Venerdì 4 settembre alle 20,30 presso la sala del Consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti si svolgerà un incontro pubblico sul futuro del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale S. Anna.
L'incontro è organizzato dal gruppo Cicogne della Montagna che da diversi mesi raccoglie firme contro la paventata chiusura del punto nascita della montagna.
Sono state invitate anche autorità e rappresentanti eletti del territorio.
IL COMUNICATO DEL COMITATO
Il Comitato Salviamo le Cicogne da alcuni mesi è impegnato direttamente in azioni che possano coinvolgere la popolazione a sostegno del reparto di Ostetricia dell’Ospedale Sant’Anna, un servizio che noi ma anche tutte le famiglie dell’Appennino ritengono essenziale per gli aspetti sanitari e di sicurezza che garantisce, ma anche come irrinunciabile presidio di tenuta sociale. Un reparto che consente ai bambini di nascere qui, alle famiglie di vivere qui con la consapevolezza di avere un riferimento vicino e competente che segua le fasi delicatissime della gravidanza e del parto. Dopo aver promosso una raccolta firme, che va ancora avanti e che ormai ha superato le 7000 sottoscrizioni, abbiamo deciso di organizzare una assemblea pubblica, che si svolgerà venerdì sera, 4 settembre, alle ore 20.30 in Municipio a Castelnovo Monti.
Abbiamo invitato alla serata i Consiglieri regionali ed i parlamentari eletti in territorio reggiano, i Sindaci della Montagna, e l’invito è stato rivolto anche ai vertici regionali e dell’Ausl. Ad oggi hanno già confermato la loro presenza Gianluca Sassi, Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, Yuri Torri, Consigliere regionale di Sel, Gabriele Delmonte, Consigliere regionale della Lega Nord, Silvia Prodi, Consigliere Regionale del Partito Democratico, esponenti dell’Udc, i Sindaci della Montagna.
Crediamo che l’assemblea potrà essere un momento importante per fare il punto della situazione, anche a seguito del documento sulla riorganizzazione ospedaliera e sulla situazione del Sant’Anna in particolare, approvato all’unanimità in Regione, e per chiedere agli eletti del territorio garanzie sul mantenimento di questo servizio fondamentale.
Il Comitato