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“Gatta-Pianello pozzo senza fondo”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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La pista Gatta-Pianello rischia di diventare un pozzo senza fondo per la necessità d’intervenire nel ripristino ogni qualvolta il fiume aumenta la portata dell’acqua. Riteniamo sia opportuno iniziare a valutare cosa sia più necessario per la popolazione del crinale appenninico e come meglio impiegare somme che sono ragguerdevoli, se l’ultimo danno provocato dal fiume (come molti avevano previsto già dalla realizzazione) necessita di milioni di euro per il ripristino va da sè che basterebbero a garantire uno stipendio a vita a quelle persono che sono costrette a scendere per lavorare. Iniziare a fare un ragionamento su quali professioni si possono sviluppare nel territorio appenninico che permettano ai lavoratori di non essere più legati al pendolarismo, che oltre a peggiorare la qualità della vita è oneroso per le tasche dei lavoratori, pericoloso per la loro vita, molto inquinante per l'ambiente, poi ormai le fabbriche stanno chiudendo.

Si rende necessaria una messa in sicurezza della pista, affinché i suoi fruitori la possano utilizzare senza correre rischi inutili, questo deve però prescindere da alcune questioni fondamentali. In primis il rispetto dell’ambiente, non dimenticandosi che questa pista si trova all’interno del Parco nazionale, in una zona di alto pregio naturalistico catalogata a livello europeo per i suoi GESSI TRIASSICI. Oltre ai vincoli ambientali sono le caratteristiche geologiche a non permettere di realizzare una vera e propria strada, d’altra parte dobbiamo essere consapevoli che la grande ricchezza che abbiamo nel nostro Appennino è la bellezza naturale del territorio, quello è il nostro petrolio che dobbiamo curare e raffinare per offrirlo nei migliori dei modi ai turisti.

In secondo luogo vanno evitate le speculazioni che hanno contribuito a peggiorare l’assetto idrogeologico del fiume, in passato dove si è mercanteggiato ghiaia a favore del locale frantoio con la scusa di regimare e mettere in sicurezza il fiume si è abbondato nel prelievo, che difficilmente controllabile, questo non può più essere accettato.

I fondi andrebbero utilizzati per investimenti mirati alla creazione di posti di lavoro sul crinale; la creazione di un autostrada telematica, la cura e la manutenzione del territorio deve diventare una vera e propria attività a beneficio di tutta la comunità, la valorizzazione del turismo e dei prodotti tipici potrebbero essere le strade da seguire sostenuti da incentivi e formazione. Con i soldi spesi in questi anni lungo quella pista di questi progetti se ne sarebbero potuti fare parecchi, cerchiamo almeno di spendere bene i soldi dei cittadini in futuro. Se diamo la possibilità alla popolazione di lavorare sul proprio territorio evitandogli lunghi spostamenti ne trarrebbero sicuramente giovamento la qualità della vita esattamente come il territorio che verrebbe di nuovo curato ed eviterebbe spese altissime ad ogni evento calamitoso.

(Marco Costa, assessore comunale Busana, Prc-Federazione sinistra; Mirko Tincani, segretario provinciale Prc-Federazione sinistra)

7 COMMENTS

  1. Delle due….
    Della serie… delle due l’una… Non tanto tempo fa, sempre su queste colonne, il sindaco di Busana come referente montano del PD lanciava un appello afinchè si procedesse ad un ripristino e messa in sicurezza della pista, ma io voglio chiamarla STRADA, Gatta-Pianello, chiedendo impegni ufficiali dal Governo nazionale a scendere, sino alla Regione e gli enti locali. Ora un suo sssessore asserisce che questa STRADA è un pozzo senza fondo e che sarebbe meglio spendere i soldi altrove.
    La domanda mi sorge spontanea: ma in giunta si parlano? Comunicano quello che fanno, e, soprattutto, si capiscono? Perchè delle due l’una: o si chiede il ripristino o si sposa la tesi dell’assessore e si spendono gli eventuali soldi in altri luoghi.
    A meno che… e qui voglio essere malizioso, non si sia steso un comunicato .. pro domo gente… cavalcando l’onda dei cittadini che ne chiedevano il ripristino, sperando e confidando in tutt’altro. Si sa, fra un mese si VOTA, dopo torna tutto nell’oblio per 5 LUNGHI ANNI.

    (mb)

    Ah, dimenticavo: visto che i politici del PD sono così bravi a chedere le dimissioni di chi “sbaglia o sconfessa il superiore”, non sarebbe opportuno, se la linea del Partito è quella espressa dal sindaco di Busana, chiedere le dimissioni del suo assessore? Giusto per chiarezza e coerenza, Delbono docet.

  2. Punti di vista…
    Ci risiamo. Oramai è evidente che esistano due punti di vista diametralmente opposti ed inconciliabili riguardo la Gatta-Pianello. Da una parte la stragrande maggioranza dei residenti sul crinale e nelle zone limitrofe che vorrebbero una strada (magari con lo status di provinciale) sicura e percorribile 12 mesi all’anno e non una “pista” chiusa ogni inverno. Dall’altro lato, ambientalisti, Prc e affini che esultano ogni qual volta il Secchia si “mangia” un tratto di pista, in nome della preservazione dell’ambiente.
    Io, come ho già scritto mille volte, appartengo alla prima categoria, in quanto la ritengo meno ipocrita (passatemi il termine forte…) e più concreta. La pista viene erosa, come tutti sanno, perchè è stata costruita seguendo i vincoli posti dagli ambientalisti, senza protezioni vere e proprie alle probabili piene invernali e primaverili del fiume: non parlo di argini in cemento o opere particolarmente impattanti… Non scendo nel tecnico perchè non ne possiedo le competenze, nè pretendo di averle. Nell’articolo si parla di valorizzazione del turismo: su questo punto siamo tutti d’accordo. Pongo però un quesito all’assessore Costa di Busana: in quale modo Lei crede che i turisti raggiungano il nostro crinale? Utilizzando le strade o le “autostrade telematiche”?
    La promozione si fa attraverso la Rete ma la ricaduta economica sul territorio, a livello di benefici per gli operatori locali, si ha con la PRESENZA FISICA dei turisti che raggiungono i nostri monti attraverso le STRADE! Se queste sono mulattiere impercorribili come la SS 63 o sono chiuse e impraticabili, come la Gatta-Pianello, come crede che si possa raggiungere il nostro crinale?
    Altro aspetto concreto: i pendolari ci sono perchè sul crinale il lavoro non c’è. Secondo lei, fin quando non ci saranno le “autostrade telematiche e la formazione” a sfamare gli abitanti del crinale, come possono fare i lavoratori a raggiungere le fabbriche degli odiati Padroni: volando, forse? E come crede si possano valorizzare i prodotti tipici se non ci sono le strade per trasportarli dove esistono reti di vendita in grado di generare un reddito per i produttori?
    Concreti saluti.

    (Riccardo Bigoi)

  3. Parlare chiaro
    Questo è parlare chiaro e senza giri di parole. Credo che sia opportuno che da parte del partito che ha tutti i sindaci che stanno sopra la via Emilia tranne Viano oltre al sindaco di Villa Minozzo (messo fuori dal partito, fatto dimettere e rieletto a furor di popolo), visto che a più riprese hanno proposto di far diventare la pista Gatta-Pianello strada provinciale e da poco il Consiglio comunale di Ligonchio ha deliberato e proporrà all’Unione dei comuni, di sollecitare il ripristino e promuovere presso gli organi competenti di riconoscere lo status di strada provinciale. Sono a chiedere dove è stata smarrita la proposta di Paolo Bargiacchi del Pd di farla diventare strada provinciale e la proposta molto seria di Tarcisio Zobbi di “fare una strada provinciale ex novo”. Infatti io mi ero congratualto con Paolo perché finalmente si chiede che la strada fondovalle GATTA–PIANELLO diventi strada provinciale. Mi piacerebbe sapere cosa pensano del prolungamento della strada verso Giarola e possibilmente domani verso l’alto crinale. Questa domanda è fatta in quanto parte di detta strada verrebbe costruita su territorio amministrato dai proponenti del documento sopra riportato. Sarebbe opportuno che ognuno di noi si impegnasse per quel poco che può fare; le persone che hanno firmato la richiesta sono persone, in alcuni casi, che hanno ricoperto importanti incarichi (sindaco – consigliere provinciale – presidente di Comunità montana – ecc…) e sono collegate ai partiti che comandano in Comunità montana – Provincia e Regione, e quindi a mio modestissimo parere possono fare molto di più che un sindaco buttato fuori dal PARTITO. Sono a domandare ai proponenti di dimenticarsi delle divisioni partitiche e settarie affinché tutti noi si operi per la valorizzazione del territorio montano e sopra ad ogni altra cosa sia salvaguardata la risorsa umana presente sul territorio, altrimenti corriamo il rischio che la nostra realtà montana, specialmente del crinale, diventi una riserva indiana con tutti gli annessi e connessi. E’ opportuno e necessario che tutti noi (sottolineando il noi tutti) ci diamo da fare senza ulteriore dilazione temporale a spingere le amministrazioni presenti sul territorio (Comune – Unione dei comuni – Comunità montana – Parco nazionale – Provincia – Regione – Bonifica – ecc…) affinché siano fatte le opere per mantenere le persone sul territorio dell’alto crinale.
    Mi permetto di portare un esempio concreto di cosa parlo. Prima della costruzione della strada che passa sotto Lugo e corre lungo il Secchia la popolazione del comune di Toano era costantemente in diminuzione così come il prolungamento ed il miglioramento della fondovalle fino a Gatta ha aiutato a fermare l’emorragia costante ed in un secondo momento vi è stato un incremento della popolazione circostante alle fondovalli citate. Sono sicuro che da parte di Bargiacchi e degli altri proponenti delle richiesta sopra riportata vi sarà una collaborazione fattiva e propositiva affinché le strade vengano fatte e manutenute dagli organi competenti, organi che non stanno a Roma ma molto più vicino a noi.

    (Giovanni)

  4. Qualche metro di asfalto in meno e qualche posto di lavoro in più, grazie…
    Sarebbe davvero ora di parlare un po’ meno di come far spostare gli abitanti dell’Appennino verso la pianura e parlare un po’ di più di come farli lavorare quassù. Magari si eviterebbe lo spopolamento della montagna e il relativo degrado del territorio, la soppressione dei servizi, ecc. ecc. Ma capisco che a volte è più semplice buttare giù un po’ di asfalto…

    (Pierpaolo Prandi)


  5. In qualità di portavoce del Comitato difesa dei fiumi Emilia-Romagna desidero esternare tutta la nostra approvazione per quanto detto dall’assessore Costa del Comune di Busana sul numero del 16 febbraio u.s a proposito dell’ormai annoso problema della Gatta-Pianello. Le nostre idee a riguardo coincidono totalmente con quelle dell’assessore Baisi, sia nello specifico dell’inopportunità di gettare milioni di euro necessari per ripristinare quella strada a vantaggio di un esiguo numero di persone, sia a riguardo di quello che dovrebbe essere il concetto di sviluppo del territorio montano. La più grande ricchezza che il nostro Appennino ha è la sua bellezza e la sua grande potenzialità è data dal mix tra territorio in gran parte selvaggio e quasi integro, le tradizioni popolari e culinarie ancora piuttosto vive, la sua vicinanza ad un enorme bacino di potenziali utenti (la Pianura Padana) desiderosi di natura incontaminata, buona cucina e relax. Certo, bisogna anche consentire una vita più agevole a chi vive in Appennino, ma noi, come l’assessore Costa, pensiamo che la soluzione non siano più strade che accorcino il persorso di qualche chilometro e qualche curva.
    L’Appennino ha bisogno di strade, ma non quelle d’asfalto: le autostrade che servono, e subito, sono quelle telematiche che consentano a chi vive in Appennino e svolge attività di terziario avanzato di lavorare stando sul territorio senza trasformare questa gente in perenni pendolari.
    E, per finire, l’Appennino avrebbe anche molto bisogno di rappresentanti politici non sempre e solo alla ricerca dell’immediato consenso populista, ma che fossero anche capaci di fare proposte e di produrre idee di futuro ed in questo senso sapere che una persona giovane come Costa che esprime una posizione come quella da lui esposta ci fa ben sperare per un futuro un po’ migliore.

    (Roberto Tedeschi, C.D.F.E.R, [email protected])

  6. Chiarezza
    Vorrei fare alcune considerazioni rispetto al commento del sig. Bigoi senza in alcun modo voler creare o alimentare qualsiasi tipo di polemica (dove invece era evidentemente orientato il commento di MB…). Ritengo sia stato mal compreso l’appello dell’assessore Costa.
    In primis non mi pare che nell’appello di Costa ci sia una preclusione al ripristino della Gatta-Pianello (come sostenuto da MB erroneamente), tant’é che si dice “si rende necessaria una messa in sicurezza della pista, affinché i suoi fruitori la possano utilizzare senza correre rischi inutili”, ovviamente sottolineando che non bisogna dimenticare dove si trova la pista ed i relativi vincoli ambientali. Credo siamo tutti consapevoli che muri di contenimento in cemento armato o viadotti (per impatto e costi) siano fuori discussione o no? Credo invece che nessuno sia contrario ad eventuali “gabbiature”, che hanno un minor impatto, certo che VANNO FATTE E fatte BENE, affinchè tra un anno non si torni a parlare delle stesse cose, questo per evitare ulteriori sprechi…
    In secondo luogo lei dice di fatto che prima va fatta la strada (e guardi che anche io parlo di strada e di competenza provinciale…) e poi i posti di lavoro, concetto che di per se è più che sensato; il problema è che da anni si parla della Gatta-Pianello, si spende per la Gatta-Pianello, si “sacrifica ghiaia per la Gatta-Pianello, ma mai, e dico MAI, si parla di progetti “paralleli” che prevedano il ripristino della strada ma anche l’incentivazione del lavoro del crinale. Invece si fa la strada e stop.
    Terza questione il turismo. E qui parlo da persona che quando può gira in lungo e in largo l’Italia a scopo turistico e non parlo da PENDOLARE che vive in montagna. Al turista non importa nulla fare eventualmente 10/15 km in più ma interessa che una volta arrivato ci siano strutture d’accoglienza, strutture ristorative, servizi e strutture ricreative, perchè se percorre una scorrevolissima strada che sbuca nel nulla probabilmente non torna…
    Ecco perchè si rende necessario parlare sì el ripristino della Gatta-Pianello ma parallelamente di incentivazione alla creazione di posti di lavoro sul crinale.

    (Pierpaolo Prandi)

  7. Strada
    Assessore Marco Costa, è la prima volta che sento dire che le caratteristiche geologiche non permettano la realizzazione di una vera e propria strada; al sottoscritto sembra che gli unici vincoli che si potrebbero identificare sono paranoici e isterici di una bassa, bassissima percentuale di montanari. Pensa che sarei pronto a scommettere che la stragrande maggioranza dei montanari diventerebbero i più grandi ammiratori dei Gessi Triassici. Ti ricordo inoltre che la pista Gatta-Pianello attualmente sulle carte, al momento purtroppo fuori servizio, è una pista d’emergenza e quindi ti invito a verificarne le differenza; personalmente sono certo che una strada sarebbe la miglior ipotesi per la montagna, per i montanari e per tutti coloro che amano veramente la nostra montagna. Di grazia che abbia funzionato l’attuale pista ma personalmente odio le “piste”, mi piacciono molto di più le strade, forse per la sicurezza che danno. Per quanto riguarda altri tuoi “insegnamenti” ti ricordo che hai “fatto parte” di A.T.M. società foraggiata da danaro pubblico e fallita molti, troppi, anni prima delle aspettative, e fai parte di un ente che ha investito danaro pubblico per abbattere un fanta-ecomostro che di fatto poteva benissimo essere riconvertito in numerosi modi. Ti invito ancora a verificare le scelte politiche di tuoi compagni di partito nei vari enti e vedrai che ne vedrai delle belle. Comunque la mossa più democratica da fare in merito alla viabilità di fondo valle Secchia sarebbe un bel referendum così una volta per tutte si definisce quale strada intraprendere.

    (Marino Rivoli)