Per anni lui e la figlia minorenne hanno subito vessazioni, insulti e violenze da parte della moglie che diveniva maggiormente violenta dopo l’uso smodato di bevande alcoliche, da cui dipendeva.
Nella speranza di una soluzione e per salvaguardare il nucleo familiare non ha mai sporto denuncia ma l’auspicato ravvedimento non è mai arrivato. Anzi la situazione è andata peggiorando tanto che l’uomo, esausto e soprattutto preoccupato per la figlia minorenne, si è rivolto ai carabinieri di Carpineti raccontando l’inferno in cui lui e la figlia erano costretti a vivere, tanto da spingere la ragazza a dormire con un coltello sotto il cuscino, nel timore di aggressioni notturne da parte della madre.
Gravi e inauditi episodi di violenza per i quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Carpineti hanno denunciato alla Procura reggiana una donna 47enne residente in un comune dell’Appennino reggiano accusata dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Il sostituto titolare dell'inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l'applicazione nei confronti della donna della misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento all'abitazione prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 500 metri dai suoi congiunti.
Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Carpineti che avevano denunciato la donna. Oltre alle esplosioni d’ira con danneggiamento di mobili e arredi, alle quotidiane offese e minacce la donna frequentemente usava violenza nei confronti dei congiunti. In un occasione ha cercato di gettare al marito acqua bollente ed in un'altra circostanza gli ha lanciato un bicchiere in vetro causandogli un taglio frontale giudicato guaribile in 8 giorni.
Minacce con la cintura e schiaffi sin da piccola ala figlia per poi nell’ultimo anno vederla prendere per i capelli la ragazzina e sbattergli la testa ripetutamente contro il pavimento.
Gravi episodi quelli denunciati dall’uomo che riscontati dai Carabinieri di Carpineti che hanno condotto le indagini hanno visto la Procura reggiana richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il citato provvedimento di natura cautelare che ieri è stato eseguito dai Carabinieri di Carpineti che hanno posto fine alle violenze della donna.
Quello che mi chiedo,è se si poteva fare qualcosa e non si è fatto.Nel senso che se si sapeva che la signora aveva un problema non si sia pensato a farla seguire nelle strutture giuste.Con terapie familiari etc.Mi dispiace che nelle vicinanze del Natale una famiglia,invece di festeggiare è costretta ad isolarsi da un suo membro importante.Speriamo in un futuro migliore soprattutto per la ragazzina che ha vissuto nel terrore in quegli anni dove doveva divertirsi e non avere pensieri di questo genere.Un augurio anche a questo papà- marito che per tenere in piedi la sua famiglia ha dovuto fare i salti mortali.Un augurio che possiate in futuro ritrovare la serenità che fino ad ora vi è mancata.Buon Natale ed un migliore anno nuovo!
(dubbiosa)
Ma come si fa a pensare che papà e figlia non abbiano tentato ogni cura… Solamente avendo sopportato questi dolore in silenzio!!! Certi malati… non si fanno curare… e se ti imbatti in loro… devi solo subire… e quindi abbandonare con dolore!!! Si dovrebbe capire…
(Maria)
Allora non c’è scritto sull’articolo che in verità la figlia e il padre hanno cercato di aiutarla ma la donna non voleva togliere questo problema!
(Cate)