Riceviamo e pubblichiamo.
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Sono una cittadina di Cervarezza, scrivo - a nome di un gruppo di cittadini - perché molto amareggiata dal protrarsi di decisioni, a mio parere sbagliate, in merito all’urbanistica del mio paese. Nel tempo ho constatato, mio malgrado, che la linea principale tenuta nella costruzione delle abitazioni è stata la speculazione edilizia piuttosto che l’abbellimento e la salvaguardia del nostro paese, quasi come se la cosa più importante fosse quella di costruire il più possibile e non quello di valorizzare il nostro più grande patrimonio: la natura che ci circonda. A volte mi sembra di essere a Reggio, dove la filosofia è: “Guai a lasciare una zona verde”.
Tutto questo dimenticando che prima di tutto Cervarezza è un paese montano, che si trova nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Io mi giro attorno e vedo il degrado più completo: strade con i buchi (ma questa è storia ormai vecchia), muri di sostegno della statale che stanno cadendo a pezzi, fiumi abbandonati diventati boschi. E speculazioni, sempre e solo speculazioni edilizie, non ultima quella che si sta portando avanti in prossimità del Parco Tana, unico parco ancora esistente all’interno del paese e raggiungibile da quelle persone che con affetto popolano ancora Cervarezza.
Adesso, nelle sue vicinanze, in una proprietà privata, vogliono costruire l’ennesima palazzina con annesso un bel parcheggio, abbattendo un buon numero di castagni, che hanno secoli di vita e che, credetemi, sono meravigliosi. Io chiedo a chiunque mi possa rispondere se questo è possibile. Se davvero non c’era altra strada da percorrere.
Non dico che il Comune dovesse comprarlo, non ho idea neanche se abbia le capacità economiche di farlo, ma hanno fatto davvero tutto affinché potesse diventare anche questo pezzo di bosco, parte stessa del Parco la Tana? Non siamo in una zona protetta? Io dico di sì e allora dove sono quegli enti che dovrebbero proteggere il nostro patrimonio?
Sono castagni, ma credo che anch’essi dovrebbero essere valorizzati e preservati, fanno parte della nostra storia, legati in modo inscindibile alla vita dei nostri vecchi, di coloro che con il sudore li hanno curati affinché potessero dare loro sostentamento, invece vengono abbandonati a tutto e loro o muoiono o vengono abbattuti, senza scrupolo. In questo io vedo l’ennesimo fallimento di noi che abitiamo la montagna e che ci definiamo montanari. Spero che qualcuno possa rispondere e che possa darmi suggerimenti per evitare l’ennesimo deturpamento.
(Lettera firmata)
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La risposta del sindaco
Le tematiche proposte all’attenzione di Redacon dall’anonima lettrice sono senz’altro interessanti e meritevoli di approfondimento. Gli argomenti trattati riguardano la politica urbanistica del comune di Busana e la valorizzazione del Parco Tana.
Penso che parlare di “speculazione edilizia” in un comune che incassa mediamente 60 mila euro di oneri di urbanizzazione all’anno per una media (quando l’attività urbanistica ed edificatoria è particolarmente intensa) di cinque nuove unità immobiliari all’anno sia un po’ eccessivo!!
In realtà tutto il territorio del crinale è interessato da un fenomeno nuovo che riguarda il recupero edilizio del patrimonio storico costituito da vecchie case che i comuni e l’Unione hanno costantemente incoraggiato e sostenuto. E’ sotto gli occhi di tutti che centri e borgate come Ca' Ferrari, Cerreto Alpi, Talada, Nismozza, ecc. negli ultimi anni sono notevolmente migliorati sotto l’aspetto del pregio urbanistico ed edilizio.
Per quanto riguarda le nuove costruzioni la realtà è che gran parte del territorio dei comuni dell’Unione e quindi anche di Cervarezza è molto vicino alla crescita zero. Quando si dice 5 nuove abitazioni all’anno non è che si dica cosi tanto per dire, è proprio così!!
La questione del Parco Tana è un po’ più complessa. Il Parco Tana si trova nel cuore del centro abitato di Cervarezza, all’interno quindi di un’area che ha una vocazione residenziale e di intensa antropizzazione da secoli. Il Parco Tana è costituito da aree di proprietà pubblica e da aree di proprietà dei privati. In via preliminare è bene ricordare che nemmeno un centimetro quadrato di quanto ora è pubblico muterà destinazione d’uso. I due nuovi interventi immobiliari (uno già realizzato ed uno in fase di realizzazione) ovviamente sono realizzati su proprietà private su lotti di completamento di cui uno ha quella destinazione da più di dieci anni. Per il secondo intervento la concessione edilizia e la variante urbanistica a suo tempo approvata prevedono una convenzione che obbliga i proprietari alla cessione al Comune di 750 mq della loro proprietà privata ed alla realizzazione di 6 nuovi parcheggi pubblici al servizio dell’area del Parco Tana stesso.
I 750 mq che i privati dovranno cedere al comune si aggiungono ad un altro appezzamento di 435 mq che il comune ha acquistato nel 2009 e che andranno ad implementare ed allargare le proprietà pubbliche del Parco Tana. Si tratta di oltre 1.000 mq di ampliamento su un parco che attualmente ha un’estensione che supera di poco i 3.000 mq!!
Il Parco Tana quindi sarà più grande, più fruibile e l’Amministrazione comunale ha già previsto e finanziato interventi per la sistemazione e la manutenzione dell’area e dei suoi castagneti, cosi come è intenzione dell’amministrazione avviare e progettare interventi che migliorino e qualifichino la viabilità di accesso al Parco.
Cordiali saluti.
(Alessandro Govi, sindaco di Busana)
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La controrisposta del gruppo di cittadini
Ci dispiace che il Sindaco di Busana si sia risentito di ciò che è stato scritto, in particolar modo della nostra definizione “speculazioni edilizie”, definendole così non abbiamo mai pensato che dietro tali operazioni ci fosse il Comune, ma è innegabile che negli ultimi decenni, quindi un lasso di tempo molto più lungo rispetto al mandato dell’Amministrazione attuale, quasi tutte le costruzioni hanno seguito il medesimo filo, ovvero: “l’acquisto di terreni da parte di immobiliari e la costruzione di appartamenti”.
Appartamenti piccoli, progettati nell’ottica di una seconda casa, destinati quindi a persone non del posto e poi diciamolo, in alcuni casi “esteticamente brutte”, non adatte ad un ambiente montano.
E allora come altro si possono definire operazioni del genere se non speculazioni edilizie?
Se ad intervenire fossero stati privati, per la costruzione della loro prima abitazione, perché amano Cervarezza e ci vogliono vivere, malgrado tutte le difficoltà e i disagi che ciò comporta, non ci saremmo mai potuti azzardare a chiamarle così.
Inoltre, non abbiamo mai voluto mettere in dubbio l’operato compiuto in altri paesi come Talada, Ca’ Ferrari o Frassinedolo dove effettivamente sono stati eseguiti lavori di miglioramento e siamo contenti che ciò sia avvenuto, essendo borghi che meritano di essere valorizzati, ma questo non cambia il fatto che la linea tenuta a Cervarezza sia stata ben diversa.
Per quando riguarda il Parco Tana, ci scusiamo, ma ci sembra che non sia stata data una vera riposta alla domanda da noi posta e allora la riproponiamo: “il Comune ha davvero fatto tutto quello che poteva affinché anche quell’area diventasse parco?”
Davvero non poteva subentrare acquistando quel lotto di terreno?
Non eravamo a conoscenza, e pertanto chiediamo scusa, del fatto che fosse stato un privato ha cedere750 metri quadrati del verde attiguo al parco, zona che amplieranno e miglioreranno, ma noi siamo convinti che se fosse stata destinata interamente a parco sarebbe stata la scelta migliore.
Quale patrimonio avrebbe salvaguardato il Comune?
Poi anche se l’area del parco verrà ampliata è innegabile che una palazzina e sei parcheggi in quella zona rappresenti un “pugno in un occhio”, è giusto che siano stati barattati con alberi così maestosi e belli?
Noi parliamo del Parco Tana, perché ancora non è stato rovinato e forse qualcosa si può ancora fare, ma qualcuno ha visto cosa hanno fatto nella zona del campo sportivo? Qualcuno ha visto come è stata rovinata una delle zone, che non abbiamo timore nel definire tra le più belle di Cervarezza?
E per cosa, per costruire un altro campo sportivo? Ma per chi? Per le due squadre che vengono in ritiro durante i mesi estivi? Ne vale la pena?
E quello che stanno facendo lungo la strada che porta alle fonti? Vogliamo parlare di questo?
Ci ha fatto piacere vedere che in molti hanno letto, vuol dire che l’attenzione c’è, ma non è sufficiente ed è per questo che adesso ci rivolgiamo a tutti gli abitanti di Cervarezza, a noi che andiamo così fieri di esserlo, cerchiamo di far cambiare idea al Sindaco e a alla sua Amministrazione, in fin dei conti sono lì perché noi ce li abbiamo messi con il nostro voto e quindi non possono non ascoltarci.
Non lasciate che la nostra voce rimanga isolata, cerchiamo di fare in modo che l’Amministrazione, per una volta faccia un passo indietro, si accorga che la scelta fatta non rispecchia la volontà dei proprietari di Cervarezza (ovvero NOI), impedendo così l’abbattimento del poco verde che ancora ci resta.
(come per l'altra mail, essendo un gruppo di persone, vorremmo non fosse pubblicato il nome del singolo mittente)
Purtroppo le varie amministrazioni che si sono susseguite non sono state in grado di dare vita a piani regolatori seri in quanto i tecnici scelti ben poco hanno a che fare con i problemi del nostro territorio e anche ora ci sono ritardi nell’approvazione del Psc. Detto ciò possiamo ancora ritenerci fortunati a trovare imprenditori disposti ad investire e rischiare per dare più lustro e introito alla comunità di Cervarezza. Ultima cosa: mi pare che i castagneti intorno al paese dagli stessi proprietari sono stati abbandonati da tempo, pertanto ben venga un intervento immobiliare alla Tana: sarà più rispettoso della natura di quello che hanno fatto finora le varie generazioni di cervarezzini.
(Gabriele Ferrari)
Disponibile ad incontrare i cittadini
Davvero nessun risentimento per le opinioni espresse che mi sembra rientrino nella normale dialettica tra persone che su alcuni temi possono anche avere idee non coincidenti. Sono disponibile ad un incontro per ascoltare, approfondire e valutare i problemi posti all’attenzione dal gruppo di cittadini autori delle missive a @CRedacon#C.
(Alessandro Govi, sindaco di Busana)
Sono d’accordo con Gabriele Ferrari per quanto riguarda il nuovo PSC dell’Unione. Mi piacerebbe solo sapere quanti anni è che sono in ballo e soprattutto quanti soldi (anche nostri) hanno speso per arrivare ad avere adottato uno strumento urbanistico che a detta di tecnici e degli amministratori stessi è sbagliato in più punti… Addirittura si vocifera che si voglia riassegnare l’incarico ad altri professionisti proprio per correggere le cose sbagliate… Complimenti!!!
Per la seconda parte mi dissocio totalmente… Dire che un intervento di nuova edificazione alla Tana con parcheggi, urbanizzazioni e quant’altro rispetterà la natura più di quanto non faccia il bel castagneto che c’è già mi sembra una cosa fuori dal normale. Ok che in alcune zone attorno al paese i castagneti siano abbandonati, ma hai presente il lotto su cui vogliono costruire alla Tana??? Tutto ha fuorché dell’abbandonato.
Ciao.
(Marco)
Chiudere la stalla dopo che i buoi sono stati rubati…
“Montagna alternativa” ha sempre invitato i cittadini alla partecipazione amministrativa nei tempi e nei modi previsti dalla legge. Tutto ciò che si sta per realizzare nei pressi del Parco Tana di Cervarezza è il frutto di decisioni prese ai tempi che il sindaco ha indicato e che si sarebbero potute evitare se allora i cittadini avessero dato la loro partecipazione attiva ed indicazioni utili. Ora è troppo facile fare la politica romantica del paesello quando tutti gli atti formali sono stati istruiti; è come chiudere la stalla dopo che i buoi sono stati rubati. Chi possiede un terreno è nel suo diritto di utilizzarlo al meglio; per la comunità sarebbe forse stato meglio ampliare il parco… Ma per fare ciò ci vogliono i soldi e i suggerimenti prima che il piano regolatore o di fabbricazione fossero stati modificati. La critica riguardante “il campetto” nella zona sportiva di Cervarezza può essere plausibile, proprio perché quella struttura sapeva di acchiappavoti nella prossimità delle elezioni comunali. A tutti tutto è andato bene, noi di “Montagna alternativa” proseguimo a dire che non basta delegare, è necessario partecipare.
(Bruno Tozzi, gruppo di minoranza Comune di Busana)