Home Cronaca 75 anni fa: iniziava così. Con la firma di Mussolini…

75 anni fa: iniziava così. Con la firma di Mussolini…

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Genova bombardata

Mia madre mi raccontava il primo intervento militare ai danni del nostro Paese cui assistette personalmente, a Genova,  il 10 giugno 1940. Nella notte, Mussolini aveva firmato la dichiarazione di guerra contro l’Inghilterra e i suoi alleati.

Mia madre aveva 14 anni; viveva a Cornigliano (Genova) ove si era trasferita con la famiglia nel 1938, proveniente da Sansepolcro (AR).

All’alba del 10 giugno, poco dopo il sorgere del sole, di fronte a Genova si vide, schierata e allineata, una flotta di navi da guerra, grigia e minacciosa.

Iniziò quindi il cannoneggiamento delle fabbriche di munizioni e altri materiali bellici, poste lungo il Polcevera.

Il primo proiettile finì troppo in alto; qualche minuto per aggiustare il tiro e iniziò un’operazione bellica davvero spettacolare e perfetta.

I colpi partivano a cadenza regolare, con precisione scientifica, distruggendo tutti i capannoni sul Polcevera e procedendo dall’alto.

Da piccola non capivo perché avessero iniziato dall’alto; adesso sono in grado di capire che, essendoci la brezza di mare che spira dal mare verso terra, di giorno, quello era l’unico modo per impedire che il fumo coprisse i bersagli successivi. Un’operazione “chirurgica” diremmo oggi.

A quale Paese apparteneva quella flotta? Mia madre insisteva a dire che erano inglesi. In realtà ho scoperto che si trattava dei francesi. Ovvio che siano stati loro: erano “lì dietro l’angolo” e non hanno impiegato troppo a raggiungere Genova.

Secondo me, la notizia che si trattasse degli inglesi era stata messa in giro per fomentare l’odio contro la “perfida Albione”.

Mia madre reagì in modo strano perché, dopo l’iniziale sgomento, lo percepì come un fatto  spettacolare. Ancora a distanza di tanti anni, non riusciva a fare a meno di elogiare la perfezione dell’azione.

Ma gli italiani non cercarono di difendersi? Non spararono neanche un colpo? Su questo mia madre non sapeva dare una risposta completa. A volte diceva che eravamo troppo impreparati, che fu una tale sorpresa che non ci fu il tempo di reagire. Altre volte diceva che si sentì qualche colpo, senza alcun effetto; però lei tendeva a confondersi con le reazioni dell’artiglieria antiaerea nei successivi bombardamenti dal cielo.

Con il suo humor toscano affermava al proposito: “Era come sparare col flit!” (Il flit era un insetticida in tubo metallico, con stantuffo, ancora usato negli anni ‘60).

Scrivo queste cose perché mia madre che ha compiuto 89 anni l’8 giugno scorso, non è più assolutamente in grado di ricordare gli episodi più importanti della sua vita. Peccato perché avrebbe potuto fornirci una testimonianza diretta. Voglio in qualche modo farlo a nome suo.

(Maria Grazia Consolini)

1 COMMENT

  1. Maria Grazia, quella sera, davanti a casa, a Castellaro, sentivamo il rumore lontano delle bombe e vedevamo un alone si rosso sul cielo che sovrasta il Cusna. Io ero piccolo e non potevo sapere. Mio nonno ci spiegò che stavano bombardando il Golfo di La Spezia.

    (Savino Rabotti)

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