Riceviamo e pubblichiamo.
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“La vicenda dei comuni montani che sta occupando il dibattito di questi giorni è più di ogni altro un esempio concreto del livello di doppiezza politica della Lega Nord.
Questa Lega che sui territori urla a “Roma Ladrona”, a istituzioni centrali sprecone sventola il federalismo quale vessillo da portare insieme ai fazzoletti verdi, è la stessa che con la “faccia romana” appoggia tutt'altre scelte, quelle che i cittadini, ancora increduli, stanno ora toccando con mano. Nella legge sul Federalismo sta scritto all'articolo 16 “...contributi speciali in appositi fondi...considerazioni delle specificità territoriali...di territori montani” .
Qual'è in realtà la prima azione concreta che segue a queste enunciazioni? Si taglia il fondo delle Comunità Montane. Si parte proprio da lì e non dalla razionalizzazione della spesa centrale. In un solo anno la spesa dei consumi della Pubblica Amministrazione (nonostante gli spot di Brunetta!) ha toccato la cifra record di un + 7 miliardi. Di questo aumento, agli enti locali, non si può imputare che un quinto della spesa. Eppure si parte dal penalizzare proprio loro. E' più facile. Ancora più grave si introduce, con una mera logica contabile, un solo criterio per valutare la montanità: l'altitudine.
Criterio scellerato che può eliminare, se sarà confermato, in un solo colpo quei minimi di compensazione previsti ora sui maggiori costi del produrre in montagna, sui criteri numerici dei servizi alla persona. Può eliminare quelle priorità sui finanziamenti per le aziende montane che, non possono contare su grandi dimensioni e contenuti costi di gestione. Si sta toccando con mano, di finanziaria in finanziaria la doppiezza della Lega che mentre urla alla “sicurezza innanzitutto”, alla “tolleranza zero”, in realtà taglia un miliardo alle forze dell'ordine, riduce gli organici e in compenso, a chi è in servizio, non riconosce alcuna professionalità e riserva loro miserie nel rinnovo contrattuale. Ma del resto – continua la senatrice Pignedoli - che bisogno c'è di forze di polizia attrezzate dignitosamente e professionali quando ci sono le ronde? (a proposito che ne è stato...?)
E' un paradosso che stanno toccando con mano i comuni, quando, a fronte di una legge sul Federalismo che inizia assicurando “autonomia di entrata e di spesa ai comuni, province...città metropolitane e regioni...”. In realtà al contrario si bloccano le entrate Ici, unico consistente strumento di autonomia fiscale che avevano e la vedono trasformarsi in un trasferimento dello stato centrale, difficile da riottenere, ogni volta da riconquistare. “Autonomia di entrate e di spesa...” e in realtà si mantiene il vincolo più odioso, per come è impostato, del patto di stabilità che non fa distinguo, che non differenzia, che non misura virtuosità reali. In modo ottuso blocca a tutti. Un vincolo che tiene in ostaggio i comuni e le imprese.
60 miliardi sono i crediti che le imprese vantano dal sistema pubblico in Italia, proprio ora in tempo di crisi. Solo a Reggio Emilia sono stati calcolati oltre 80 milioni per opere che sarebbero realizzabili subito se non fossero bloccate, ovvero: lavoro per le imprese, sviluppo, flusso di denaro, ripresa.
L'unica risposta è l'immobilismo, l'attesa che passi la nottata. Due cose aveva chiesto il sistema delle imprese, allentare il patto di stabilità a cui è stato risposto picche e il taglio dell'Irap promesso addirittura dal Premier e non mantenuto. Anzi ad un Pd che ha presentato una proposta in merito concreta, un sistema che collegava i risparmi della spesa pubblica per metterli in un fondo dedicato alla riduzione progressiva dell'Irap, si trova un diniego totale, così come l'emendamento per ridurre il debito verso le imprese attraverso la cassa depositi e prestiti, anche lì chiusura assoluta.
Un blocco che sta esasperando i comuni e i sindaci, a partire dal comune di Reggio, che proprio in questi giorni ha annunciato di non poter sottostare a tanta assurdità quando c'è un'economia in sofferenza. Ha deciso, a proprio rischio, di non rispettare il patto di stabilità. Certo non avranno bisogno di fare altrettanto i comuni di Palermo, Taranto, Catania e Roma a cui i problemi del patto di stabilità sono stati risolti in un sol colpo. Hanno avuto fuori da ogni criterio, destinati a loro e solo a loro, oltre un miliardo. Quali meriti nascosti hanno mai queste città rispetto al comune e alla provincia di Reggio Emilia? Ci sfugge. Ce lo spiegherà la lega... dura e pura!"
(Sen. Leana Pignedoli)
Leana Pignedoli, invece di lamentarti della Lega fai qualcosa di utile per la montagna, cioè da Castelnovo ne’ Monti in su…
(Nicola F.)
Un plauso
Cara Leana, a leggere queste righe vengono i brividi. Solo al pensiero della litigiosità della politica vengono i brividi. Dopo i brividi la febbre, vedendo che una parte politica lavora solo ed esclusivamente per interessi personali o solo di alcuni. Peccato che però i brividi e la febbre vengano solo esclusivamente a chi ha investito i risparmi di un vita in attività o ancor peggio a coloro che vivono di uno stipendio fisso e non arrivano a fine mese. La crisi è evidente palpabile, la vita reale è ben lontana da quello che tv e giornali raccontano; prova, Leana, ad accompagnare un imprenditore o un operaio in banca a chiedere un finanziamento, un mutuo! E vedrai. Prova a vivere con 1000 € al mese o con la pensione minima!
Vedi, Leana, le tue parole sono cristalline, il tuo racconto inopinabile, ma nemmeno il nostro partito è stato impeccabile, esente da errori. In momenti di crisi da nessuno del palazzo ho sentito CHIEDERE di dimezzare gli stipendi, da pochi ho sentito dire “basta AUTO BLU”.
Concludo asserendo che la POLITICA con la P maiuscola si è molto allontanata dal popolo e che se sacrifici sono da fare i primi a farli dovrebbero essere coloro che quadagnano 15.000,00 € al mese, non credi?
Ma dimenticavo, siamo in Italia, ove oggi si dice che il popolo ha dato mandato a Silvio per creare una Repubblica presidenziale! Eppure non l’ho letto da nessuna parte, ma in tv Bocchino, Bonaiuti, Bondi hanno inciso il ritornello!!! Bisogna alzare la guardia, per me la Repubblica è costituzionale e non accetterei nè Bersani nè Berlusconi a capo di una Repubblica presidenziale.
(Roberto Malvolti)
Per una volta sarebbe interessante vedere il commento di uno dei tanti politicanti leghisti frequentatori di @CRedacon#C, che non perdono occasione per fare saluti montanari, quando ormai non li potranno più fare. Sarei veramente curioso di sentire le giustificazioni che daranno agli elettori di destra, sarei curioso di sentire quali storielle andranno questa volta a tirar fuori pur di non rimanere sull’argomento.
Ma ricordo sempre il detto che dice “un buon silenzio non fu mai scritto” e credo che sarà quello che faranno i politici leghisti della non più montagna.
(Un Montanaro con la M maiuscola, anche se il governo non lo considera tale…)
Sig.ra onorevole, rifletta
Va bene la paura della Lega per fargli perdere qualche voto; va bene che detto questo loro hanno colpe come lo ha tutto il governo che ci fa pagare le tasse ma che con poco e niente ci ripaga; ma la cosa che a mio avviso è più scandalosa, sig.ra onorevole, è che nessuno dei politici autoctoni eletti nel nostra territorio ha mai fatto più del contentino pre-elettorale o sventolato progetti per poi ripiegarli in un cassetto dopo aver riempito la saccoccia di voti. Se passate dalla Lombardia o dal Veneto lì i politici autoctoni della Lega si sono battuti per lo sviluppo delle loro terre e molto hanno fatto e molto stanno facendo per farlo e questo gli permette di prendere tanti voti e non di riempire la saccoccia e poi scappare… Ma non è un vanto solo della Lega; se andiamo in meridione altri politici di altri partiti (compreso il suo) hanno fatto tantissimo per le loro terre di origine al limite dello spreco e dell’inutilità (nel senso di superstrade o autostrade, per rimanere in tema, ma anche altre opere, per collegare anonimi paesi). I nostri politi, intesi come autoctoni, cosa hanno fatto di concreto? Il Parco del Gigante (che giudico positivamente)? La SS 63? L’on. Prodi è stato presidente del Consiglio (la seconda carica istituzionale italiana), presidente della Comunità europea e cosa ha fatto? Cara sig.ra onorevole, si dia da fare e se non l’ascoltano urli più forte e vedrà che dietro a lei ci saremo noi a sostenerla perchè con le lamentele e con le critiche alla Lega e a Berlusconi non andiamo da nessuna parte…
(Cristian)
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@CLa carica di presidenza del Consiglio non è la seconda della nostra Repubblica. Fa uno sgarbo a Schifani, presidente del Senato, ma anche a Fini, suo omologo della Camera dei Deputati…
(red)#C
Per Cristian
Se uno è stato eletto al Senato è, appunto, senatore: onorevole è invece chi è stato eletto alla Camera.
(Commento firmato)
Cara senatrice
Istituzionalmente chi è eletto è presidente di tutti. Si sa, però, che ci sono tante promesse e promessine elettorali… Non mi venga a dire, cara Pignedoli, che lei e il suo partito non le fate. Catania, Palermo, Roma: comuni del centrodestra, dove il governo di centrodestra è intervenuto per risanare la situazione. Non c’è da stupirsi se di fronte ad una scelta questo esecutivo aiuta i propri elettori… Chissà, magari se anche qui votassero centrodestra avremmo una ’63 più bella! Ma purtroppo la maggioranza della popolazione locale vota sinistra, imperterrita, anche se il “buon” Errani non si degna nemmeno di presentarsi… Non mi faccio illusioni sulle prossime regionali, ma se la tattica Pd è quello di spalare letame sulla controparte piuttosto che proporre progetti concreti in un territorio tradizionalmente da essa (mal)governato e oggi più che mai bisognoso… Sèma miss ben!
(Alessio Zanni)
Per la Pignedoli ed il montanaro doc
Come ho già commentato e documentato in altre sedi, anche in questo caso debbo dire che fa specie vedere anche la senatrice Pignedoli dare di fatto dello scellerato anche a Prodi, vista la riforma presentata nel suo precedente mandato, in cui avrebbe portato la disgraziata riforma per la montagna, diversa solo per Castelnovo. Ovvio che lei di Felina già poteva andar meglio, ma un’altra volta in cui, come nella Comunità montana, dovesse dividere i finanziamenti con i comuni dell’alto crinale non credo sarebbe stato molto corretto, lasciando comunque tutti gli altri fuori.
Sulle affermazioni del magna magna, come già chiarito da chi mi ha preceduto, meglio farebbero a tacere tutti i vecchi partiti, a cominciare dal Pd!!!
(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)