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Si conclude la querelle tra Comastri e Benassi su Emilio Schenetti

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Riceviamo e pubblichiamo su semplice richiesta del sig. Paolo Comastri.

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Oggetto: Querela Ettore Benassi

Reggio Emilia, 29.2.2016

Il sottoscritto Ettore Benassi in relazione all’articolo comparso su Redacon 17.2.2014 a commento del decesso di Emilio Schenetti in cui veniva riportata la frase: “ *gli avvoltoi che lo hanno condannato alla gogna mediatica ora hanno anche il suo cadavere* “ sono a precisare che detta affermazione non era riferita a Paolo Comastri e mi rammarico del disagio recatogli a seguito della pubblicazione di quanto sopra.

La presente dichiarazione verrà divulgata ai seguenti organi di stampa:
“L’Alpino”
"L’Alpino Reggiano"
A tutti i capigruppo della Sezione di Reggio Emilia
Redacon
Sono a conoscenza della facoltà del sig.Comastri di far pubblicare la presente dichiarazione

Avvocato A. Fornaciari / Benassi Ettore

Paolo Comastri / Avvocato A. Pellegrini

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Questo è il testo siglato lunedì 29 febbraio u.s. presso il Tribunale di Reggio Emilia da Ettore Benassi, assistito dall’avvocato A. Fornaciari, e da Paolo Comastri, assistito dall'avvocato A. Pellegrini.

La vicenda è nota e si riferisce alla querela da me presentata contro Ettore Benassi dopo la pubblicazione, a firma Ettore Benassi, il giorno dei funerali di Emilio Schenetti del “post” sul giornale on line Redacon “ *gli avvoltoi che lo hanno condannato alla gogna mediatica ora hanno anche il suo cadavere* “.

Frase allucinante, lesiva in ogni caso della dignità e dell’onorabilità, frutto di una vera propria campagna diffamatoria ordita ed alimentata nei miei confronti da mestatori di infimo rango all’interno dell’Ana che in tutte le sedi pubbliche ed associative mi identificavano come “il male assoluto” della Sezione ANA di Reggio Emilia; peraltro fin dalla vicenda giudiziaria che coinvolse Emilio Schenetti, con tutti gli organi di informazione a dare, ovviamente, risalto ad un fatto di cronaca di notevolissima rilevanza mediatica, venni additato come l’organizzatore occulto di questo battage giornalistico da me ordito “contro” Emilio Schenetti ed in subordine gli Alpini.

Come se qualsivoglia individuo dotato di normali capacità intellettive potesse ritenermi davvero non solo capace ma in grado di poter gestire così a mio piacimento l’intero mondo reggiano dell’informazione.

Di più; in quel clima tantissimi, sempre fomentati dai quei mestatori di cui sopra, in occasione del decesso di Schenetti commentavano pubblicamente su come il mio comportamento “contro” Schenetti, e la “dimostrazione” era la campagna di stampa da me ordita contro di lui (!!!???), fosse all’origine della sua scomparsa.

Tutto ciò spiega e giustifica la mia querela a Ettore Benassi che quel 17 febbraio 2014 rivestiva pure la carica di consigliere della sezione ANA di Reggio Emilia.

Ora con questa ammissione di responsabilità e colpa da parte di Ettore Benassi ritengo chiusa la questione; detto in altri termini ho “vinto” ma non ho voluto “stravincere”.

Se non avessi accolto le peraltro pressanti richieste di Benassi per una composizione “amichevole” della causa si sarebbe arrivati con tutta probabilità ad una sentenza penale di colpa dalle conseguenze estremamente gravi e negative per lui.

Ho ritenuto opportuno evitargliele, davvero convinto e sereno della scelta fatta.

In caso contrario mi sarei adeguato, o dovuto adeguare… alla cattiveria, alla malvagità, alle menzogne, proferite per giunta ben sapendo di mentire, ed alla perfidia che tanti hanno utilizzato nei miei confronti.

Tutto ciò non fa parte, che piaccia no agli ipocriti dispensatori dei valori dell’"alpinità”, del mio bagaglio etico, culturale, umano e, orgogliosissimamente, di Alpino!

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