Circa a fine del corrente mese viale Bagnoli, a Castelnovo ne' Monti, sarà messo sossopra: verranno intatti tagliati diversi platani, secondo le intenzioni già espresse qualche tempo fa dall'Amministrazione comunale, e verranno rifatti i marciapiedi, ove gli alberi lasceranno ad essi il loro posto.
Nei giorni scorsi, come si può notare transitando lungo la via, diverse piante sono state segnate con vernice di colore rosa-rosso "evidenziatore".
Il sindaco Enrico Bini, interpellato, ha confermato che i lavori prenderanno il via verso fine maggio, non appena terminate le asfaltature in corso nei paraggi, al fine di non "caricare" ulteriormente la circolazione stradale.
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Aggiornamento 15 maggio 2015
Un comunicato stampa è stato diramato quest'oggi dal Comune di Castelnovo ne' Monti. Lo proponiamo di seguito.
Prenderanno il via mercoledì prossimo, 20 maggio, i lavori di messa in sicurezza dei percorsi pedonali di viale Enzo Bagnoli. Spiega il sindaco Enrico Bini: “Il progetto ha il principale obiettivo di realizzare percorsi pedonali sicuri e di misura sufficientemente larga da consentirne la fruibilità di tutte le categorie di pedoni, anche diversamente abili. Per ottenere lo scopo purtroppo si dovrà sacrificare parte della alberatura presente sul viale. Il progetto è stato presentato alla cittadinanza in incontri pubblici, ma stiamo ancora elaborando delle varianti migliorative per quanto riguarda i materiali impiegati e per garantire maggiore durabilità dell'intervento. Si interverrà sui marciapiedi e sulla segnaletica per gli attraversamenti pedonali”.
Sull'intervento aggiunge l'assessore all'ambiente, Chiara Borghi: “Il tema dell'abbattimento delle barriere è prioritario in questo intervento: viale Bagnoli ormai attraversa un quartiere con servizi importanti, l'asilo 'Mater Dei', la sede di via Morandi dell’Istituto di istruzione superiore, attività commerciali, esercizi, e deve quindi essere percorribile in sicurezza, a piedi, da chiunque. Crediamo che l'intervento rientri pienamente nelle iniziative che abbiamo intrapreso su questo tema, come l'adesione al progetto 'Adotta una barriera e abbattila' in collaborazione con il comitato Nobel per la disabilità, a cui partecipa anche l'Unione dell'Appennino reggiano. Questi lavori purtroppo comportano il sacrificio di diversi platani, non tutti comunque: alcuni rappresentano davvero un ostacolo insormontabile per una mobilità accessibile.
Abbiamo deciso di attivare, collegandolo a questo intervento, un programma di ripiantumazione che sarà realizzato insieme alla Commissione ambientale, attraverso alcuni sopralluoghi per individuare i punti del paese dove mettere a dimora i nuovi alberi, due per ogni platano abbattuto. Va anche sottolineato che attualmente i platani presenti sul viale, pur non ammalati, sono in forte sofferenza, come segnalatoci anche dal consorzio fitosanitario, in quanto le radici sono sotto lo strato di marciapiedi ed asfalto, quindi in terreno molto poco permeabile. Inoltre nell'ambito dei lavori è prevista anche la riqualificazione delle aiuole presenti lungo il viale, di fronte all'Albergo Miramonti e in corrispondenza della rotatoria con via Morandi”.
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Aggiornamento 16 maggio 2015
Lettera aperta al sindaco
E’ necessario porre attenzione al problema della salute dei cittadini.
Era fondata la preoccupazione dei cittadini che il taglio dei platani, tra le altre conseguenze, potesse portare un aggravio dei livelli di inquinamento e l’indagine mirata sulla situazione dell’aria nel viale merita un’attenta riflessione e una valutazione pubblica dei risultati.
Dobbiamo dire, dati alla mano, che la situazione smog di Viale Bagnoli è inquietante poiché “...gli ossidi d’azoto e benzene mostrano valori di picco che nelle ore di punta equivalgono e superano quelli della città di Reggio”. Sono parole di Arpa, che continua affermando che le polveri sottili PM10 presentano valori medi pari a San Lazzaro (RE).
E’ certo che vivere in montagna con l’inquinamento della città non è il massimo e se ci sono iniziative che possono in qualche modo fissare la situazione e non peggiorarla riteniamo sia dovere dell’Amministrazione metterle in pratica.
I platani di Viale Bagnoli forse non sono la panacea di questo male ma sicuramente svolgono la loro funzione quotidiana contro gli inquinanti e la loro eliminazione potrà solo peggiorare la situazione e il tempo ci dirà di quanto. Gli alberi svolgono anche la funzione di frangivento riducendone la velocità e a questo proposito è interessante leggere l’ultimo quadro della relazione Arpa dove evidenzia che l’aumento della velocità del vento fa schizzare verso l’alto il rilevamento dei valori delle micidiali PM10, veri killer silenziosi.
L’eliminazione dei platani darà vita poi all’effetto “autostrada” dove oltre all’aumento della velocità delle auto si registrerà anche un sensibile rialzo delle temperature dove gli ossidi di azoto e i composti organici volatili produrranno quello che viene definito lo “smog fotochimico” altamente tossico per le persone.
Tutto ciò e ben altro sembra disegnare un quadro nel quale la scelta di tagliare i platani potrà portare ad un deciso peggioramento della qualità dell’aria in Viale Bagnoli dove molte persone risiedono e dove insistono l’Asilo Mater Dei ed alcune scuole superiori.
Sono dispiaciuto che la situazione del grave inquinamento di Viale Bagnoli non sia riuscita a far riconsiderare il progetto dalla amministrazione e che nemmeno l’appello di numerose e disinteressate persone della società civile abbia ottenuto un qualche risultato. Nemmeno la proposta concreta di intervenire solo sul marciapiede a monte ha sortito miglior effetto. Resta il fatto che molte persone sono contrarie a questo danneggiamento irreversibile del territorio di Castelnovo ne’ Monti che si traduce nell’inevitabile impoverimento culturale del paese.
Ai nostri figli abbiamo insegnato che gli alberi sono vita, memoria, bellezza ed energia: ai nostri nipoti lasceremo un po’ di cemento e un bel marciapiede a raso sotto il sole cocente dell’estate.
Cordialmente.
(Federico Tamburini, residente di via - ex viale - Bagnoli)
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Aggiornamento 16 maggio 2015 ore 10,50
Il link alla pagina della rilevazione Arpa lungo viale Bagnoli (dicembre 2014).
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Poveri, antichi e bellissimi alberi.
(MF)
Pochissimi danari per sistemare la viabilità ormai al collasso, centinaia di migliaia di euro per un progetto del tutto inutile che incredibilmente vuole mettere a norma entrambi i marciapiedi di una strada poco frequentata dai pedoni per ovvi motivi. Il tutto condito da uno scempio ambientale che si evidenzierà ancor di più quando i marciapiedi colore bianco hollywoodiano faranno bella mostra di sè. Si sa, anche noi poveri provinciali abbiamo diritto al nostro Sunset Boulevard. “Viale del tramonto”, non solo del sole, ma anche del buon senso e del buon gusto. Premio Attila 2015.
(Luigi Bizzarri)
E le analisi sulle polveri sottili promesse dal sindaco che esito hanno dato? Dove possiamo trovare i risultati? Portare avanti una scelta del genere è totalmente irragionevole. Con conseguenze devastanti per la collettività.
(m.r.)
Se un progetto è sbagliato (e questo mi pare proprio lo sia) si cambia, punto. Questi alberi fanno parte della storia del paese, andrebbero accuditi invece che sradicati. Credo che una soluzione al problema marciapiedi con un po’ di giudizio si sarebbe trovata. Bastava volerlo.
(Pamela)
Le ragioni del mantenimento del progetto sono note da tempo. I dati della rilevazione fatta in viale Enzo Bagnoli sono sul sito del Comune dal 7 maggio nella sezione ambiente. Grazie.
(Enrico Bini)
Castelnovo sta diventando sempre più brutta, man mano che il Comune decide di eliminare i suoi alberi con scuse tra le più disparate. L’ultima delle quali: gli alberi sono barriere che impediscono il transito di carrozzine e passeggini. Gli alberi sono i polmoni e la bellezza della Terra e tagliarli è segno di inciviltà, non di presa di coscienza civile!
(Chiara Nizzi)
Che tristezza! E’ inarrestabile questo processo di taglio dei nostri alberi? I giardini di Bagnolo, viale Bagnoli, aiuola del grattacielo… Un vero miglioramento ambientale, estetica a parte…
(Delusa)
Le ragioni per cui questi alberi saranno tagliati sono scuse. Ma vi rendete conto che la maggioranza di noi cittadini è contraria? Bella mossa, bravi. Castelnovo sempre più una città. Il prossimo passo? Magari costruire un altro bellissimo grattacielo, magari farlo anche nelle frazioni di Castelnovo. Bravi, trasformiamo Castelnovo in una bella città schifosa, invadendo anche le frazioni. Poi, in base a come torna comodo, vantiamoci di “non essere una città”, quando in realtà si cerca di diventarlo. Bravi, i miei complimenti!
(Fra)
La relazione sul monitoraggio dell’aria riportato nel sito del Comune dichiara che malgrado “dal punto di vista meteorologico il periodo in esame ha registrato instabilità atmosferica e temperature sopra la norma, condizioni favorevoli ad una maggiore dispersione degli inquinanti, si osserva che gli inquinanti da traffico, quali ossidi d’azoto e benzene, mostrano valori di picco che nelle ore di punta equivalgono o superano quelle della città. Tale aspetto risulta molto significativo ed evidenzia come in tali fasce orarie il contributo del traffico sulla SS63 sia particolarmente significativo”. Non credo che gli alberi che verranno tagliati possano pregiudicare la già pessima situazione dell’aria nelle ore di punta, ma credo che tale situazione sia dovuta ad una mancanza di programmazione della circolazione ampliato dall’errore di creare un polo scolastico senza strade alternative per far defluire il traffico. Altro che città slow.
(Alex)
Mettetevi su una carrozzina e fate tutto il viale, poi parlate pure. Questa è civiltà?
(Fabio)
Fatti tutto il viale, con o senza carrozzina, alla “randa” del sole, e vedi che godimento. Questo è criterio? Un bravo progettista tiene conto dell’esistente, soprattutto quando è significativo, non lo rade al suolo; di sicuro non gli viene a fumare la testa ad escogitare soluzioni di tal fatta. Più difficile invece è mirare all’obiettivo di salvare capra e cavoli, di far convivere le cose, come dovrebbe essere in questo caso. Così è molto semplice. Motoseghe, ruspe e via. Ripiantumiamo pure, cara assessora al verde, qua e là per il paese (ma con quale criterio?, così, dove si trova un buco libero?), ma aspetterà qualche decennio per vederle ricrescere così piante del genere. Il viale, in ogni caso, così come l’abbiamo conosciuto fin ad oggi non esisterà più. Una vera cultura ambientale che si preoccupasse di questi aspetti contemperandoli, a pro di residenti e turisti, con le altre esigenze della vita di un paese, non c’è. Forse non è facile, non so, forse ci vorrebbero persone davvero all’altezza di un compito di questo genere. Comunque il risultato è questo: un paese che s’imbruttisce sempre più.
(Ambra R.)
Mi domando come sarebbero Scandiano e Traversetolo senza i loro viali alberati, mah, forse gli alberi sono solamente antiquati gusti di abbellimento urbanistico o forse né a Scandiano né a Traversetolo ci sono persone minusvalide in sedia a rotelle o bambini in carrozzina, o forse vanno fieri dei loro abitanti “diversamente vivi”. Un patrimonio silenzioso, che ci appartiene cancellato da una motosega per lasciar posto a nuovo asfalto.
(Simona Sentieri)
Scandiano e Traversetolo sono in pianura, dove le temperature e l’umidità sono decisamente diverse dalle nostre, ma la differenza sta nel fatto che intorno a Scandiano dei gran boschi o delle grandi pinete non esistono, quindi troverei quasi normale l’indignazione dei cittadini. Per quanto riguardo l’assorbimento di polveri sottili, questa è una vera fesseria. Il platano non assorbe le polveri ma “solo” l’anidride carbonica, anzi il platano soffre lo smog. Ormai credo in comune con Traversetolo e Scandiano abbiamo solo la mentalità. Quella cittadina e pianurina.
(Fabio)
Napoleone prima di promuovere uno dei suoi soldati a generale chiedeva se fosse fortunato. Dal bilancio del primo anno di questa amministrazione che ha ereditato i PN dell’ospedale, la variante del Ponte Rosso rimasta lì, la rotonda-tornante alla Croce e viale Enzo Bagnoli da segare verrebbe da pensare che abbiamo eletto una squadra non fortunatissima.
(mv)
La fortuna ce l’hai o non ce l’hai, perseverare nell’attuare decisioni scellerate è una scelta.
(Pinello)
Magari i platani non assorbono le polveri sottili, ma restano bellissimi. Questo non basta? Crediamo davvero che ci saranno tante madri (che dopo aver magari partorito in ambulanza per via dello stam) sfrecceranno con le loro carrozzine in viale E. Bagnoli? Io credo che i motivi siano altri. Non li conosco, ma riconosco in questa cocciutaggine nell’andare avanti comunque un po’ dell’arroganza che fa sì che i cittadini, che non si ritengano sudditi, si sentano avulsi dalle istituzioni.
(Gabriella)
Credo valga la pena di leggere: “Oltre a blocchi del traffico e aree pedonali anche gli alberi sono una valida strategia contro le polveri sottili. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’università di Southampton, secondo cui nella città di Londra le aree verdi assorbono fino a duemila tonnellate di pm10 all’anno. Lo studio, pubblicato dalla rivista Landscape and urban planning, ha esaminato i dati annuali sugli alberi della Greater London Authority, calcolando un assorbimento delle polveri da parte delle piante tra 850 e 2000 tonnellate, corrispondente a una percentuale tra lo 0,7 e l’1,4% del totale.
Dai dati forniti nell’articolo la quantità può essere aumentata variando il “mix” di specie presenti nelle aree urbane, che dà risultati migliori nel caso di pini e querce insieme: “Gli alberi che hanno foglie tutto l’anno sono più esposti all’inquinamento e quindi ne assorbono di più – spiega Gail Taylor – Utilizzando diverse specie e diversi modelli di distribuzione l’efficacia può essere ottimizzata, e questo vale per qualsiasi area urbana nel mondo”. © Copyright ANSA – Tutti i diritti riservati” http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2011/10/07/visualizza_new.html_674420786.html
Così invece si esprime il CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) di Bologna:
http://www.bo.cnr.it/settimana2004/materialedocumentario/IBIMET-posters/I%20nostri%20amici%20alberi.pdf: è una brevissima presentazione powerPoint, vale la pena darci un’occhiata!
(MR)
Non mi fa piacere abbattere alberi. Ma sostenere che viale Bagnoli sia un “viale” è un’impresa disperata. Se vogliamo farci un’idea di cosa sia un “viale”, osserviamo, per esempio, viale Umberto I, a Reggio Emilia. E’ stato piantumato a suo tempo dal duca di Modena, per evidenziare la direttrice in uscita verso la “piccola Versaglia”, la reggia suburbana di Rivalta. Gli alberi hanno tutto lo spazio necessario, il terreno è permeabile per la maggior parte; non c’erano abitazioni; quelle costruite in seguito hanno mantenuto la distanza di sicurezza. Nel viale Bagnoli non c’è distanza di sicurezza con le abitazioni, non c’è terreno permeabile per le radici; le piante sono potate drasticamente ad ogni stagione per ridurle nel poco spazio che hanno a disposizione, salvo qualche caso fortunato. E’ una fortuna che qualcuno non sia ancora stato sradicato dal vento, che ultimamente soffia anche a oltre 100 km/h, di tanto in tanto. Leggevo poco fa una tesi di laurea sulle alberature urbane: non assorbono le PM10; le trattengono sulle foglie fino a che non scivolano a terra per eventi atmosferici, e comunque leggevo che per ridurre la concentrazione di PM10 del 9% (dal 59 al 50) nel caso in questione (Marcon, in Veneto) sarebbe stato necessario piantumare 13.000 (!) nuove essenze. Chi ha lottizzato, a suo tempo, viale Bagnoli, ha clamorosamente sbagliato l’impostazione, tanto come chi ha piantato nel giardinetto davanti a casa quei cedri del Libano che, a cinque metri di distanza dalla casa, dopo quarant’anni gli prosciugano il terreno sotto le fondazioni fessurando i muri portanti. Non sempre agli errori si può mettere una pezza; a volte sono irrimediabili, se non facendo scelte drastiche.
(Giorgio Bertani)
Visto che viale Enzo Bagnoli non è stato piantumato dal duca di Modena (siamo al culturale anche qui?), facciamo di Castelnovo un Quarto Oggiaro di collina? Diamo pur per scontata la necessità di “soluzioni drastiche”, viale Enzo Bagnoli ha come “direttrice” e punto di fuga il Ventasso e il Crinale. Il progetto, così come è stato presentato, ha colto questo contesto? Io non credo, Lei?
(mv)
Ho qualche dubbio che il Ventasso sia stato scelto consapevolmente, a suo tempo, come punto di fuga. Penso, piuttosto, che siano state determinanti le curve di livello più favorevoli; un fattore tecnico. Come ho detto, anche se sono assolutamente favorevole al verde urbano in generale, credo che il mantenimento di questi alberi, in particolare, sia tecnicamente poco sostenibile, a meno che non si voglia espropriare una buona parte delle proprietà dei frontisti, eliminando le parti impermeabili. Ma anche in questo modo, le piante – la maggior parte – risulterebbero troppo vicine ai fabbricati. Quanto al culturale, ho citato quello del duca di Modena perché è il primo viale serio che mi è venuto in mente. Non vedo perché “qui” non si possa fare riferimenti al culturale. Anche qui, in via Roma, abbiamo un palazzo ducale, con annessi alberi e polemiche. Penso, peraltro, che il “culturale” debba venire dopo il “funzionale”.
(Giorgio Bertani)
Nessuno ha detto che il Ventasso fosse stato preso come punto di fuga dell’asse-strada in fase di progettazione. Casualità vuole che il Ventasso sia lì e questo, da un punto di vista tecnico, è il “rilievo” di uno stato di fatto. Penso che un progettista ne dovrebbe tener conto. Desidero, infine, evidenziare una distanza: il “funzionale”, privo di un background culturale, credo sia stato la causa di tutto lo squallore urbanistico degli ultimi settant’anni.
(MV)
Totalmente d’accordo sulle cause dello squallore urbanistico. La mia risposta voleva appunto difendere il culturale (MV affermava: “siamo al culturale anche qui?”). D’altra parte, un culturale che non assolve le funzioni per cui è costruito, o che maschera con belle parole un vuoto di contenuti o di funzionalità, è uno spreco e una presa in giro.
(Giorgio Bertani)
Consiglio a Fabio di approfondire: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2011/10/07/visualizza_new.html_674420786.html
(Luigi Bizzarri)
Stimolato dal dibattito che si è sviluppato sul tema, mi sono riletto l’articolo pubblicato sul numero 197/2014 di “Tuttomontagna” dal titolo “Piante e giardini: polemiche e silenzi”. Lo consiglio.
(Armido Malvolti)
Grande Luigi, ottimo esempio, sì, i nostri platani forse riescono ad assorbire un etto di polveri all’anno.
(Fabio)
Meglio un etto di pm 10 assorbito dalle foglie degli alberi che dai polmoni di un umano.
(Luigi Bizzarri)
Se è vero che la maggior parte degli abitanti di Castelnovo è contraria al taglio degli alberi di viale Bagnoli, non se ne può riparlare? Tagliare dei platani senza che ce ne sia la necessità o per ottenere un risultato scadente, se non inutile perchè rimarrebbe – avvenuto il taglio – una strada molto trafficata come sempre, e senza in filo d’ombra, non mi sembra una buona soluzione. Senza contare che – con la ventilata chiusura del punto nascite al Sant’Anna – ci saranno sempre meno bambini da portare a spasso in viale Bagnoli…
(Paola Agostini)
Non si potrebbe fare un piccolo referendum (volendo anche on line, per risparmiare), al fine di vedere se i cittadini vogliono o non vogliono questi alberi? Oppure i lavori sono già stati appaltati?
(Lollo)
Ma è poi vero che la maggioranza è contraria? L’anno scorso membri del M5S locale distribuirono ai residenti di tutto il viale dei questionari per conoscere la loro opinione sul taglio degli alberi, qualcuno sa che risultati e riscontro ha avuto questo questionario? Una “manifestazione” si è tenuta in questi giorni da parte di chi è contrario, proprio in viale Enzo Bagnoli, hanno apposto una fascia sporca di verde sugli alberi contrassegnati per il taglio, mi dicono che a questo evento abbiano partecipato non più di 7 persone (sette).
(Corrado Parisoli)
Perchè mai i residenti di viale Bagnoli dovrebbero determinare se gli alberi vanno abbattuti o salvaguardati? Gli altri abitanti di Castelnovo non hanno voce in capitolo? Il risultato era scontato: foglie da raccogliere nel proprio giardino e “fastidi” analoghi, come sempre va bene tutto ma… “not in my garden”.
(Pinello)
I residenti non dovevano determinare proprio nulla, era solo un questionario per sapere cosa ne pensavano, evidentemente ha dato risultati non sfruttabili mediaticamente. Ad ogni modo il flashmob organizzato ha esposto bene i numeri della protesta.
(Corrado Parisoli)
Che tristezza per i nostri platani, parte della nostra vita in viale Enzo Bagnoli. Che pena…
(Cecilia)
Scusate, ma essere Cittaslow cosa vuol dire? Come facciamo a essere slow se non abbiamo un’isola pedonale, se abbattiamo un intero viale per ripiantare alberi qua e là, se al centro del paese a pochissimi metri dall’intero polo scolastico Cattaneo, a due passi dall’asilo “Mater Dei” abbiamo n. 3 antenne per la telefonia mobile… Ma che città slow siamo? Di sicuro i bambini del “Mater Dei” e i ragazzi delle scuole superiori oltre a raggiungere la scuola su un ampio marciapiede avranno anche la massima ricezione per chattare!
(Stefania C.)