Dodici giorni per il gruppo di 15 camminatori e sei giorni in bicicletta per i 6 appassionati di ciclismo: questo il tempo impiegato per percorrere la Via Matildica del Volto Santo dai pellegrini partiti insieme da Mantova lo scorso 19 agosto.
Quasi 300 Km lungo la via che gli antichi pellegrini del nord Europa percorrevano per giungere a Roma, seguendo la rinnovata Via Matildica del Volto Santo, tra pievi, castelli, mulini ad acqua e molto altro: un'immersione a 360° nella storia, tra cultura, religione e natura.
Tanta l'accoglienza che i pellegrini hanno potuto sperimentare: prima di tutto della gente comune, dei negozianti dei borghi attraversati, dei gestori dei punti di pernottamento e ristoro.
“Siamo molto contenti dell'esperienza vissuta dai partecipanti al pellegrinaggio promosso anche quest'anno dalla locale Polisportiva di Montalto in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Vezzano sul Crostolo e il gruppo Amici del Cammino di San Pellegrino – ha dichiarato Mauro Bigi, sindaco di Vezzano sul Crostolo – L'entusiasmo per l'accoglienza ricevuta che ha colpito tutti credo che sia frutto del progressivo familiarizzare degli abitanti dei luoghi attraversati dalla Via Matildica del Volto Santo con il crescente passaggio di pellegrini da Mantova a Lucca”.
Un'accoglienza particolare quella del parroco della Basilica Concattedrale di Sant'Andrea a Mantova che alla partenza ha benedetto i pellegrini dinanzi ai Sacri Vasi con le reliquie del Sangue di Cristo e del parroco della Cattedrale di San Martino a Lucca che all'arrivo ha condotto il gruppo nella visita alla chiesa e per un momento di raccoglimento dinanzi al Volto Santo, crocefisso ligneo al centro di una diffusa venerazione in tutta Europa sin dal Medioevo.
“Tanti i momenti forti che abbiamo vissuto come pellegrini – ha dichiarato Giuseppe Sassi, tra i primi promotori del Cammino in seno alla Polisportiva Montalto. – Siamo rimasti particolarmente colpiti ma soprattutto emozionati dal tanto interessamento e dalle tante domande che ci hanno accompagnato lungo il cammino. Due esempi tra tutti: l'entusiasta accoglienza a Tabellano di Suzzara nonché da parte del frate francese che gestisce il dormitorio a Cascio in Garfagnana”.