Riceviamo dal Comune di Castelnovo ne' Monti e pubblichiamo.
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“La Comunità Montana e, in questa fase, in particolare il Comune di Castelnovo ne' Monti stanno lavorando assiduamente in modo congiunto per arrivare al più presto a concretizzare il progetto del nuovo canile comprensoriale: siamo consapevoli che è ormai una priorità, e siamo al lavoro sull’individuazione della migliore localizzazione”.
Così interviene sul tema, molto dibattuto in questi giorni, della necessità di una struttura di accoglienza per i cani il Presidente della Comunità montana, Sara Garofani.
L’Ente sta portando avanti il progetto del nuovo canile sin dalla chiusura della precedente struttura comprensoriale, che si trovava in territorio villaminozzese e che non era più a norma.
“Concordo con quanti in questi giorni hanno affermato che è necessario accelerare l’iter per realizzare la nuova struttura –continua il Sindaco di Vetto-, ma vorrei rimarcare che non siamo fermi con le mani in mano, stiamo anzi lavorando sul tema con costanza. Direi che ci sono al momento alcune zone individuate che presentano caratteristiche ideali per la collocazione, ovvero una centralità rispetto a tutto il comprensorio appenninico, una buona distanza da qualsiasi abitazione, e nel contempo una facile e comoda accessibilità, perché siamo consapevoli che per essere funzionale e stimolare le adozioni il nuovo canile dovrà essere agevolmente e rapidamente raggiungibile dalle principali arterie stradali”.
Prosegue la Garofani: “Del resto gli Enti locali della montagna sono i primi a volere a disposizione una nuova struttura in tempi brevi: basti dire che, tra convenzioni con le strutture della pianura alle quali attualmente deferiamo i randagi, e spese per il recupero, sul queste voci i 13 comuni della montagna nel 2009 hanno speso complessivamente 230 mila euro. Non posso comunque non concordare con Massimo Becchi di Legambiente quando coinvolge sull’argomento del randagismo anche la responsabilità dei padroni e proprietari di cani, che a volte dimostrano di liberarsene con molta leggerezza. Intendiamo incrementare i controlli anche in tal senso, sull’applicazione del chip e l’iscrizione all’anagrafe canina, che a termini di legge è obbligatoria, e ove possibile risalendo ai responsabili di abbandoni, perché tali comportamenti sono fonte per noi di grandi problemi”.
Al momento ci sono alcuni siti che il Comune di Castelnovo sta valutando attentamente sul proprio territorio, alcuni dei quali rispondono pienamente alle necessità che il nuovo canile richiede.
Si conta di arrivare rapidamente ad una scelta definitiva così da poter andare all’appalto in tempi rapidi, probabilmente già in primavera.
Alcune ipotesi riguardano infatti terreni demaniali, il che comporterebbe oltre ad un risparmio economico, anche un accorciamento dei tempi per l’acquisizione.
Valutiamo le priorità
Senza nulla togliere al rispetto per gli animali randagi, ma dire che il canile è una priorità credo sia un affronto alla vita umana. Le migliaia di morti per il terremoto e le disastrose conseguenze per le persone rimaste credo siano una vera priorità. Sarebbe certamente più positivo ed umano, per una società CIVILE, devolvere i soldi stanziati per il nuovo canile alle popolazioni toccate dalle tragedie.
Valutate voi (amministratori) cosa è più prioritario, in questo momento.
(Fabio Leoncelli)
Raccontiamo dei tempi finora impiegati
Sarebbe giusto e doveroso raccontare a tutti quanto tempo è che si discute e si programma questa struttura. Io sono entrato in Comune a Ligonchio in qualità di sindaco nel giugno del 2004: allora ho imparato che lo studio del nuovo canile era già in corso così come le trattative dell’allora assessore all’agricoltura per l’individuazione del sito. Già da allora era disponibile il contributo regionale di, se ben ricordo, circa 150.000 euro.
L’attuale presidente della Comunità montana era ed è come me a conoscenza di quanto sopra. Speriamo che quel lavorare “assiduamente” dichiarato sia tale da non fare trascorrere altrettanti anni prima di poter beneficiare di questa struttura.
Va ancora bene che quei 13 sindaci che hanno speso 230.000 euro nel 2009 sono tutti pressochè allineati altrimenti…
(Ilio Franchi, capogruppo minoranza di Ligonchio)
Complimenti a Leoncelli per un intervento fuori tema, fuori luogo e fondamentalmente insensato. Seguendo le sue indicazioni non si dovrebbero più fare strutture sportive, culturali, viarie, dato che sicuramente tutto di fronte alla vita umana ed alla sua tragedia passa in secondo piano… La tragedia di Haiti mi sembra sinceramente un pretesto un pò bieco per fare polemica. Interventi caritatevoli ed umanitari è giusto siano lasciati alla sensibilità personale di ciascuno, non a scelte amministrative dato che gli amministratori debbono rispondere dei soldi di tutti.
(Commento firmato)
Priorità
Pur non conoscendoti dico… BRAVO LEONCELLI. Credo sia opportuno riportare i termini del problema e del discorso in ambiti di legittima appartenenza… Priorità il canile, ma per i cani o per chi sta facendo tanto baccano per averlo?… Vi metto qualche pulce nell’orecchio… chi è che sta facendo tanta confusione… Provo a mettere tre risposte e voi scegliete quella che ritenete giusta.
A) Quelli che gestivano il canile in precedenza e sanno quanti soldi girano (da bilancio Comunità montana, riconosciuti ai volontari che gestivano la struttura sono stati elargiti fra il 2004 e il 2008 ben 708.650 euro + probabilmente i costi sostenuti dai 13 comuni per le singole competenze); alla faccia del volontariato!!!!!!
B) Quelli che potrebbero fare la cresta qua e là in fase di costruzione e appalto nella gestione.
C) Coloro che hanno solo a cuore la salute degi animali.
Accidenti, le risposte giuste potrebbero però essere 2. Ma ditemi in montagna le priorità non potrebbero essere rimettere a posto un po’ le strade per permettere a chi lavora di non dover perdere tanto tempo in percorsi alternativi. Non potrebbe essere la promozione turistica del territorio? Non potrebbe essere creare dei percorsi turistici per anziani e disabili? Non potrebbe essere dotare la nostra montagna di un’altra caserma dei pompieri? Non ne ho idea di quante altre cose potrebbero esserci, ma dire che il problema dei randagi è PRIMARIO!!! Nei primi articoli comparsi si parlava di branchi di randagi famelici e aggressivi dai quali doversi difendere, gli ultimi ritrovati non superano i 7 mesi di età… Alla faccia delll’aggressività… dei quali addirittura alcuni chippati e quindi smarriti e non abbandonati o randagi. Chi voleva visibilità credo ne abbia avuta a sufficienza; per il resto spero che il buon senso e la capacità di discernimento degli amministratori possa fare il suo corso. Ribadisco inoltre che i 150.000 stanziati non servirebbero assolutamente a niente. Un canile a norma oggi costa come impianto 2.000.000 di euro… Possibile vederlo a Colombarone (frazione fra Magreta e Modena). Chi ce li mette gli altri 1.850.000? Amici della montagna, preparatevi a mettere le mani in tasca, perchè per il beneficio di pochi (e non sto parlando di cani) il conto lo presenteranno a tutti… Grazie ancora, Fabio.
(Giovanni Marmiroli)
Troppe priorità, non tali
Troppo spesso nella montagna reggiana si indicano come priorità problemi che priorità non sono. Se infatti il canile fosse stata priorità già sarebbe dovuto essere, come dicono montanari che conoscono la questione, stato costruito in un luogo acquistato e poi abbandonato. Credo che Leoncelli voglia dire che tra le necessità umane e quelle canine debbano avere la priorità quelle umane. Qui in montagna ci sono operai disoccupati ed in cassa integrazione, ma gli enti pubblici, invece di favorire queste persone, preferiscono costruire fontane o canili che potrebbero anche aspettare. A buoni intenditori poche parole.
(Bruno Tozzi, capogruppo Pdl Comunità montana)
A proposito di… comprensoriale
Una domanda sorge spontanea, e spero che qualche amministratore voglia rispondere a questo mio dubbio. Vista la nuova legge sui riordini delle comunità montane, non sarebbe opportuno aspettare per la scelta del sito? Si rischia di “battezzare” un canile comprensoriale per la Comunità montana dove questa non ci sarà più. Con il rischio poi che i “comuni montani” debbano rifarsi un nuovo canile.
(MB)
L’uomo e gli animali
Siamo capaci di distinguere a chi dei due e data l’intelligenza per distinguere il bene dal male, ciò che e buono e ciò che non lo è? Ma riusciamo ancora a distinguere tra cosa è più importante e cosa dovrebbe essere normale attività? Certo che se la Comunità montana non riesce dopo 4 anni a risolvere il piccolo problema del canile comprensoriale viene da pensare che forse è proprio inutile e le cose inutili vanno abolite tutte.
(Marino Friggeri)
P.S. – Un’idea: se affidassimo il tema canile comprensoriale alle associazioni che si occupano della caccia? Mi pare che esistano già sparse per la montagna gestioni plurime di ambienti dove vengono mantenuti i cani da caccia di diversa proprietà.