Home Cronaca “Servirebbero controlli anche sulla carne di cervo”. Lo scrive Romano Albertini

“Servirebbero controlli anche sulla carne di cervo”. Lo scrive Romano Albertini

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Riceviamo dall'ufficio stampa della Provincia e pubblichiamo.

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Le regole, a volte nascondono strane varianti: sarei curioso di sapere quanti cittadini sono al corrente del fatto che la carne di cervo servita nei ristoranti può essere acquistata direttamente dai cacciatori abilitati alla selezione degli ungulati, senza passare da un logico controllo della carne stessa tramite analisi, come prassi per qualunque altro tipo di selvaggina.
Considerato che in tutta la Montagna non vi è un macello autorizzato alla lavorazione di questo tipo di carni, e conseguente smaltimento adeguato degli scarti, sarà mia premura chiedere alla Provincia attraverso un'interrogazione il perché di una situazione in cui risulta evidente la possibilità di poter generare allarme sociale.
Ammesso che la legge lasci la possibilità, in via eccezionale, di poter applicare regole diverse per questo settore, consapevole che comunque la responsabilità di questo tipo di selvaggina ricade sull’amministrazione provinciale, mi chiedo come mai non sia ancora stata presa la decisione di individuare un macello, possibilmente nella zona montana, in tempi brevi.
Considerato che la previsione di abbattimento degli ungulati in eccesso,per un giusto equilibrio dell’ecosistema della selvaggina, risulta essere intorno ai 10.500 capi, seppur consapevoli che buona parte di questo numero non segua lo stesso itinerario di vendita, non si ritiene giusto risolvere la questione in modo urgente, considerato il pericolo a cui vengono esposti gli ignari cittadini?
Convinti di mangiare cibi accuratamente controllati, senza mettere in discussione l’esperienza e la bravura dei cuochi nel preparare questi gustosi piatti nei ristoranti specializzati, ritengo sia comunque necessaria una soluzione, dando così risposta ad un altro quesito, non certo di secondaria rilevanza: che fine fanno le decine di quintali di scarti?
Essendo infine al corrente di una struttura disposta ad acquistare gli ungulati, compreso il ritiro di tali animali e il relativo smaltimento degli scarti, chiederò un impegno alla Provincia affinché provveda al più presto alla risoluzione del problema, convinto di dare un utile supporto anche a chi pratica la doverosa selezione di questi animali, sapendo di poter contare su di una struttura abilitata al ritiro di tutti i capi abbattuti.

(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega nord)

1 COMMENT

  1. Smaltimento rifiuti scarti macellazione cacciagione
    Colgo l’occasione per segnalare che il gruppo cacciatori di Collagna ha un proprio macello (non so se autorizzato) e per lo smaltimento dei rifiuti usa il cassonetto dei rifiuti domestici. Io ho segnalato la situazione in Comune, ai vigili provinciali, che hanno fatto un sopralluogo e verificato con foto la situazione; ma mi è stato detto che non hanno potuto fare nessuna azione per evitare che continuassero a farlo. Il Comune, nonostante la segnalazione dei vigili provinciali, non ha fatto niente, spero che queste righe riescano a muovere qualcosa.
    Aggiungo, anche se ovvio, che nel periodo estivo durante la caccia di selezione in vicinanza del bidone si può immaginare quali odori ci possano essere; penso che questo sia anche un problema di igiene pubblica.

    (Luigi Borghesi)