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Brillante operazione dei Carabinieri di San Polo

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Dormiva nel letto della sua abitazione quando, destata da rumori, si accorgeva della presenza di un estraneo nella sua stanza da letto. Vedendo la sagoma dell’uomo grazie alla fioca luce che penetrava dalla porta finestra, si rendeva conto che si trattava di uno sconosciuto che brandiva un grosso coltello. Resosi conto di essere scoperto l’intruso, che si trovava all’interno della camera da letto, le copriva il capo con le coperte e tenendola bloccata la minacciava ripetutamente d’ammazzarla se non le avesse consegnato i soldi.

Impaurita e in crisi respiratoria l’anziana vittima gli indicava che i soldi erano nella borsetta appesa alla vicina sedia. Impossessatosi dell’intera borsetta, contenente 500 euro ed effetti personali, nonchè della scheda telefonica del cellulare, il malvivente guadagnava l’uscita e si dava alla fuga. Quindi l’allarme giungeva ai Carabinieri di Traversetolo che avviavano le indagini diramando le ricerche del malvivente anche al comando confinante di San Polo d‘Enza.

Nella serata del 20 gennaio, intorno alle 20.30, nel corso di un servizio di pattuglia, un equipaggio della Stazione di san Polo d’Enza notava, nei pressi di un bar del luogo, una persona somigliante per descrizione a quella oggetto delle ricerche. L’uomo, fermato, veniva condotto in caserma per gli ulteriori accertamenti di competenza. Nel corso del trasferimento, a bordo dell’autovettura di servizio, l’uomo, identificato nel cittadino marocchino Taoufik ECH CHADILE 26enne in Italia senza fissa dimora, veniva notato smontare il proprio telefono cellulare e occultare qualcosa tra i sedili dell’autovettura dei carabinieri. Giunti in caserma tra i sedili dell’autovettura i militari rinvenivano la sim card intestata alle 68enne parmigiana vittima della rapina. In disponibilità del fermato, nullafacente, venivano inoltre rinvenuti 400 €uro ritenuti proventi della rapina. Appurato quanto sopra e sussistendo i gravi indizi di colpevolezza circa il reato di “rapina aggravata dall’uso di armi” l’uomo veniva sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria e ristretto a disposizione della competente autorità giudiziaria titolare dell’inchiesta.