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La Dda non ricorre contro la scarcerazione di Pagliani

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PaglianiBuone notizie per il Consigliere comunale di Reggio e Consigliere provinciale di Forza Italia, Giuseppe Pagliani. Infatti, la Dda di Bologna non ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale del Riesame che, dopo 22 giorni di cella, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare, decretando la rimessa in libertà del penalista suo malgrado coinvolto nell’inchiesta contro la ’ndrangheta reggiana nell'“Operazione Aemilia” (rimane al momento indagato per concorso esterno in associazione mafiosa: la Dda gli rileva contatti con personaggi come Nicolino Sarcone).

Di fatto, sono scaduti i termini per proporre ricorso in Cassazione contro il provvedimento del 19 febbraio scorso. Scrive a Redacon il legale di Pagliani: "La scelta della procura bolognese di rinunciare ad ogni contestazione contro la liberazione dell'avvocato Giuseppe Pagliani non può che essere accolta con soddisfazione anche in ragione delle stesse parole pronunciate dal procuratore capo Roberto Alfonso non appena saputo dell'avvenuta scarcerazione. Come riportato da tutte le testate giornalistiche il procuratore capo aveva preannunciato sin da subito un ricorso in cassazione salvo che emergessero motivazioni “particolarmente convincenti” per non farloSiamo, pertanto, molto felici che le motivazioni del tribunale della Libertà, le quali hanno smantellato ogni infondata accusa a carico dell'avvocato Giuseppe Pagliani, abbiano convinto anche la DDA di Bologna e ciò a riprova della totale infondatezza delle accuse mosse nei confronti di Pagliani e del folle arresto da quest'ultimo subito".

In mattinata giunge anche una nota del senatore Maurizio Gasparri: "Registro con immenso piacere la notizia della mancata presentazione del ricorso in Cassazione da parte della procura di Bologna contro l’ordinanza con cui il Tribunale della Libertà ha disposto a liberazione dell’avv. Pagliani. Il riesame aveva integralmente smontato in ogni suo punto l’indagine nei confronti del Capogruppo di Forza Italia a Reggio Emilia, la cui estraneità totale alle accuse è emersa in modo chiaro e lampante.E’ incredibile come sia stato effettuato un arresto tanto spettacolare quanto illegittimo nei confronti di un consigliere di opposizione che non ha mai avuto alcun potere decisionale in una provincia da sempre governata dalla sinistra. L’amico Giuseppe ha avuto il merito, e per qualcuno forse la colpa, di denunciare prima di ogni altro temi e abusi di un sistema cooperativo rosso (emiliano e non solo) che oggi, più che mai, si è scoperto essere in parte anche un tempio del malaffare. Il coraggio e la determinazione che Giuseppe ha avuto in tutte le sue battaglie devono guidarlo, con rinnovato vigore, nell’azione politica e propositiva che sino a qui ha portato avanti".

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  1. Ciò che è accaduto a Pagliani ci dovrebbe far riflettere su come la nostra libertà di cittadini sia sottile come un filo, perennemente in equilibrio instabile; ciò che è accaduto a Pagliani ci fa capire quanto oggi non sia importante la verità come frutto reale degli eventi ma come lo sia l’apparenza che si costruisce attorno ad un fatto, come questa verità viene proposta e quanto spazio ci si associa. Un uomo libero, con sani principi e valori, con una chiara visione della giustizia, un uomo di giustizia, un uomo vero e verace è stato prelevato dalla sua dimensione e trasportato in un’altra, non sua. La stragrande maggioranza degli organi di informazione ha evitato di ricordare il vero Pagliani, accontentandosi di narrare un evento macabro, di fronte al quale ogni uomo retto dovrebbe inorridire. Peggio ancora: hanno cercato di costruire una nuova realtà e di darle vigore, sostituendosi agli organi competenti, una sentenza che lascia senza parole e che assume forma di lapidazione mediatica. Dovremmo tutti insorgere e dimostrare che i giornali, i Tg e tutti i media che operano nel campo dell’informazione non hanno il diritto di puntarti il dito contro, non hanno il diritto di distruggere una persona trasfigurando la verità; ciò non è un vanto né per loro, né per noi. Quello che è emerso da questo pazzo episodio è che un uomo è stato incarcerato per 22 giorni e questo non può essere motivo di speculazione per nessuno. Forse c’è anche da aggiungere qualcosa di peggio: è davvero brutto constatare che la notizia della fine di una tragedia è così poco interessante, ovvia desunzione suggerita dal numero di letture dell’articolo. Colpa dei giornalisti che danno pesi e spazi diversi agli eventi o dei lettori che, educati a dovere, dimostrano maggiore interesse verso eventi infausti? Non è dato saperlo ma, se capitasse a noi l’episodio di Pagliani, che faremmo?

    (Isabella Vaccari)

    • Firma - IsabellaVaccari