Bisognerà segnare questo appuntamento nel proprio calendario: sabato 16 maggio, a Marola e a Carpineti, convegno di studio nel 900° della morte di Matilde di Canossa (1115-2015). Il convegno, promosso congiuntamente dalla Diocesi di Reggio Emilia–Guastalla e dal Comune di Carpineti, durerà l’intera giornata e sarà dedicato alla figura della grande Contessa, che ha cambiato la storia del nostro territorio, oltre che dell’Italia e dell’Europa del suo tempo.
Il titolo complessivo del convegno sarà “Mathilda Dei Gratia”, mentre il sottotitolo spiega meglio il taglio che si intende dare: “Matilde di Canossa: storia, mito e territorio”. Due saranno i momenti: la mattina a Marola, nell’ex seminario (oggi Casa di spiritualità e cultura), e il pomeriggio a Carpineti, e precisamente al castello.
Questo il programma. Si comincerà alle 9,15 a Marola, nella nuova aula pastorale, dove il tema sarà “La figura di Matilde fra mito, cultura e storia”. Dopo il saluto del Vescovo monsignor Massimo Camisasca e l’introduzione di due dei curatori del convegno, monsignor Giovanni Costi e il professor Agostino Menozzi, toccherà a tre illustri studiosi presentare la figura e il tempo di Matilde tra tre diverse angolazioni:
- la professoressa Tiziana Lazzari, docente di storia medievale all’Università di Bologna, parlerà di “Matilde e il potere delle donne”, ponendo in risalto la singolarità della figura della contessa nella conquista e nell’esercizio “al femminile” di un potere di straordinario rilievo nella storia europea e italiana del suo tempo;
- il professor Antonio Petrucci, già docente di filosofia presso il Liceo pedagogico “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, presenterà alcuni “Spunti filosofici del tempo di Matilde”, con particolare riguardo alla rinascita della filosofia nella cultura e nei monasteri dell’XI secolo e al rapporto fra Sant’Anselmo d’Aosta e la contessa Matilde;
- il professor Glauco Maria Cantarella, già docente di storia medievale all’Università di Bologna, si soffermerà su “Matilde fra mito e mitologie”, cercando percorrere la costruzione del mito della contessa sia al suo tempo sia nei secoli successivi fino ad oggi.
Quelli della professoressa Lazzari e del professor Canterella sono nomi noti ai cultori di storia del nostro territorio e della nostra diocesi, dal momento che hanno collaborato alla progettazione della “Storia della Diocesi di Reggio Emilia–Guastalla”, di cui sono stati pubblicati finora i primi tre volumi (il quarto e ultimo è in avanzata fase di preparazione). Il professor Canterella, inoltre, ha contribuito alla stesura del primo volume, “Dalle origini al Medioevo”, con un suo capitolo intitolato “I Vescovi, i Canossa. Dalla riforma ecclesiastica alla lotta per le investiture”.
Dopo una pausa pranzo, il convegno proseguirà come scritto al castello di Carpineti (chiesa di Sant’Andrea), dove il tema sarà “La storia di Matilde attraverso le pietre: il Castello di Carpineti”. A partire dalle 14,30 interverranno l’architetto Francesco Lenzini, che illustrerà il tema “Da Matilde attraverso i secoli. Il castello delle Carpinete e le sue trasformazioni”, e l’architetto Maria Cristina Costa, che illustrerà “Il recupero del castello di Carpineti: storia e prospettive”. Entrambi gli studiosi si serviranno della proiezione di immagini inedite sui recenti lavori nel castello. Poi, al termine delle loro comunicazioni, accompagneranno i partecipanti ad una visita guidata del Castello stesso, per una verifica “in loco” delle evidenze archeologiche e storiche emerse dai recenti lavori di recupero e restauro.
La giornata offrirà così ai partecipanti la possibilità di entrare direttamente nella storia della contessa da diversi punti di vista: la figura di Matilde nel suo sistema di potere, nella singolarità anche “femminile” della sua personalità, nel contesto culturale e filosofico del suo tempo e nel valore simbolico che la sua personalità ha rappresentato dal suo tempo fino ad oggi; inoltre, permetterà di conoscere dall’interno alcune delle straordinarie evidenze matildiche (l’Abbazia di Marola, il castello di Carpineti), che ancora oggi testimoniano le trasformazioni prodotte sul nostro territorio.
Ci sarà occasione di riparlarne, anche perché il convegno intende qualificarsi come una delle iniziative di maggiore rilievo fra quelle programmate e messe in atto da diversi soggetti in questo nono centenario.