Home Cronaca A Cerreto Laghi non si pagano da anni i terreni espropriati per...

A Cerreto Laghi non si pagano da anni i terreni espropriati per il Palaghiaccio (e non solo)

8
9

Riceviamo dall'Ufficio Stampa della Provincia e pubblichiamo.

-----

Il Cerreto è un luogo ideale per un forte richiamo turistico, ma a discapito dei proprietari del luogo.
Ho sempre pensato che la proprietà privata fosse un diritto inalienabile per chi la possiede. Ma ciò nonsembra essere vero in egual misura per tutti i cittadini, soprattutto perquei proprietari che hanno terreni adiacenti al palaghiaccio e alle piste.
E' vero che in caso di pubblica utilità le amministrazioni possono espropriare terreni ai privati cittadini per costruire ciò che serve alla comunità, ma è altrettanto vero che da molti anni è stato chiarito che i terreni in questione debbano essere pagati al giusto prezzo di mercato per poter esercitare tale diritto.
Avete presente quanti anni sono passati dalla costruzione del palaghiaccio?
Ebbene i proprietari del terreno aspettano tuttora che gli venga riconosciuto il giusto indennizzo dell’esproprio subito.
Come sempre la montagna va bene solo come vacca da mungere, mentre i diritti vanno a farsi benedire.
Ma non è tutto qui, infatti tra i proprietari del terreno adiacente al palaghiaccio vi è una signora che si trova nelle condizioni di essere nuovamente espropriata di una parte consistente, per far posto al camposcuola progettato dal Comune di Collagna, con il supporto della Provincia.
Avendo già impugnato l’esproprio per vie legali da parte del padre scomparso due anni fa, vi era stato un tentativo di accordo con le parti pubbliche, in cui la signora chiedeva la concessione a poter costruire un complesso residenziale in controparte, come risarcimento per le cause passate, nonché quelle presenti, concedendo inoltre a proprie spese, una pista elisoccorso, un punto medico, una sala polivalente, nonché garage e parcheggi a servizio del palaghiaccio.
Ebbene, la motivazione del rifiuto sembra essere l’impossibilità di poter togliere piante per far posto alla costruzione.
Ora, delle due l’una: o in quella zona non si possono rimuovere piante - ma questo dovrebbe valere anche per ciò che io definisco quello scempio ambientale, costruito da Unieco, che di piante ne ha tolte parecchie, così come per la strada che è stata costruita nel bosco - oppure i vincoli non valgono nemmeno per i privati cittadini, che forse meritano almeno il rispetto di essere risarciti nei tempi dovuti.
Se poi consideriamo che il camposcuola, progetto già presentato dalla
Provincia, troverebbe soluzioni alternative senza necessità di espropriare di nuovo la proprietà privata, continuo a chiedermi se in città accadrebbe la stessa cosa.

(Romano Albertini, consigliere provinciale della Lega nord)

9 COMMENTS

  1. Importante la chiarezza…
    L’esproprio per pubblico interesse va ovviamente pagato al giusto prezzo e in tempi ragionevoli, su questo non ci piove. Se ciò non è avvenuto, giusto ricorrere in giudizio. Non mi convince però quel passaggio in cui la proprietà privata chiede la concessione a costruire un complesso residenziale… Mi piacerebbe sentire tutte le campane… Il complesso commerciale e residenziale Punta Lago è in centro, davanti alle piste: aspettiamo sia finito prima di definirlo mostro… Senz’altro una galleria con 20 fondi commerciali potrebbe rappresentare un valore aggiunto per una località turistica che vuole crescere e attirare turisti. Il campo scuola è una priorità assoluta; come dare impulso alla disciplina sciistica nelle stazioni d’Appennino senza un adeguato campo scuola? Cerreto Laghi ha belle piste e richiama tanta gente ma ha questo grosso handicap. Creare un campo scuola nei pressi del palaghiaccio collegando lo stesso alla pista zero per permettere anche di decongestionare il centro dal traffico e dagli ingorghi vicino al lago nelle domeniche invernali è divenuta ormai una priorità assoluta: sempre che l’intenzione sia quella di voler richiamare in Appennino i turisti, creando conseguentemente occupazione e ricadute economiche per la montagna stessa. Poi se vogliamo discutere degli alberi da tagliare come se togliendo proprio quelli si dovesse rovinare la montagna o il Parco, beh, allora lasciamo stare tutto così com’è consapevoli che progressivamente il turismo invernale e quindi il suo indotto si allontaneranno sempre di più dal nostro Appennino per cercare altrove… Magari un semplice campo scuola!!!

    (Commento firmato)

  2. Espropri Cerreto Laghi. Risposta al consigliere provinciale Romano Albertini
    Quanto scritto dal consigliere provinciale Romano Albertini contiene numerose inesattezze. Sarebbe opportuno, prima di scrivere cose non corrispondenti alla realtà, documentarsi, consultando gli atti disponibili presso i competenti uffici comunali.

    (Ugo Caccialupi, sindaco del Comune di Collagna)


  3. Rispondo al commento del signore anonimo, dicendo che intanto dovrebbe firmarsi: ha paura di qualcosa? Vuole spiegazioni? Venga da me, la proprietà dei terreni è mia, non sua. Sarebbe contento che lo espropriassero di circa 14 mila mq. di terreno senza avere niente in cambio? A disposizione, caro signore o signora, per qualsiasi chiarimento, se ha il coraggio di farsi vedere.

    (Maria Pia Bertocchi)

  4. Firmo con piacere…
    Sig.ra Maria, sono Miriano Monnanni, ho casa a Cerreto Laghi e sono vostro abituale cliente. Non capisco però la sua reazione; semplicemente ho commentato l’articolo precisando come sarebbe opportuno sentire sempre le 2 campane; tra l’altro il commmento del sindaco Caccialupi conferma in pieno questa mia osservazione.
    In merito alla sua proprietà e all’esproprio di cui lamenta risarcimento, se legge bene ho cominciato il mio commento precisando proprio come sia doveroso e giusto espropriare per fini pubblici (Palaghiaccio) al giusto prezzo di mercato, per cui trovo fuori luogo la sua reazione.
    Non avevo capito il passaggio dell’articolo in cui si precisava come “la Signora” (senza fosse fatto il nome) avesse tentato una conciliazione con annessa richiesta di concessione per costruire un complesso residenziale; tuttavia, visto che non ho certamente paura, tantomeno mi manca il coraggio, se riterrà opportuno potrà dirmi tutto di persona, magari quando verrò a servirmi nei suoi locali.
    Nel frattempo spero sempre in cuor mio di vedere un giorno il campo scuola a Cerreto Laghi, mi dispiacerebbe cambiare località sciistica per questo motivo. Tra l’altro alla lunga se molti altri turisti cambiassero destinazione alla fine sono convinto dispiacerebbe anche a Lei, non fosse altro perchè rappresentiamo la clientela del Cerreto…
    Saluti.

    (Miriano Monnanni)

  5. Al Sig. Monnanni e al Sig. Fignani
    Tengo a precisare che non sono la Sig.ra Maria dell’alimentari; infatti in più ho Pia. Visto che tutti e due frequentate il Cerreto sono disposta ad incontrarVi. Intanto però devo dire che non sono d’accordo con il Sig. Fignani: il Cerreto sarà anche di tutti ma i terreni sono i MIEI. Saluti.

    (Maria Pia Bertocchi)

  6. Conti senza oste
    Il campo scuola al Cerreto non verrà mai realizzato, decongestionare il traffico più a valle farà perdere la leadership a tutti i ristoranti/bar dalla “magnifica” vista lago… E poi i soldi chi li stanzia? La società non ha nemmeno gli occhi per piangere… e i verdi e i rossi del Parco? Di certo non saranno d’accordo… i faggi sono in via d’estinzione…. Andiamo avanti così, spremiamo il limone, tanto qualche gocciolina continua a venire giù per tutti, politici compresi.

    (Imero Bertocchi)

  7. Chiarimenti all’articolo apparso il giorno 4.2.2010
    Mi chiamo Maria Pia Bertocchi, sono nata e cresciuta a Sassalbo, risiedo a Cerreto Laghi e scrivo questa lettera affinché si faccia chiarezza in nome DELLA VERITA’, che ritengo ineludibile se si vuole uscire da un problema che si trascina da oltre vent’anni.
    Con questa mia esternazione vorrei stimolare l’Amministrazione a riportare questo problema al centro dell’attenzione, perché non è solo un problema dei Bertocchi ma è un problema di molti (campo scuola, strada sopra il palaghiaccio, ecc. ecc.). Pertanto autorizzare il nostro comparto (del quale non sono la sola proprietaria) denominato -C6- non è una forzatura come si potrebbe pensare, ma è l’attuazione di una previsione inserita nel P.R.G. comunale da più di venticinque anni, oltre che rispettare un diritto acquisito dai proprietari. La storia del nostro comparto -C.6- previsto nel P.R.G. e approvato dalla Regione Emilia-Romagna nel 1983, ma non attuato in quanto l’entrata in vigore nel 1985 della legge Galasso aveva bloccato tutti gli interventi di espansione (C2-C3-C5 e il nostro C6) tranne il C1 e il C4 che erano già stati approvati dall’Amministrazione comunale e successivamente realizzati (condominio l’Alpina: C1 – condominio la Baita C4) fino a quando la Regione Emilia-Romagna non avesse approvato il Piano paesaggistico. Dopo l’approvazione del Paesaggistico e l’inefficacia del Piano del Parco in quanto non approvato, per decadenza dei termini, ho notato che tutti i comparti (C2-C3-C5) dopo aver espletato l’iter approvativo sono ripartiti, il nostro C6 no. La motivazione del diniego è stata la seguente: essendo zona boscata non è possibile autorizzarlo; ora mi chiedo, come è possibile autorizzare i comparti sopra descritti, che erano nella solita situazione del nostro C6? Premetto che sono felicissima vedere che al Cerreto si investe e che il mercato immobiliare è vivace e che la località è ambita e credibile, ma non so capacitarmi di questa discriminazione nei confronti dei proprietari del C6 (in quanto regolarmente inserito nel nuovo P.R.G. approvato e riconfermato dal Comune di Collagna e Regione Emilia-Romagna nel 2000, mai autorizzato a causa di una norma forestale del 2001, la quale impedisce il taglio degli alberi nelle zone d’espansione, presa però in considerazione solo per il nostro comparto). Rimango della convinzione che dovremmo essere trattati come gli altri perché le istituzioni pubbliche non possono fare figli e figliastri. Se è stato confermato un diritto, o meglio una previsione anche nel nuovo P.R.G., tanto è vero che sia io che una mia cugina, a seguito purtroppo di due lutti, abbiamo pagato la successione come terreno fabbricabile; non comprendo perché si insista nel negarlo. L’Amministrazione di Collagna, incomprensibilmente, ancora una volta, dopo aver espropriato il terreno del palazzetto del ghiaccio (ancora da pagare), ci ha espropriato il terreno per la realizzazione della strada sopra il palaghiaccio e NON COMPLETATA (finisce dentro il bosco, è stata anche asfaltata e ovviamente non utilizzata), anch’essa non pagata ed ora coerentemente al loro comportamento insistono per espropriare altro terreno di nostro proprietà per la realizzazione di un campo scuola in zona naturalmente boscata, però si dichiara la pubblica utilità infischiandosene dei legittimi proprietari. Noi non chiediamo altro che il rispetto degli strumenti urbanistici da loro approvati ma a noi non riconosciuti. Sono sorpresa nel sentire rimarcare fortemente il problema del taglio degli alberi. Da noi ci sono fin troppi alberi e ritengo che questa norma rigida che blocca ogni tipo di espansione e sviluppo vada rivista, certo non è un problema mio ma in momenti di crisi una località come la nostra che ha ancora spazio per potenziarsi e consolidarsi almeno fin che c’è domanda, bisognerebbe dargli maggiore attenzione. Io credo che il Comune e gli enti sovracomunali dovrebbero guardare con soddisfazione questa richiesta di espansione, da loro stessi approvata, impegnandosi ad autorizzare il comparto naturalmente nel rispetto delle leggi e dell’ambiente ma soprattutto nel rispetto delle persone e nel diritto dei legittimi proprietari che hanno loro stessi contribuito allo sviluppo di questo territorio senza nessun riconoscimento.
    In fede.

    (Maria Pia Bertocchi)