affidamento dei servizi al terzo settore, in particolare le cooperative. Il punto è che anche le cooperative, non lavorano gratis, hanno i loro manager da mantenere, le associazioni di categoria, magari i partiti. Quindi…

      (MB)

      • Firma - MB
  3. Quella della Asp Don Cavalletti è una storia vecchia come il cucco. Anno dopo anno, debito dopo debito, in tanti anni, nessuno è mai riuscito a fare quadrare i conti. Come mai? Ma certe cose non si possono dire, anche se non hai niente da perdere. Fare quadrare i conti non è mai interessato a nessuno perché, tanto, va bene così. Tanto, prima o poi, qualcuno paga, cioè i cittadini. Questa è la realtà perché, se paga il Comune, di fatto sono soldini che prendono dalle nostre tasche. Se al Don Cavalletti si fosse sprecato meno, se fossero state fatte più efficienze, con tutte le convenzioni che hanno, senza affitti da pagare, non solo il bilancio sarebbe a pareggio, ma resterebbero i soldini per fare qualche miglioria ad una struttura vecchia e superata dal punto di vista architettonico. Per non parlare del fatto che mi piacerebbe tanto sapere quanto costa il servizio reso da quella cooperativa che gestisce il nucleo B.

    (MB)

    • Firma - MB
    • Non sono offese gratuite. Sono statistiche. Numeri. Innegabili. Compreso il fatto che la malattia si sta diffondendo a macchia d’olio anche nel settore privato. Dimenticavo: alcuni (e dico alcuni) dipendenti pubblici, sono geneticamente portati anche a timbrare il cartellino e andare in giro a fare i fatti propri e molti (dico molti) preposti al controllo o politici, sono compiacenti. E’ cronaca quotidiana. Saluti.

      (MB)

      • Firma - MB
  4. Non so se fui bravo o fortunato a profetizzare il futuro di A.S.P. sul nascere e nel momento in cui erano coinvolti più direttamente vari nostri comuni. Le mie critiche furono molto contestate ma col proseguire delle cose posso affermare che sicuramente non mi ero sbagliato. Io l’avevo detto, non serve a niente, ma speriamo che in futuro venga tenuto più conto di queste vicende per non ripetersi.

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini