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Per ricordare don Mario Prandi, fondatore delle case della carità

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Sarà il vescovo Luciano Monari ad aprire il prossimo 6 febbraio, sabato, in Cattedrale, a Reggio Emilia, alle 18.30, con una solenne concelebrazione eucaristica l’anno centenario della nascita di mons. Mario Prandi, il fondatore delle Case della Carità.

Infatti, il 6 febbraio 1910 vedeva la luce a Reggio Emilia, in via Casone, 8, in prossimità di Porta Castello, uno dei sacerdoti diocesani più carismatici del secolo XX, di cui tanti ricordano l’intenso amore per l’Eucarestia, la Parola di Dio e i poveri, la tenacia, la laboriosità, la franchezza, ma anche la spigolosità e l’asprezza di un carattere irruente. Il suo nome resta intimamente legato a quella splendida intuizione che sono le case della carità, per le quali, su suggerimento del vescovo Brettoni, fondò “le suore fatte in case”, le carmelitane minori.

Nelle case della carità sono ospiti “i più veri gioielli che abbelliscono la Chiesa reggiano-guastallese, gli ultimi, i prediletti da Gesù”, ebbe ad affermare il vescovo Gilberto Baroni il 6 giugno 1988 durante la memorabile visita di papa Giovanni Paolo II alla casa della carità di Villa Cella. “Sono essi i nostri padroni e signori, i prìncipi della nostra Chiesa, che si sente al loro servizio nelle parrocchie”. Un prete, scrisse mons. Luciano Monari nella prefazione al fondamentale volume in cui Sandro Chesi ripercorre la biografia di don Mario e la storia delle Case della carità, “in cui si riconosce la presenza e l’azione del Signore”.

Nel 1941 mons. Mario Prandi apriva a Fontanaluccia nell’ospizio di Santa Lucia, la prima Casa della Carità; l’anno dopo, il 16 luglio veniva celebrata la vestizione delle prime tre carmelitane minori: suor Maria, suor Giuseppina, suor Gemma, a cui si aggiunse in settembre suor Lucia, giovani provenienti dalle file dell’Azione Cattolica. Nel giro di poco tempo la Congregazione mariana delle Case della carità – le suore e poi i fratelli - dall’alto Appennino si diffondeva dapprima in tutta la diocesi reggiana, poi in altre diocesi italiane. Quindi il grande balzo: il Madagascar, l’India, il Brasile. Le case della carità costituiscono un fenomeno ecclesiale di particolare rilevanza; migliaia sono i laici: volontari, ausiliari, famiglie che ruotano attorno alle Case e ne condividono lo spirito. La prova provata è l’annuale festa che si celebra il 15 ottobre, festa di Santa Teresa d’Avila, la grande riformatrice dell’ordine carmelitano.

Seconda tappa delle celebrazioni del centenario della nascita di mons. Prandi sarà domenica 7 febbraio il convegno missionario diocesano che prevede una tavola rotonda sul tema “Don Mario Prandi e le missioni”.