E' partita in questi giorni la distribuzione di una nuova, importante guida legata al progetto Slot Free Emilia- Romagna.
Spiega l'Assessore alle attività produttive di Castelnovo ne' Monti, che ha da tempo aderito al progetto, Lucia Attolini: “Stiamo distribuendo una nuova ‘Guida ai rischi del gioco d'azzardo’, contro le ludopatie, realizzata in collaborazione con l'associazione onlus Papa Giovanni XXIII di Reggio, una guida che rientra nel progetto regionale Slot Free. Le guide saranno dai prossimi giorni in distribuzione in tutti gli esercizi castelnovesi che hanno aderito al progetto, nell'ambito della campagna che rientra nel piano regionale per la prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza dal gioco patologico. Fortunatamente gli esercizi di Castelnovo che hanno aderito sono numerosi, nonostante sia una adesione impegnativa, in quanto rinunciare alla presenza di slot nel proprio locale significa rinunciare ad una possibile fonte di guadagno”.
L'elenco degli esercizi castelnovesi che hanno rinunciato finora comprende: la tabaccheria Corradini Rita, il ristorante La Baita d'Oro, il bar Belvedere di Elsa Reverberi, la pasticceria Dolcementesalato di Chiara Iori, il centro wellness Pietra nel Benessere, il bar La Tazza d'Oro, il circolo Acli di Costa de' Grassi, il circolo Arci dell'Eremita, il centro sociale Insieme, il discount Ecu Goldoni, il supermercato Conad di Felina, il bar Gregory di piazza Peretti, la pasticceria Campari in piazza Gramsci, il bar H di Gatta.
Tutti sono contrassegnati dalla vetrofania “Slot Free” legata al progetto. L'adesione è comunque ancora aperta ad altri esercizi: è sufficiente compilare l’apposito modulo scaricabile dal sito del Comune o contattare il Suap (tel. 0522 611797).
“La guida che abbiamo realizzato in collaborazione con la Provincia ed i Comuni aderenti – aggiunge Matteo Iori, presidente dell'associazione Papa Giovanni XXIII – è un volumetto di 24 pagine, che abbiamo presentato alcuni mesi fa anche al Prefetto di Reggio e alle forze dell'ordine. Dal 2000 la nostra associazione ha aperto un intervento sul gioco d’azzardo patologico. In tutti questi anni abbiamo gestito gruppi per giocatori patologici, fatto attività di formazione e informazione con cittadini e istituzioni, aperto una delle pochissime comunità italiane per giocatori d’azzardo accreditate dal servizio pubblico, accolto oltre 830 giocatori nei nostri interventi di gruppo o individuali, e incontrato decine di istituzioni ed enti locali che chiedevano strumenti utili per aiutare la popolazione a comprendere i rischi del gioco d’azzardo. Crediamo che questa guida possa esserlo”.
Ancora la domanda che posi all’avvio del progetto, rimasta senza risposta: quanti di questi esercizi avevano installato slot prima? Così da poter valutare, dati alla mano, l’effettivo risultato deterrente di questa vetrofania.
(Corrado Parisoli)
Credo che la domanda sia in realtà un po’ fuorviante, o anche superflua. Ti spiego il perchè: poco tempo fa parlavo con un barista del mio paese (che non è Castelnovo) il quale mi spiegava di aver sempre rifiutato di installare le slot nel suo locale, nonostante in molte occasioni gli fossero stati annunciati da vari installatori guadagni per circa 500 euro al mese per ogni apparecchio. Ha sempre rifiutato perchè ritiene eticamente ingiusto appoggiare la diffusione di queste “macchinette” che contribuiscono spesso a rovinare persone e famiglie. Ora ti chiedo: non meriterebbe questo barista di essere segnalato per il suo impegno “anti slot”? Ovviamente la domanda è retorica.
(Commento Firmato)
Senza dubbio, ma il fine ultimo di questa iniziativa è celebrare chi ha scelto di non mettere slot nel proprio locale (qualsiasi esso sia, anche uno che non ha stazionamenti e non avrebbe alcuna attinenza con la possibilità di farlo), oppure diminuire l’effettiva presenza di queste mangiasoldi? Una volta stabilito cosa si prefigge il progetto “slot free” che di sicuro gratis per la collettività non è, almeno sarà chiaro il messaggio. Così com’è allo stato attuale sembra voler essere deterrente ma inefficace, poiché mi sembra di vedere solo aderenti che non avevano slot, che non avevano nemmeno una gran attinenza con la possibilità di averle, tranne una piccolissima percentuale di quelli elencati, tutto qua. Se il fine è la celebrazione di chi non ha slot senza una definizione, anche la lavanderia sotto casa dovrebbe avere tale vetrofania, o i locali di onoranze funebri.
(Corrado Parisoli)
Perfetto, lode a chi aderisce. Domanda: tutti gli altri giochi che alcuni esercizi contemplano, quali Gratta e Vinci, Gioco del Lotto, ecc, come vengono considerati? Forse gioco a fin di bene?
(B-L)
Io sono un tabaccaio e forse posso dare una risposta a “B-L”. Chi vende “gratta e vinci” deve rispettare un codice etico creato da Lottomatica, che ci impone di fare attenzione a chi gioca esageratamente consigliando moderazione. Analoga situazione non esiste per le macchinette. Per questo è intervenuta la Provincia che, diversamente, non avrebbe avuto voce in capitolo perchè certe questioni sono gestite direttamente dallo Stato centrale. Nell’opuscolo si citano anche i “gratta e vinci”, ma l’avvertimento è per il cliente, non per il gestore. In questi settori i dettagli hanno la loro importanza, perchè fanno mutare i significati.
(Il fumoso)
Anche qui però il “codice etico” è a seconda del buonsenso del tabaccaio. Ci sono tabaccai che non si fanno scrupoli ad ammucchiare crediti con persone anziane (anche superiori alla loro pensione mensile) per Lotto o “gratta e vinci”. Forse per le slot il mangia-soldi è più immediato, se non hai soldi con te non riesci a giocarli, ma non mi venga a parlare di “codice etico” quando alcuni di voi (non dico sia suo il caso, anzi, lungi da me il volerla accusare) sono i primi che approfittano di queste debolezze. Mi complimento con i locali che stanno seguendo la linea della slot-free, ma è solo facendo sparire anche Lotto e “gratta e vinci” che si risolverebbe del tutto il problema.
(Commento Firmato)
Non è propriamente esatto. Come la mettiamo con una delle dipendenze più vecchie del mondo, ossia l’alcolismo? Se proprio si vuole un ragionamento rotondo bisognerebbe levare tutto quello che può fare danni alle persone, oltre che al portafoglio. Prendersela solo con la parte maggiore di un problema non risolve il disagio delle famiglie.
(Il fumoso)
Pienamente d’accordo con l’ultimo commento. E’ un po’ uno “specchio per allodole” dichiararsi contro le slot e poi lavorare a 360° con gli altri “giochi”, che come ben si sa creano dipendenza e comportano guai seri in particolare alle persone anziane. Non vedo “codice etico” ma “fumo negli occhi”.
(A.Z.)