Questo 2015 segna il centenario della pubblicazione della Teoria della relatività generale da parte di Albert Einstein. Abbiamo chiesto in proposito un contributo ad uno studente del nostro istituto superiore castelnovese "Cattaneo-Dall'Aglio". Ecco quanto ci ha scritto Lorenzo Sillari, che ringraziamo. E grazie anche all'insegnante Davide D'Eusanio.
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Albert Einstein è stato senza dubbio uno dei pensatori più rivoluzionari della storia della scienza. A lui infatti si deve una rivoluzione nel campo della fisica paragonabile a quelle operate da Galileo, Newton ed il contemporaneo Max Plank.
Einstein nasce nel 1879 ad Ulma, in Germania. False sono le voci che lo credono incapace nelle materie scolastiche, ma il suo rapporto con la scuola non è stato facile. Qualità che lo distinguono fin da bambino sono la forte curiosità verso il mondo ed il desiderio di capire. Non consegue il diploma a causa dei frequenti spostamenti della famiglia, e non è ammesso al Politecnico di Zurigo per insufficienza nelle materie letterarie, ma il suo interesse lo spinge a recuperare e riesce a conseguire i suoi obiettivi. Il 1905 è noto come "Annus mirabilis", poiché vede una serie di importanti risultati che lo consacreranno al ruolo di innovatore della scienza. Eccezionali sono gli studi sul moto browniano, la pubblicazione della Teoria della Relatività Ristretta e la spiegazione dell'Effetto Fotoelettrico, studio che gli varrà il Premio Nobel nel 1921. Da bravo scienziato, Einstein rimette in gioco le sue idee e lavora sulla sua teoria fino a pubblicare, nel 1915, la Teoria della Relatività Generale, che colpisce la comunità scientifica e crea anche un certo scandalo. La sua figura va ricordata non solo per il suo lavoro di scienziato: il suo pensiero si estende anche a questioni politiche, filosofiche, morali e religiose, ed esemplari sono le sue prese di posizione contro il regime nazista e l'utilizzo della bomba atomica. Muore nel 1955 dopo aver cambiato il modo di vedere il mondo.
Oggi, a cento anni di distanza dalla pubblicazione del suo lavoro più importante, rimane un personaggio di grande fascino. Nell'immaginario collettivo la sua figura è associata a grande intelligenza, ma anche ad una certa sregolatezza (famosa è la foto in cui mostra la lingua), e le sue citazioni popolano i social network per la loro semplicità e l'ironia che le caratterizza.
Numerosi sono i contributi portati alla scienza ed alla tecnologia dalle sue idee. In primis va sottolineata la valenza teorica della Relatività Generale. Tra le conseguenze più rilevanti della sua Teoria vi è la messa in discussione del valore assoluto del tempo, che non è più lineare come si pensava fino ad allora, e non rimane lo stesso in ogni sistema di riferimento: in presenza di campi gravitazionali molto forti, o per velocità prossime a quelle della luce, il tempo rallenta fino a fermarsi.
Inoltre parecchie strumentazioni scientifiche sfruttano questa teoria per il loro funzionamento, come l'LHC, il grande acceleratore di particelle che si trova al CERN di Ginevra.
Ultimamente si sta diffondendo l'adroterapia, una tecnica di cura avanzata, dove grazie ad un acceleratore lineare (LINAC), le masse tumorali o le cellule danneggiate vengono bombardate da protoni per ridurne le dimensioni.
Infine, tutte le volte che ci dobbiamo spostare non possiamo fare a meno di un navigatore o di un cellulare che ci indichino la via. Per questo dobbiamo ringraziare Einstein: senza la relatività il GPS sarebbe solo un miraggio.
Ciò che di più importante ci ha lasciato è però l'esempio di un uomo che ama il proprio lavoro e che si schiera a difesa di idee di pace, dell'umanità.
(Lorenzo Sillari, classe 5^ p Liceo Dall'Aglio Castelnovo ne' Monti)
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(MV)
Bravo Lorenzo! Ti auguro di continuare i tuoi studi con l’impegno e la passione che fino ad ora ti hanno contraddistinto, convinto che anche tu potrai raggiungere importanti e ambiti traguardi nella vita. Sei l’orgoglio e il vanto della nostra Val d’Asta.
(Francesco Zambonini)
Mi unisco ai complimenti di Franco e ti ringrazio per questa testimonianza. Oggi troppo spesso gli uomini in nome della scienza ignorano l’etica e i valori umani.
(Fabrizia)