Riceviamo e pubblichiamo, con una nota in calce.
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Nulla sembra cambiare in questo nostro Paese, che può essere l'Italia ma anche Castelnovo ne' Monti. Un cittadino, di buona volontà, si presenta per la quarta volta all'ufficio anagrafe per chiedere l'autorizzazione a posizionare un banchetto per promuovere ANTER, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, che contribuisce in modo sostanzioso ad AMREF, antica e prestigiosa ONG. (organizzazione non governativa) che agisce per l'assistenza medica alle popolazioni dell'Africa.
ANTER e AMREF sono riconosciute dallo Stato Italiano, con la qualifica di ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale).
Ebbene l'impiegato del (...) Comune di Castelnovo, di cui non voglio qui fare il nome, pretende un documento con tanto di certificato Onlus dal cittadino, altrimenti occorrono due marche da bollo e il pagamento dell'occupazione di suolo pubblico.
Alla faccia delle numerose leggi che impongono agli uffici pubblici di non richiedere documentazione al cittadino, quando la stessa può essere fornita direttamente da altro ente pubblico. Alla faccia del fatto che il dipendente pubblico è lì, pagato dai cittadini, per "agevolare" i cittadini stessi, non per vessarli. E che il cittadino, in questo caso, non sta chiedendo qualcosa per il suo interesse personale, ma è impegnato come volontario in un'organizzazione di utilità sociale.
Alla mia telefonata con richiesta di chiarimenti e con l'indicazione che l'elenco delle Onlus è ben visibile sul sito web dell'Agenzia delle Entrate, (anagrafe unica delle Onlus) con visualizzazione immediata che ANTER è una Onlus, l'impiegato mi risponde scocciato che "non ha tempo da perdere per vedere sul terminale e che Castelnovo è un piccolo paesino di montagna..." ecc. Come se fosse una giustificazione.
Insomma, è il cittadino che deve dimostrare, deve certificare, deve portare il documento, addirittura l'atto costitutivo della società, se no pagare con due marche da bollo, e l'occupazione di suolo pubblico ecc ... e via andare, che qui non abbiamo tempo da perdere! Ripeto, il responsabile del servizio impiegherebbe dieci secondi al massimo per controllare a questo link che AMREF e ANTER sono OnlusNLUS (vi consiglio di provare cliccando sui link http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/finanziaria/domanda+5+per+mille/2016/motore.htm?_cercaper=1 e http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/finanziaria/domanda+5+per+mille/2016/motore.htm?_cercaper=1).
Di solito si termina il racconto con una breve morale, io invece voglio lasciare al lettore farsi la propria, con una breve riflessione e una notizia finale: il sindaco Enrico Bini, informato da me su quanto stava accadendo al mio amico, si è immediatamente attivato, e di lì ad una mezz'ora, (miracolo!), il permesso per il banchetto a Castelnovo Monti è stato rilasciato, senza marche da bollo e ulteriori richieste di denaro. Grazie Sindaco!
Tutto è bene quel che finisce bene?
Un saluto,
(Alessandro Raniero Davoli)
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RISPONDE LA REDAZIONE - Quella segnalata dal lettore è un caso. Qualche tempo fa, ci pare di ricordare, a una nota associazione attiva per il mantenimento del punto nascite in montagna, venne richiesto di pagare il bollo e la tassa per occupare il suolo pubblico per raccogliere le firme e beneficio dell'ospedale. Anche in quella situazione si coinvolse l'amministratore di turno.
Riteniamo, però, che l'intervento dell'amministratore che si conosce di persona non può essere la soluzione del problema che, puntualmente, si ripropone: o si cambiano le regole, o si forma il personale (anche se crediamo che, in tal senso, qualcosa dovrebbe essere stato fatto a Castelnovo già da due anni) o, allo stesso, si dà mandato per discernere da caso a caso. In estrema ratio si sanziona lo stesso. Diversamente siamo alla vecchia politica del "ci penso io e parlo a chi di dovere".
Concordo con Redacon. Sembra la storia del Marchese del Grillo: “Io sono io e voi non siete un c….”. Chi conosce il politico può, gli altri invece no. Credo che bisogna semplicemente cambiare le regole, o tutti pagano o nessuno.
(Commento firmato)
Perfettamente d’accordo con la redazione. La frase finale “Tutto è bene quel che finisce bene?” Ha proprio quel significato. Sarebbe ora di far affiggere, in ogni ufficio pubblico, un cartello con su scritto: “Qui siamo al servizio dei cittadini”. In bella mostra, che sia la prima cosa che gli impiegati pubblici vedano entrando ogni mattina. Forse dopo un po’ comprenderebbero che lo stipendio gli viene pagato per fare, in primo luogo, proprio quello! Un saluto e grazie della pubblicazione.
(Alessandro Raniero Davoli)
Situazione bizzarra, visto che a noi anche dopo varie richieste ufficiali hanno sempre risposto che l’occupazione del suolo per i gruppi politici è a titolo gratuito, ma le marche da bollo vanno ugualmente pagate.
(Massimiliano Genitoni, M5S Castelnovo ne’ Monti)
Come ho già scritto a Davoli io non sono intervenuto col funzionario per cambiare la decisione. Il funzionario si è preso il tempo necessario per verificare se l’associazione richiedente aveva diritto o no. Penso che la redazione prima di esprimere un parere a giudizio dovrebbe verificare la notizia. I nostri funzionari sono preparati e sanno fare il proprio lavoro. Vorrei aggiungere un’altra risposta che riguarda il nostro qualificato servizio anagrafe. Qualcuno ha chiesto spiegazioni perché da sabato 21 maggio non si poteva più firmare per il referendum sulla legittima difesa: è successo perché i promotori del referendum hanno chiesto l’invio dei moduli firmati una settimana prima perché altrimenti non sarebbero riusciti ad assemblare e consegnare le firme entro il 31.
(Enrico Bini)
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NOTA DELLA REDAZIONE: La redazione non ha espresso giudizi, ha pubblicato quanto ricevuto da un cittadino.
Il dipendente pubblico lo sa che è al servizio dei cittadini, non c’è bisogno di affiggere nessun cartello, come lo sono il macellaio, il panettiere, l’idraulico, il muratore, il medico, ecc., tutte figure che devono fare bene il proprio lavoro e che anche loro sono pagati dal cittadino. Ciascun lavoratore segue le regole e le istruzioni che vengono impartite e che ovviamente vanno seguite: se io, muratore, non lavoro bene, il muro crolla, e così via. Questo per dire che anche i pubblici dipendenti hanno delle regole imposte dall’alto e che vanno seguite, poi la discrezionalità si può applicare dove si riesce, ma demandare sempre ad altri ciò che dobbiamo e possiamo fare noi è solo polemica inutile. Le disposizioni non si cambiano agli sportelli, vengono impartite dall’alto e c’è una bella differenza. Poi, che ne sa il signor Davoli dell’impiegato in questione? Può essere una persona migliore di come viene descritta e che la sua risposta sia frutto di un contesto o di una situazione che in quel momento prevedeva una risposta del genere. Comunque il problema è stato risolto, mi sembra, e… con le solite conoscenze, come spesso succede.
(C.)
Signor “C.”, in realtà il problema non è stato risolto come descritto (con quella che lei pensa sia una raccomandazione del “politico di turno”). Il sindaco Enrico Bini ha letto il mio sms, mi ha risposto, ma mi ha poi fatto sapere, dopo la pubblicazione della mia lettera, che non aveva fatto in tempo a intervenire. È stato onesto, non si è voluto attribuire un merito non suo, pochi sono i politici che avrebbero fatto lo stesso. Semplicemente l’impiegato in questione ha compreso quanto gli ho detto al telefono, ci ha riflettuto sopra, ha controllato sul link internet che Anter fosse realmente una onlus e ha applicato la legge. Alle onlus non si addebitano spese erariali come le marche da bollo (Genitoni, al contrario che ad altre associazioni e ai movimenti politici). Io non voglio giudicare il singolo impiegato, sicuramente una brava persona, forse un po’ impaziente, ma voglio indicare che è il sistema burocratico e magari l’organizzazione degli uffici pubblici che non funziona. Il mio amico M.C. è dovuto andare quattro volte presso lo sportello per ottenere qualcosa a cui aveva diritto già la prima volta. Ed è una partita IVA (se lei sa cosa significa) che ha i suoi impegni di lavoro. Il paragone con il macellaio, il muratore o il panettiere non regge. E sa perché? Perché se quelli fanno male il loro lavoro io smetto di pagarli e vado da un’altra parte, l’ufficio pubblico, che ho già pagato in anticipo con le tasse, invece no, non lo posso cambiare, vige il monopolio! Ma che glielo dico a fare. Buona giornata.
(Alessandro Raniero Davoli)