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Bruciato un escavatore di Rico’

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Incendiati due escavatori. Uno della Rico' di Ramiseto. A darne notizia il Carlino Reggio nell'edizione odierna, accennando ovviamente al rischio del risveglio del fenomeno 'ndranghetista nel reggiano dopo la vasta operazione di Aemilia con i 97 arrestati tra la nostra regione e Cutro.

Il fatto è accaduto poco prima delle 23,30 dell'altro ieri 12 giugno 2015 quando i Carabinieri della Stazione di Montecchio Emilia, su input dell’operatore in servizio al 112 allertato dai Vigili del Fuoco di Reggio Emilia che stavano operando con due loro squadre, intervenivano in Via Gondar  del comune di Montecchio Emilia dove erano stati segnalati due escavatori in fiamme. Giunti sul posto gli operanti accertavano che probabilmente per cause di origine dolose si era sviluppato un incendio a un escavatore New Holland 305 di proprietà della Rico' di Ramiseto andato completamente distrutto nella parte che interessa il vano motore e la cabina ed altro escavatore New Holland 205 di proprietà della Inerti di Reggio e che danneggiava la cabina comandi.  Sulla vicenda i Carabinieri hanno avviato le indagini, coordinate dalla Procura reggiana, finalizzate ad accertare con chiarezza i fatti nell’ipotesi ravvisata di danneggiamento seguito da incendio.

Le due aziende lavorano per conto terzi, la ‘Riccò’ di Ramiseto e la ‘Inerti’ di Reggio impegnate a lavorare in un'area di proprietà di un’azienda in liquidazione, la ‘Calcestruzzi val d’Enza’ ed è stata data in affitto alla ditta Morini, che gestisce l’impianto del frantoio.

 

7 COMMENTS

  1. Più che un risveglio possiamo dire un ritorno su quel territorio. Era emigrata in Lombardia, in Toscana e in Liguria a causa della forte crisi. Ora che qualche segno di ripresa comincia a vedersi la ‘ndrangheta ritorna a farsi sentire in un territorio dove, per tanti anni, grazie alla complicità di parte del mondo imprenditoriale e il non volere vedere da parte di amministratori locali, ha gestito tutto quello che si poteva gestire (cave, lavori pubblici, appalti). Ora eccoli qua, ad intimidire chi sta cercando di uscire dalla crisi con investimenti importanti. Piena solidarietà a loro. Da noi ancora troppi delinquenti mafiosi girano ed operano indisturbati. I nomi sono noti a tanti, basta, non possiamo continuare così. Apriamo gli occhi e isoliamoli. “Non sono brave persone che non disturbano”, tutti dentro.

    (Enrico Bini)

    • Firma - EnricoBini
  2. Complimenti al grandissimo Enrico Bini per la crociata che sta portando avanti, ma quando la Masini del Pd sosteneva che le infiltrazioni mafiose non esistevano lei dov’era? Solo ora la politica reggiana si rende conto di questo fenomeno? Personalmente Le faccio un grandissimo plauso perché se non altro si espone.

    (Un deluso che sostiene le imprese reggiane)

    • Firma - Unmontanaro
  3. Approvo quello che ha scritto il sindaco Bini, già visibilmente e coraggiosamente impegnato contro questi fenomeni. Io aggiungo che sarebbe ora che la normativa contemplasse la collaborazione informativa delle amministrazioni locali con gli enti di vigilanza di intervento autorizzati. Nell’ambito locale si notano più rapidamente certe anomalie e credo che si debba potere segnalare, anche in modo diretto. Ci vogliono meno norme complesse e più potere decisionale, sia in senso operativo che in senso inibitorio! Per i danni subiti dalla ditta Ricò di Ramiseto va tutta la nostra solidarietà e contrarietà come amministrazione comunale.

    (Marco Leonardi)

    • Firma - marco leonardi
  4. Solidarietà ai Ricó, ma la politica dei finti buonisti dov’é? La terra dei “non succede perché qui non esiste la mafia”? Li abbiamo cercati a casa loro, eccoci serviti! Complimenti al sindaco Bini che si espone, a differenza dell’indifferenza totale.

    (Chicco Ferretti)

    • Firma - ChiccoFerretti
  5. Ho dato una scorta ai commenti e non ho potuto fare a meno di sorridere per chi ha chiesto a Bini dov’era quando la Masini diceva che la mafia a Reggio non c’era. Si dà il caso che le esternazioni della Masini nacquero in contrapposizione proprio a quello che Bini denunciò per primo e che poi sia la lista Monducci che il M5S portarono avanti con forza. Per quanto riguarda l’attentato mi sembra piuttosto strano che si sia cercato di attirare ancora l’attenzione su Montecchio, con un incendio che certamente getta nuove ombre sulla ‘ndrangheta, a pochi mesi dall’operazione Aemilia. Temo, invece, che si tratti di altre mafie, probabilmente quelle campane, che a quanto risulta sono sempre più radicate e le cui ditte risultano sempre più spesso in ATI con grossi colossi delle costruzioni, per appalti milionari, in diverse città del nord Italia. Per quanto riguarda la commissione istituita per far chiarezza sulla amministrazione di Brescello, mi stupisce che non ci si sia degnati di indagare anche su quelle di Montecchio e Montechiarugolo.

    (Maria)

    • Firma - maria